venerdì 31 dicembre 2010

Per chiudere in bellezza


(Foto prese oggi) Tempo fa avevamo descritto un sentiero che secondo noi va a buon diritto ritenuto una attrattiva non secondaria di Lavena, preoccupandoci del suo abbandono ("il sentiero del belvedere", post dell'1/6/09 qui) . Proprio di qui vengono, in chiusura d'anno, buone anche se minori notizie. Esse sono :
(1) gli indefessi "riqualificatori" che rendono, purtroppo, amari e ringhiosi i nostri post, quassu' per ora non si avventurano ...se ne restano al piano, per fortuna nostra , e per inclinazione loro.
(2) qualcosa si e' fatto per mantenere agibile il sentiero!!! Chiunque sia stato a spendere tempo e fatica, un sentito grazie. Il sentiero e' stato in gran parte ripulito da rami e tronchi caduti; la deviazione obbligata che ad un certo punto impone una salita breve ma faticosa senza traccia di sentiero ( v. la descrizione nel post sopraindicato) e' stata almeno segnalata , apponendo la indicazione "Marzio" ; il corrimano-parapetto del tratto finale e' stato in qualche misura riattato (foto piccola in alto).
Tuttavia rimane molto da fare. Ci appelliamo ai volenterosi, fra i quali iscriviamo senz'altro noi stessi .


giovedì 23 dicembre 2010

Curriculum

Questo post riassume una serie di interventi sul territorio di Lavena. L'elenco non include lavori o progetti di iniziativa privata, quali exBagatt ed exFilanda, e si limita ad opere meno imponenti, che sono state poste in atto dalla Amministrazione motu proprio; cosicche' esse compongono, alla scadenza del mandato, una specie di curriculum, che ora sta per trovare il suo coronamento in un atto finale, che nel modo e nello spirito ne costituisce la sintesi. Si tratta della riqualificazione del porto di Lavena sullo stretto, che ha gia' dato materia al post precedente e a vari interventi nei media.
Si puo' cominciare dall'assaggio che ha sconciato il prato fra la provinciale e la piazza Matteotti, forzandoci dentro una funerea piazzola-salotto nello stile del fildiferro , nella quale non si e' mai visto sedersi nessuno, neanche per sbaglio ; piu' una fontanella , che naturalm. non funziona. Poi sono arrivati gli annessi e connessi del "lotto 3" (v. post "Odissea a Lavena", qui), fra i quali troneggia il coso della foto sotto (v.post. "L'oggetto misterioso" qui). Siamo ancora qui a chiederci cosa sia mai, in nome di Dio, quell'incredibile deiezione di sassi e cemento scaricata li' davanti all'oratorio, con tanto di ringhiera. E' poi seguita l'ardita struttura di cavi e plastica simil-legno che si protende audacemente sugli insondabili abissi del Ceresio, fra il Cios e il fu-Lido (foto sopra). Quest'altro oggetto misterioso rappresenta un enigm ancora piu' indecifrabile ; xche' se per il girabacchino dell'Oratorio si puo' immaginare che l'artefice avesse in mente un fine ornamentale, cio' appare senz'altro impossibile per questa enigmatica pedana, fra l'altro gia' in via di precoce deterioramento. Unica certezza, l'avere deturpato un altro dei pochi praticelli rimasti in riva al lago. Ci sarebbe poi il fu parco Hirschorn (v. post "Relitti" qui) , cui la vegetazione fa da schermo misericordioso nella bella stagione, ma che a foglie cadute si rivela per quello che e', cioe' un magazzino di rigatteria urbanistica.
Di passaggio notiamo due caratteristiche ricorrenti in tutte queste performances : una fobica avversione per l'erba , e il tema ripetitivo fino alla nausea del palco/pulpito/tribuna. Pero' , a parte queste curiosita' , e' molto difficile ravvisare in questa serie di interventi una qualunque visione coerente - non piu' di quanta se ne possa trovare nella camera di un ragazzino capriccioso, disseminata di giocattoli inutili e costosi.


Ci si obbietta che , in fin dei conti, queste opere sono tutte firmate...qualche professionista, che sapra' il fatto suo, ci ha pur messo il suo avallo, no? Bella obiezione!...serve tutt'al piu' a ricordarci che di questi capolavori abbiamo pagato non solo l'esecuzione, ma perfino la concezione !! Bene, bravi, avanti cosi'. E poi, sulla pratica corrente dell'architettura il dibattito e' ormai aperto da tempo a livello globale , e diviene sempre piu' critico,
(v. post "Contro l'architettura" qui), ed essa ha ormai perduto il privilegio della autoreferenzialita' (v. nota sotto).
Poi si tira immancabilmente in ballo il rilancio turistico. Ma cosa c'entrano tutti questi orpelli con i turisti ?Davvero si crede che il "turista" sia per definizione un bamba, che attraversera' l'Europa per venire qui a rimirarsi un fontana da shopping center? (v.post "Modesta proposta..." qui). Possibile che non si vedano i veri ostacoli al rilancio turistico? la mancanza/inadeguatezza di servizi a Lavena, addirittura clamorosa sulla scala europea (trasporti, poste, farmacie, bancomat)...; la maleducazione degli indigeni -dall'abbandono sistematico di rifiuti dove capita, ai cagnacci lasciati liberi sul celebrato lungolago, alla faccia dei vistosi divieti- il tutto nella assoluta impunita' ; e per finire la cosa +grossa di tutte...un paese in riva al lago, che non perde occasione di vantare la propria vocazione turistica, si becca una ben meritata bandiera nera per come (n0n) si cura delle proprie acque (v.post "Bandiera nera" qui)!! Altro che "abbellimenti". Non faremmo meglio a lasciar perdere le cravatte ( o piuttosto le sveglie al collo) firmate, fin che abbiamo queste pezze al sedere?

Nota: autoreferenzialita' = la straordinaria pretesa che nessuno si azzardi a giudicare le opere degli architetti, se non e' architetto egli stesso.




lunedì 20 dicembre 2010

tocca allo stretto di Lavena

Ricevuto da GL Pozzi. Sullo stesso argomento: - Legambiente Ceresium qui; - articolo nella Prealpina di Sabato 18/12; - articolo in VareseNotizie 20/12 qui (segnalato da Paolo Ricciardi) - articolo in Varesenews 23/12 qui

Solo da un paio di settimane ho appreso del progetto “riqualificazione passeggiata golfo di Lavena Ponte Tresa” e solo da pochi giorni ho constatato che è stato preparata accanto ai campi da tennis una zona “cantiere” con tanto di transennamento. Purtroppo non so esattamente cosa si vuol indicare sotto la voce “riqualificazione” e quindi faccio un commento assolutamente privo di qualsiasi base concreta se non quella che la zona in parola è la parte più suggestiva di un “vecchio borgo” che si affaccia sul lago che, secondo logica, dovrebbe rimanere “visivamente” immutato. Incomincio dal fatto che ancora una volta in questo paese si fanno degli interventi che potrebbero dare un altro aspetto a una zona che da oltre cento anni non ha avuto cambiamenti e questo senza presentare preventivamente agli abitanti del luogo una documentazione visiva delle opere progettate.
Poi, memore di quanto è stato fatto sulla passeggiata attorno ai campi da tennis, ho il timore che ancora una volta si ricorrerà in modo massiccio a colate di cemento, all’uso di materiali “moderni e colorati” o ringhiere varie come quell’angolo “innominabile con inutile fontana” costruito davanti alla casa parrocchiale. Si lo so: bisogna essere moderni, si deve uscire dalle logiche di lasciare tutto immutato ecc. ecc. ma quando si vedono opere, costate soldi pubblici, che alla fine piacciono solo agli addetti ai lavori, mi si deve permettere di dire che forse lasciare tutto immutato è il male minore.
Ci sarebbe poi la necessità di modernizzare la zona degli ormeggi dei natanti e qui veramente, se ciò fosse progettato, il toccare l’unico praticello in riva al lago che ravviva e colora tutto il piccolo golfo sarebbe non solo un affronto al panorama ma soprattutto la prova provata che i nostri amministratori hanno una idea delle peculiarità dello stretto di Lavena del tutto difforme dalla sua storia e dalla sua importanza paesaggistica.
Da decine di anni, chi ha la fortuna di poter ormeggiare un natante allo stretto di Lavena dovrebbe sentirsi fortunato di poterlo fare in un luogo incantevole e dovrebbe essere il primo ha pretendere che non si tocchi nulla se non la messa in sicurezza delle piccole passerelle attaccate ai muriccioli. Se invece qualcuno ritiene di non volersi sporcare le scarpe per salire sulla sua barchetta e ritiene di aver diritto alle comodità può chiedere di trasferirsi agli ormeggi della fontana o accanto all’Hotel du Lac dove ci sono passerelle, servizio elettrico e acqua corrente.
Intaccare con “opere” di cemento il golfo creerebbe un precedente molto pericoloso. Chi va poi a dire a coloro che vorranno ricostruire sul terreno ex Dell’Oca che dovranno attenersi con materiali, colori e architettura alle case esistenti che sono sicuramente tutto ma non “opere moderne”?
Abbiamo un centro storico e tutti coloro che debbono e vogliono ristrutturare le loro abitazioni debbono attenersi alle norme che tutelano l’esistente. Lo abbiamo fatto in tanti. Per favore signori Amministratori perché non lo fate anche voi?
Gianluigi Pozzi

mercoledì 6 ottobre 2010

frontalieri

I frontalieri sono una componente primaria di questa comunita' e della sua economia, e di quelle confinanti. Come tutti sapranno, da qualche tempo essi sono al centro di varie polemiche, di cui si gia' trovata traccia nel blog. La piu' recente e' stata generata da una indegna campagna promossa da qualcuno al di la' del confine. Per alcuni Sviluppi recentissimi , legati al cosiddetto "ristorno" , cliccare valganna.

lunedì 27 settembre 2010

c'era una volta il grotto

"Mortodalridere" e' risorto e ha lasciato un commento al post "questione di gusti parte III" che ci pare notevole. Speriamo che non abbia niente a ridire se lo ripubblichiamo come Post.

ho visto per caso una tv svizzera che parlava di grotti. Ho imparato che in svizzera il nome "grotto" e' tutelato e viene concesso solo a fronte di documentate caratteristiche di tipicita' e nostranita'. Infatti nella trasmissione hanno fatto l'esame a vari grotti ticinesi e hanno trovato molto da ridire. Con questo metro, in svizzera a chiamare grotti i posti che abbiamo all'exbagatt ci si becca una denuncia.
Forse loro sono un po' pignoli, ma pe rl'ennesima volta gli svizzeri ci fanno arrossire, visto che per loro i nomi e le memorie hanno un valore e invece noi abbiamo il coraggio di chiamare "grotti" in documenti ufficiali delle cose del genere. Complimenti alla amministrazione, che per prima dovrebbe tutelare le tipicita'. Ma il Sindaco non era svizzero?

La trasmissione l'abbiamo vista anche noi su RS1. Si chiama "Patti chiari". Cliccare qui

giovedì 16 settembre 2010

Progetti dall'oltre Tresa

GL Pozzi ci ha fatto pervenire copia di un Rapporto presentato da una apposita Commissione al Comune di Ponte Tresa (CH). Si tratta di un documento corposo e a tratti di non facile interpretazione, che tuttavia su alcuni punti non pare del tutto corrispondere a notizie di varia fonte apparse in questi giorni. Prima di tutto, a proposito dello status di questo documento, citiamo alla lettera:

"Le proposte contenute nel presente rapporto vogliono rappresentare un piano di indirizzo globale inerente il futuro sviluppo del nostro Comune. Dopo l'eventuale approvazione del rapporto commissionale da parte del Consiglio Comunale, si dovra' comunque procedere agli studi di dettaglio per la preparazione dei singoli messaggi inerenti ai vari progetti proposti".

Essendo impossibile presentare il Rapporto nel blog nella sua interezza, presentiamo una sintesi dei punti piu' importanti per noi Italiani, cosi' come li abbiamo capiti. Fra i vari progetti proposti , uno riguarda i collegamenti stradali e quelli con l'Italia in particolare. Esso si divide in due fasi successive.

1 fase: realizzazione di una galleria dalla attuale stazione ferroviaria alla Tresa. La galleria ospiterebbe sia il prolungamento della ferrovia fino alla riva della Tresa, sia una circonvallazione stradale. Su quest'ultima verrebbe dirottato il traffico attualmente gravante sul viadotto sul Lago (v. Nota 1). E' infatti obbiettivo primario del progetto l'eliminazione del viadotto , totale in una variante, e parziale (se ne conserverebbe una corsia) in un'altra variante, al fine di recuperare, tutta o in parte, la "fronte lago". Ambedue le varianti vengono definite fonti di immediato e indiscutibile beneficio per il Comune Svizzero sotto ogni aspetto (Nota 2.)
In questa fase si prevede un attraversam pedonale della Tresa con arrivo in piazza mercato, e la realizzazione in Italia di 900/1000 posti auto in zona pazza mercato.
2 fase: "studio di fattibilita'" per uscire dalla galleria direttam in Piazza Mercato (cioe', attraversam. della Tresa non piu' soltanto pedonale, ma anche stradale)(v. Nota 3). Qui sono necessarie opere da parte Italiana per accogliere e convogliare il relativo traffico, e al proposito sono in considerazione due varianti. Da quel che si capisce, una prevede copertura parziale della Dovrana, l'altra approderebbe piu' a Ovest su via Luino.
Queste soluzioni vengono esplicitamente definite soluzioni di compromesso nel rapporto, dovute al fatto che il valico al Madonnone appare ormai di difficile realizzazione visti gli atteggiam dei comuni italiani interessati.

Segnaliamo infine un'altra interessante idea, di realizzazione di una Piazza "transfrontaliera" sopra la Tresa nella zona contigua al ponte attuale.

Nota 1 per viadotto si intende la prosecuzione del Ponte in territorio svizzero, dalla dogana alla stazione ferroviaria.
Nota 2 difficile dissentire.
Nota 3 la possibile collocazione del capolinea della Ferrovia in Italia e' menzionata in una "Scheda Riassuntiva" ma, curiosamente, non nel testo del "Piano Viario".

giovedì 26 agosto 2010

Poste d'agosto

Ricevuto da mi.le.na.be:


L'ufficio di Poste Italiane di Lavena, piazza Matteoti, ha... il singhiozzo!
Da tempo é aperto e funzionante ( si fa per dire) solo tre giorni a sttimana, sabato rigorosamente escluso. Se l'impiegato a cui è affidato il servizio di sportello ha degli impedimenti,senz'altro legittimi, l'ufficio rimane chiuso con grave disagio dei potenziali utenti, che non hano nemmeno il conforto di una comunicazione d'avviso. La settimana dopo Ferragosto ho trovato in buca lettere un avviso per il ritiro di... sigla e numero di "qualcosa" non meglio identificabile, ameno per il profano. Sulla cartolina è stampigliato il timbro: ritirare da lunedì a venerdì, dalle 8.30 alle 14.30, a cominciare da domani. Era mercoledì, fiduciosa parto il giovedì mattina ( il portalettre mi ha scritto " da doman" quindi...): come avrei dovuto prevedere, l'ufficio era chiuso. Riparto fiduciosa venerdì mattina ( il venerdì è giorno canonico, quindi...) : imprevedibilmente l'ufficio è ancora chiuso . Nessun avviso o cartello che spieghi l'accaduto. Una pazientissima signora di mezz'età, seduta sulla panca accanto all'entrata, pesantemente sbarrata, dell'ufficio mi rassicura: - Oh, aprono sa... manderanno qualcuno, forse dopo le undici... - e mi sorride rassegnata.
Torn a casa e telefono all'ufficio centrale di Ponte Tresa, facendo presente che non potevo ritirare l'oggetto misterioso del quale ero stata avvisata e che c'era gente che aspettava eroicamente ,sotto il sole d'agosto, che qualcuno aprisse le porte dell'ufficio di Lavena.
La capufficio mi risponde che non era andato nessuno a prendere le chiavi, che non sapeva spiegarsi l'accaduto e che non era responsabile del disservizio, ecc ecc. Mi sono fatta indicare il responsabile: la sede provinciale di Poste Italiane a Varese. Telefono al centralino e chiedo del responsabile dell'ufficio reclami: inevitabilmente è in ferie. Imbufalita, esigo che mi si passi il responsabile della gestione del personale, e, dopo qualche tentativo e la richiesta del numero diretto, parlo con un gentilissimo funzionario che mi comunica, oltemodo dispiaciuto, che la persona incaricata dell'apertura a Lavena aveva avuto un incidente imprevisto con l'auto e che non aveva preso regolare servizo. Chiedo come mai non è stato sostituito da un impiegato della sede centale di Ponte Tresa, come mi parrebbe ovvio. Mi risponde che ( testuale) " non sono in grado di supplire...quelli bravi sono in ferie, uno è nuovo e l'altro non se la sente".
Allibisco. Avevamo un servizio pubblico statale, che è stato privatizzato privilegiando l'aspetto bancario rispetto alla cura della corrispondenza; il personale e i servizi si sono ridotti, le tariffe sono aumentate e il risultato è questa vicenda paradossale, in cui un funzionario riconosce che i suoi impiegati "non sono in grado" di aprire uno sportello per i quattro pensionati e i due turisti che viaggiano in Lavena al 20 di agosto. Ricevo l'assicurazione che, se "riusciremo a mandare qualcuno" l'ufficio aprirà almeno per un paio d'ore e, gentilissimamente, mi avrebbero comunicato personalmente se e qualora ciò si fosse verificato.
Naturalmente la telefonata desolata del solerte responsabile della gestione del personale mi informa che per questa settimana non sarà possibile, se ne riparlerà lunedì 23.
Stamani un avviso informava gli utenti che l'ufficio avrebbe aperto dalle ore 11.30 alle 14.30. Nemmeno una parola di scuse per il mancato servizio. Le due signore che aspettavano pazientemente sulla stessa panchina, mi hanno guardato rassegnate : erano solo le undici e dieci, mezz'ora più, mezz'ora meno... l'importante è che, almeno, non piova.
Ciascuno può trarre la morale da questo apologo estivo, del tutto reale e comprovato : perchè ci sono aspetti della vita nei quali riflettere, al di là dei luoghi comuni ( privato= efficienza; pubblico= disservizio) può essere bello e istruttivo.

lunedì 26 luglio 2010

Bandiera Nera

Tutti sapranno che Legambiente ha rifilato al nostro Comune la bandiera nera per la cattiva gestione dei suoli (articolo in Varesenews qui ). In effetti le piu' importanti scelte recenti di questa Amministrazione (che pure in parte maggiore o minore ricalcano scelte di Amministr. precedenti), cioe' Bennet e ex-Bagat , lasciano sgomenti. Riportiamo 1) contributo di GL Pozzi, 2) estratto di lettera aperta inviata ai Consiglieri Comunali dal Circolo locale di Legambiente .

1) Pozzi:
la bandiera nera a Lavena Ponte Tresa è il risultato logico per tutto quanto è già stato criticato nel passato. Per due terzi la nostra popolazione è composta da persone che sono arrivate da noi per lavoro e purtroppo le varie Amministrazioni hanno fatto quanto necessario per agevolare gli immigrati "senza però pensare che qualche decennio dopo quell'edilizia dissennata, senza una linea guida atta solo a creare un grande dormitorio per i frontalieri e un centro commerciale all'aperto per il Franco Svizzero avrebbe presentato il conto". Infatti oggi, se pensiamo al futuro, dovremmo iniziare a buttar giù tante brutture edilizie per ridare spazio alla natura che è la base necessaria per poter uscire dall'impasse frontalierato/commercio con il Franco CH ed affrontare l'argomento "turismo" con armi appropriate. Invece!!?? solo a guardare le ultime costruzioni in corso e i progetti già presentati c'è da chiedersi "in che mondo vivono i nostri Amministratori" che, a quanto pare ritengono la diminuzione del lavoro nel Ticino e e quella del commercio transfrontaliero un qualche cosa di passeggero.......!
Io ho avuto l'occasione di vedere il progetto atto a rimodulare il traffico a Ponte Tresa Svizzera. Non è solo un progetto ma qualcosa approvato dalle superiori istanze con tanto di finanziamento e di permessi per l'inizio dei lavori. Bene, questo progetto che, se qualcuno non lo recupera prima lo farò pubblicare io dopo la metà di Agosto, prevede semplicemente la sparizione dell'attuale viadotto sul lato svizzero che diventerebbe un passaggio ciclabile o pedonale. Cioè si è puntato a recuperare e riavvicnare al lago quella parte che tantissimi anni fà era lambita dalle onde. Da noi invece? Ogni spazio a lago diventa o un posteggio, o un'opportunità per costruire inutili alberghi e similari. L'unico incentivo "turistico" che i nostri Amministratori conoscono è il "nuovo centro commerciale con caos viario incorporato". Ribadisco un concetto già espresso in un altro intervento. Ho l'impressione che lo scopo primario dei nostri Amministratori è quello di "fare cassa" e non quello di pensare a Lavena Ponte Tresa futura. Se è cosi lo dicano apertamente e chiariscano una volta per tutte che, secondo loro, il nostro paese è condannato a vivere solo di commercio e frontalierato per cui alè con cemento e affini e...accendiamo una candela alla Madonna della Porta!!
Gianluigi


2) Lettera aperta di Ceresium (a proposito del Piano Integrato di Intervento denominato "I Grotti"):
Questo e’ l’ultimo atto di una storia ormai trentennale che ha visto lo stravolgimento progressivo di una delle zone piu’ caratteristiche del nostro paese, attraverso una serie di interventi devastanti. Da un fatto compiuto all’altro, con l’acquiescenza di varie Amministrazioni, questa zona e’ ormai ambientalmente, urbanisticamente, e architettonicamente irriconoscibile. Al punto che , per trovare tracce dei “Grotti”, strutture tipiche del nostro lago, occorre andare in altri Comuni, o in Svizzera! dove tuttora prosperano: a schiacciante confutazione della scelta che qui da noi invece li ha sacrificati a una bislacca idea di promozione economica, il cui insuccesso e’ sotto gli occhi di tutti. Dei Grotti, in questo Comune, rimane solo il titolo che qualcuno ha voluto dare a questo PII, non si sa se per scherno o per macabro umorismo.
Valorizzare la peculiarità del territorio senza snaturarne l’identità è la carta da giocare per la sostenibilità dello sviluppo economico del paese. Ma non bastano le belle parole sulla vocazione turistica se poi, passando dalle parole ai fatti, si intaccano sistematicamente proprio le fondamenta sulle quali questa favoleggiata vocazione dovrebbe reggersi. (per leggere il seguito della lettera, v. il sito di Ceresium qui.)


sabato 24 luglio 2010

Turismo e pianoforti

le Amministrazioni Comunali che ci smontano il paesaggio, ci spiegano che lo fanno per le superiori necessita' della Promozione Turistica. Ci fanno sentire come il protagonista della storiella che segue:


un tale aveva un vicino di casa molto misterioso. Costui si portava a casa attrezzi e materiali di ogni genere, poi si chiudeva nel suo cortile, e lui lo sentiva che martellava e trapanava fino a sera tarda. Essendo alquanto curioso, spiava tutti quegli andirivieni, e cosi' annoto' l'arrivo , fra altre cose, di quattro ruote di auto, una dopo l'altra , poi delle parti di un motore completo, poi di vari pezzi di carrozzeria. Quando vide arrivare anche il volante e gli pneumatici non si contenne piu', e intervisto' direttamente l'enigmatico vicino.
"Buongiorno, come va... (eccetera),...ho visto che sta fabbricando qualche cosa li' da lei...forse...non sara' mica una specie di automobile? o cosa?"
E l'altro, gelido :
"Automobile? e perche' mai?"
"Ma, beh...insomma, le ruote, il volante?"
"Ma quale automobile!! ma di che s'impiccia lei? io sto costruendo un pianoforte, caro signore! un PIANOFORTE!"






lunedì 19 luglio 2010

prove di annessione?

























Passerella lanciata sullo stretto domenica 18/7 per la manifestazione podistica "Girolaghiamo" svoltasi nel quadro della "Festa Country" a Lavena.

mercoledì 14 luglio 2010

Avviso di servizio

da ieri i commenti vengono automaticam. sottoposti alla redazione prima di essere pubblicati. Non e' una forma di censura ma un rimedio anti-spam, visto che da un po' siamo infestati da commenti in ideogrammi la cui rimozione costa tempo (e certi sono addirittura refrattari ).

martedì 13 luglio 2010

Questione di gusto, parte III


Questa e' la riva del lago in localita' "ex-Bagatt" ( anche nota come le ex-Cantine di Lavena). Il pontile che si vede a sinistra e' al servizio dell'impianto di captazione dell'acqua del lago, realizzato ad un costo considerevole, poi dismesso a causa di un'alga malefica , e mai piu' riattato (v. Nota sotto).
Le sventure di questa localita' un tempo rinomata sono purtroppo un argomento ricorrente nel blog. Non a caso essa e' il vertice 2 del Triangolo della Desolazione (v. la Gogolmappa sotto il titolo "Salvate Lavena", nella colonna di destra della pagina di apertura). Adesso sta per diventare il teatro di un "Programma Integrato" del quale abbiamo gia' segnalato l'imminenza (v. post del 2/2/10). In cambio di un paio di concessioni volumetriche di tutto rispetto, il proponente (=la parte privata del Piano) fara' omaggio alla collettivita' di un'opera di riqualificazione (ahia) di questa sponda (e di altre cosette: maggiori dettagli in un prossimo post), mirata al "recupero della spiaggetta". Prima di tutto segnaliamo che (1) qui non c'e' mai stata nessuna spiaggetta, (2) qui non c'e' niente di degradato salvo il pontile (per protratta omissione di intervento) e varie cose alle spalle del fotografo (per eccesso di intervento); a meno di non confondere il "degrado" con la "naturalita'' della sponda. C'e' di che preoccuparsi. Le note di apertura di questo rituale le abbiamo gia' sentite altre volte , e di quel che e' successo dopo non ci e' rimasto un bel ricordo.

Nei due post precedenti abbiamo mostrato due modi opposti di lasciare un ricordo duraturo. Vogliamo chiedere al polpo quale modo verra' scelto stavolta?


Nota: ci riportano una recente dichiaraz. in pubblica seduta, secondo la quale, grazie alle piogge abbondanti, l'impianto non e' necessario.

Questione di gusto, parte II



Questo palmizio e' il piu' recente atto di "riqualificazione" che abbiamo dovuto subire da parte dei riqualificatori in spe-nr (=servizio permanente effettivo non richiesto) . Si trova a Ponte Tresa, vicino al ponte sulla Dovrana. E' un bel saggio di "giardinaggio creativo" , e attira anche lui l'attenzione, come e piu' delle ortensie della signora Anna...ma e' di sicuro piu' divertente. Qualcuno si chiede quand'e' che verra' installato il cammello di gesso, che sembra un complemento indispensabile.

venerdì 9 luglio 2010

Questione di gusto, parte I.



Un anno fa il lungolago di Ponte ha beneficiato (?) di un intervento di riqualificazione che ha fatto sparire quasi ogni forma di vita vegetale (v. post 23 /2/09) . Invece, percorrendone l'ultimo tratto (dalla Stazione al valico pedonale) si possono incontrare visitatori che si soffermano, piacevolmente sorpresi, ad ammirare quel che si vede nelle foto: il tratto di sponda fiorito di ortensie . Che bravi, qui a Ponte Tresa, capita di sentir dire. Hanno ragione ...Ma e' giusto che il merito vada a chi se lo e' guadagnato, e cioe' non! ai gestori della cosa pubblica , ma bensi' alla signora Anna Massimelli, che vive nella ex-stazione attigua (uno dei luoghi simbolo di Ponte). A quanto risulta, a lei si devono l'impianto, anni fa, e il successivo mantenimento delle ortensie... in un luogo pubblico.

martedì 6 luglio 2010

Mercato a Lavena (replica)


Questo post e' la riedizione del post omonimo di dieci giorni fa, andato perso ieri a causa di certi pasticci in rete. Ogni Lunedi' da qui ad ottobre al parco Hirschorn di Lavena (dove c'e' la piscina ) si tiene mercato, v.foto sopra. Reazioni sembrano positive. Fra i commenti ora perduti: noi segnalavamo che lo smaltimento dei rifiuti del mercato non puo' essere rinviato alla mattina dopo. Elisa chiedeva se la imminente Notte Bianca preveda un mercatino . GL Pozzi rispondeva che probabilm. no - solo bancarelle di Associazioni. Noi ce ne dolevamo visto che Elisa potrebbe contribuire con belle cosine, come si intendeva dal suo profilo

mercoledì 2 giugno 2010

raccolta firme

accogliamo volentieri la richiesta della presidente di Ceresium, che ci manda il testo seguente, inteso a ringraziare i Lavenesi pe ril riscontro dato all'iniziativa di raccolta firme per il referendum sull'acqua pubblica. Maggiori dettagli sul blog di Ceresium. La raccolta proseguira' sabato 5 giugno in piazza Sangiorgio a Ponte Tresa.

I miei compaesani vengono dai quattro angoli del mondo: la maggior parte di loro porta sul viso e nella parlata il segno di un'origine lontana. I miei compaesani sanno la fatica del campare la vita e la nostalgia di chi lascia i suoi luoghi natali per altri luoghi, ignoti e spesso poco ospitali coi forestieri.I miei compaesani hanno tirato su casa e famiglia con sacrifici e qualche pretesa, orgogliosi di poter finalmente guardare alla vecchiaia con una certa sicurezza. I miei compaesani sono arrivati, domenica mattina, in folta schiera a rivendicare il loro diritto all'acqua pubblica, motivando la loro protesta in modo civile e toccante. Molte le teste grigie, molte le mani e gli occhi stanchi, molte le persone che ricordo presenti a Lavena da quando io, che ho già passato gli...anta, ero poco più di una bambina.
Sono orgogliosa dei miei compaesani, di quei pochi nati qui e dei tanti nati altrove: hanno capito subito, senza bisogno di discorsi e arzigogoli politichesi, che l'acqua deve rimanere nostra, di tutti noi che amiamo l'acqua, così come l'aria e la terra del nostro paese. La sfida è ora mantenere pulita l'aria, verde la terra e bevibile l'acqua di Lavena Ponte Tresa: la battaglia è appena cominciata!

sabato 29 maggio 2010

a scuola a piedi?

riceviamo da Lenny5414:

a Varese funziona un'iniziativa per i bambini che vanno a scuola: il pedibus. Vale a dire tutti belli in colonna a piedi, per mano, accompagnati da genitori a turno, partono da un punto e man mano raccolgono lungo il tragitto altri bambini. Poi tutti insieme a scuola. Perché non anche qui da noi? Abbiamo due tragitti pedonali sia verso Ponte che verso Lavena lungo il lago, i bambini potrebbero socializzare, osservare la natura, fare movimento (come raccomandato dai medici) Che tristezza vedere quelle colonne di auto in uscita dalla scuola, con i pargoli relegati sui sedili posteriori, andare di corsa per portarli magari in palestra, in piscina o a danza per fargli fare sport. E' comprensibile utilizzare l'auto durante i mesi freddi, ma perché anche quando fa caldo? Cosa ne pensano i lettori di questo blog?

lunedì 24 maggio 2010

programmazione del territorio

Gli eventi di cui al post precedente devono avere galvanizzato lo spirto guerrier di GL Pozzi, che ci manda quel che segue:


A proposito di programmazione del territorio!!??!!non voglio tediarvi, ma ribadisco un paio di concetti lapalissiani. Alla faccia dei vari monitoraggi sul traffico ci sono delle cose che non possono cambiare e cioè: il traffico attuale è già caotico e o il Bennet cannibalizza l'attuale clientela facendo morire gli altri punti vendita (ergo perdita di posti di lavoro, monopolio ecc. ecc) oppure deve giocoforza aumentare e quindi portare alla paralisi totale della zona dogana (la rotonda in alto serve solo per far entrare e uscire le auto dalla zona Bennet e non certo per far sparire quelle che giocoforza debbono attraversare Ponte). Per quanto riguarda il Bagat; da qualche anno c'è una semicostruzione che fa bella mostra di se senza che nessuno intervenga per far rispettare i tempi di legge per farla terminare. Alla stessa società si dà però la possibilità di ingrandire l'attuale ristorante. Domanda cretina: per quanti anni ci sarà in quel posto un cantiere che va avanti a singhiozzo? Dove la parete è stata disboscata è in atto uno smottamento che via via sta distruggendo il verde. Sicuramente ci sarà qualche "intelligentone" che ci verrà a dire che non ci sono pericoli (come se gli smottamenti continui si fermino a comando). Comunque si stanno facendo i controlli necessari o si guarda solo ad incamerare i soldi dell'urbanizzazione? Perchè vedete in tutte e due i casi ho la convinzione che la cocciutaggine a portare avanti due progetti a rigor di buonsenso perfettamente inutili è dovuta all'assoluto bisogno di rimpinguare le casse comunali per pagare tutti i debiti (piscina, fontane e affini) che ancora per qualche decennio ci accompagneranno. Se così fosse basterebbe dirlo e non cercare di far passare dei "nonsensi" per opere di assoluta necessità.
Per finire diamo a Cesare quello che è di Cesare! Il cartello pubblicitario che faceva "brutta" mostra di se allo stretto è stato spostato vicino al muro.
Gianluigi

Comunicazione "di servizio": un frequentatore del blog ,nickname "John", ci ha chiesto perche'abbiamo cancellato tutti i suoi commenti passati . Non li abbiamo cancellati: sono spariti da se', xche' a quanto pare lui ha cambiato il suo account gmail, cancellando il precedente. Nel corso di questa verifica ci siamo accorti che sono spariti anche i commenti di "Drake", che hanno a lungo vivacizzato il blog. . Ne deduciamo che anche questa identita' fittizia e' stata dismessa.

domenica 16 maggio 2010

Taglio di boschi : striscia la notizia



La foto sopra non ha nessuna rilevanza ai contenuti del post, oltre a quella pura e semplice di mostrare un esempio di bosco insubrico. E' stata presa dal sentiero che da Breno (TI) sale al Poncione omonimo, passando per l'Alpe di Mageno.

La presidente di Legambiente Ceresium ci invia il link di un servizio di Striscia la notizia, girato da Laudadio nei boschi tra Ganna e Cuasso o Cavagnano, dove lui ha casa. E' l'ultimo atto di un dibattito avviato dallo stesso Laudadio molti mesi fa a proposito del taglio dei boschi in queste zone, ampiamente documentata nel Forum Valganna e nella stampa varesina , e si connette a un nostro recente post. Cliccare qui
Il servizio di striscia ha sollevato un putiferio e provocato una levata di scudi da parte dei silvicoltori. Per gli ultimi echi, cliccare qui
Aggiunto Mar 25/5: sul bosco ticinese, informazioni qui

Passaggio pedonale in centro a Ponte

riceviamo e pubblichiamo. La questione sembra abbastanza controversa : dunque, benvenuti i commenti.



Lenny5414 scrive:

non so gli altri frequentatori di questo blog cosa ne pensino, ma constato quotidianamente e in special modo sabato e domenica come il passaggio pedonale in centro a Ponte Tresa crei lunghe colonne di auto sia da Lavena e soprattutto in provenienza dalla CH provocando inquinamento e perdita di tempo. D'accordo che i pedoni hanno la precedenza sul traffico auto, ma il vederli passare, magari una alla volta, e provocare inquinamento così gratuitamente é veramente assurdo e grottesco. Con tutte le campagne internazionali e nazionali contro lo spreco energetico! Propongo quindi di postare idee per migliorare questa situazione.

lunedì 26 aprile 2010

Taglio alberi ad Ardena

Riprendiamo dal blog di Legambiente. La lettera e' di un cittadino di Brusimpiano. Pe rle fotografie, cliccare qui

Buongiorno,

scrivo da Brusimpiano.

ho da poco chiamato il numero 1515 del corpo forestale dello stato per segnalare un taglio alberi anomalo all'interno della proprietà condominiale (molto grande e dalle caratteristiche boschive con bosco che arriva fino alla strada comunale).
Da tre giorni in Via Ferrari 29 (Brusimpiano frazione Ardena) all'interno dello stabile relativo e nel parco condominiale ad area boschiva, stanno tagliando alberi bellissimi (foto in allegato) e questa mattina stanno recuperando e portando via i resti. Ho chiamato il comune di Brusimpiano e mi hanno detto che il nuovo amministratore dello stabile ha fatto richiesta di abbattimento di 2 alberi. Ne hanno tagliati già 7 e completamente sani, bellissimi e molto grandi. Aggiungo che i condomini non erano a conoscenza di questa cosa. Faccio presente che ultimamente in questa località (Brusimpiano) pare diventato il miglior hobbie quello di tagliare i boschi ed alberi bellissimi...poi ci si domanda il motivo delle montagne che crollano sui paesi.
Ho fatto anche alcuni giorni fa un'altra segnalazione di tagli anomali in zone circostanti (boschi adiacenti alla strada comunale che da Brusimpiano paese conduce alla frazione Ardena).
Capisco l'utilità della legna ed il suo relativo valore ma è una grande sofferenza vedere abbattere alberi così belli. Gli alberi hanno una vita...e donano vita!! Sono stato chiamato poco fa dal Comandante del comando di zona e mi ha promesso un sopralluogo imminente. In allegato alcune emblematiche foto delle operazioni di taglio.
Grazie e cordiali saluti.

(Lettera firmata.)

giovedì 8 aprile 2010

Scempi pubblicitari: prendiamo esempio?

Segnaliamo questo articolo: clicca qui

Racconta come amministrazioni illuminate si siano ricordate che - tra gli svariati doveri che spettano a un amministratore locale - c'è anche la tutela del territorio che amministra e come i suddetti amministratori abbiano quindi deciso di interrompere l'eccidio paesaggistico perpetrato negli anni dei cartelloni pubblicitari. Come? Vietandoli definitivamente.
A Lavena Ponte Tresa si è timidamente cercato di regolamentare almeno la dimensione dei cartelloni pubblicitari, ma l'iniziativa sembra essere stata subito abbandonata.Nei comuni limitrofi, poi, sembra non esistere un limite alla capacità di infilare un altro, sproporzionato cartellone in spazi vuoti sempre più risicati. Si sa, la pubblicità è l'anima del commercio e l'idea di commercio "ad ogni costo" è un'ossessione senza cura dalle nostre parti, ormai da molti anni.
E così la pubblicità brutta non può che essere l'anima di un commercio che non punta più alla qualità del servizio offerto a pochi affezionati cliente ma alla quantità di clienti meteore che riesce a catturare.
E così gli automobilisti di passaggio nelle nostre strade sono bersagliati, assaliti dalla proposta di un ristorante cinese, poi da quella di un ristorante pizzeria, poi da quella di un sushi bar, intervallate - perché no - dalla proposta di un centro per il fai da te e di un negozio di abiti da sposa: il viaggiatore di passaggio non ha neppure il tempo di pensare a un suo bisogno, che il commercio locale già è in grado di soddisfarlo. E in questa offerta compulsiva i nostri scorci scompaiono e i nostri campanili sembrano appiattirsi per la vergogna di questa coabitazione forzata con il brutto.
L'ambiente in cui viviamo non è forse una ricchezza? Non solo per noi fortunati che in questo ambiente viviamo ma anche in una prospettiva più meramente economica, a patto di declinare finalmente in modo sensato la frase che riempie la bocca di tutti i nostri amministratori locali: sfruttamento del turismo. Allora, sfruttamento del turismo non deve per forza corrispondere a costruzione sproporzionata, a insegne luminose o a giostre chiassose. La qualità del turismo può stare anche nelle emozioni che un luogo è in grado di suscitare in chi lo visita; e sono quelle stesse emozioni a fare sì che il visitatore RITORNI nel luogo che è in grado di suscitarle. Questo tipo di qualità è più difficile, ma non impossibile, da misurare a priori, anche in termini economici. Tuttavia, zone come la Valtellina ci insegnano che la strada della qualità, anche se spesso è quella meno popolare, è quella che, alla fine, paga.

mercoledì 24 febbraio 2010

Area Feste: dalla Regione niente soldi

GL Pozzi ci informa :

tanto tuonò che...NON piovve. Il 9 febbraio il progetto per ristrutturare l'area feste è stato bocciato. Quindi ...no soldi del bando...no strutture! Comunque se a chi ritiene di poter essere contento faccio semplicemente presente che la cucina esistente NON E' A NORMA e che quindi, o diventerà un monumento allo spreco di denaro pubblico (classica cattedrale nel deserto) oppure dovrà essere ingrandita e ristrutturata e questo con i soldi che il Comune NON ha! (perciò avanti con i debiti).
Se qualcuno ha il desiderio di vedere dove vanno i soldi in regione lombardia si guardi l'esito del bando allegato.
Buon divertimento
Gianluigi

Dal "bando allegato" (che non possiamo riprodurre qui, e' un pdf voluminoso e di scarsa qualita') apprendiamo che sono stati presentati 66 progetti, e 13 di questi, incluso quello che ci riguarda, sono stati dichiarati "non ammissibili" . Nel caso di questo progetto, la ragione dichiarata e' che "non rispetta il punto 7 del Bando". Non si tratta di un giudizio di merito sul progetto (cioe' non si valuta se e' bello brutto, sensato o no, appropriato o fuori posto), semplicemente si ritiene che esso non rientri nella tipologia prevista dal bando. Per sapere cosa c'e' al pto 7 del bando cliccare qui.

martedì 16 febbraio 2010

Arriva il Bennet

Ricevuto da GL Pozzi:


“Ci risiamo; o meglio siamo al capolinea Bennet. E si perché a quanto pare tutti i ricorsi fatti da chi aveva un interesse “commerciale” contro il progettato supermercato sono stati persi e quindi da “consumatore” ho la gioia di comunicare che fra un po’ di mesi avremo un altro punto di vendita dove fare la spesa. La gioia poi raddoppia se penso a quanto il nostro Comune incamererà per le opere pubbliche! Finalmente una bella notizia! Però…mi viene il dubbio che anche per questo “vantaggio” io e gli altri cittadini del nostro paese dovremo pagare un pegno; quello della viabilità. Mi sa che se nei fine settimana desidererò andare a Ponte per fare acquisti o anche solo a bere un caffè dovrò alzarmi all’alba!
Lasciamo l’ironia che molte volte è il miglior antidoto contro il mal di fegato e vediamo la cosa seriamente. Attualmente i fine settimana sono per il nostro paese un ingorgo automobilistico continuato. Non è colpa di nessuno se c’è il ponte doganale (o forse un po’ di colpa è di chi a suo tempo si è opposto al suo trasferimento al Madonnone) e tanto meno si può incolpare il mercato del sabato. Ma appunto per questo perché permettere un centro commerciale a monte di via Colombo che giocoforza confluirà il già caotico flusso delle auto su due direzioni obbligate – da e per la svizzera - aumentando in modo esponenziale la durata delle code, l’inquinamento dell’aria ecc. ecc.?
C’è veramente qualcuno che può affermare senza arrossire che meno di 5000 abitanti hanno bisogno di un Bennet dislocato lontano dal centro e quindi non vicino ai piccoli negozi che potrebbero raccogliere qualche briciola, visto i supermercati che già ci sono? A già, ci sono i clienti elvetici i quali dopo essere stati qualche ora in colonna per arrivare al Bennet, faranno la spesa, metteranno la stessa nel baule, e poi scenderanno a piedi nel centro del paese a bersi un caffè per poi ritornare in su a prendersi la macchina e rimettersi in colonna per rientrare a casa loro. C’è qualcuno dagli occhi azzurri che crede che ciò sia possibile o invece succederà che chi andrà al Bennet non vedrà l’ora di rimettersi in colonna per lasciare il nostro ridente paese? E in questo caso cosa porterà a Lavena Ponte Tresa il centro commerciale oltre ai gas dei tubi di scappamento ed a un ulteriore concorrenza ai piccoli commercianti che sono sempre stati la spina dorsale del nostro paese? Nulla o poco più.
Un ultima osservazione. Per permettere il flusso delle auto al centro commerciale dovranno fare una rotonda che, per chi scende da Marchirolo, è progettata subito dietro a una curva! Chi ha dato il permesso di viabilità molto probabilmente conosce solo dei disegni e non è mai venuto a controllare personalmente la situazione perché se così non fosse dovrei pensare che per lo meno la questione non sia stata ben approfondita.
Un ultimo punto è quello dei posti di lavoro. Io sarei lieto se il nuovo centro commerciale riuscisse ad assorbire almeno in parte chi a causa sua rimarrà disoccupato perché i casi sono due: o sarà un flop perché il caos viabilistico farà scappare la voglia di arrivarci oppure si mangerà una buona fetta del commercio esistente perché il budello stradale esiste ed è un ostacolo insormontabile per permettere quel grande aumento dell’utenza che viene a Lavena Ponte Tresa in auto che sarebbe necessario per mantenere l’attuale affluenza anche agli attuali punti di vendita.
Gianluigi Pozzi

domenica 14 febbraio 2010

"SCUDO FISCALE" - Come finirà?

Riceviamo da Franco Aldini (sull'argomento vedere anche i post del 4/11 e del 30/11):


Considerata l'azione di governo in merito al cosidetto "scudo fiscale" viene spontaneo chiedersi quali criteri il governo adotti nell'elaborare leggi tali, tanto da creare panico e sgomento tra i lavoratori (che comunque hanno sempre pagato le tasse sul loro sudato guadagno), facendoli poi passare per evasori fiscali. A Roma i ministri "padani" dovrebbero essere a conoscenza del "popolo del frontalierato", quindi perchè mettere questa categoria di lavoratori sullo stesso piano di chi per anni ha esportato illegalmente grandi capitali, spesso denaro sporco poi riciclato, per reimpatriarli a basso costo fiscale?


Non e' danneggiando i lavoratori che si risolvono i problemi della nazione. Ai partiti di governo e di opposizione latitanti di fronte al problema, viene da dire ora - "Roma ladrona"- come diceva qualcuno nei tempi trascorsi, una Roma, che con il nuovo governo è cambiata, ma "ladrona è rimasta". E' necessario che ai lavoratori frontalieri si applichi integralmente la Convenzione italio/svizzera come finora è stato dal 1974, con quell'accordo bilaterale, raggiunto grazie alla mobilitazione dei lavoratori stessi, che sancisce il sacrosanto diritto di salvaguardare le proprie sostanze economiche, con tutto ciò che ne deriva, quale frutto del lavoro all'estero. Oggi purtroppo, i lavoratori frontalieri sono disorientati e disuniti; non hanno piu' la forza di un tempo.

Non tutti sono bene informati sulle procedure da seguire per regolarizzarsi con il fisco, ma tutti sanno perfettamente che dovranno pagare ulteriormente, con costi aggiuntivi non indifferenti che le procedure burocratiche impongono. Alcuni sindaci della Val Ceresio e della Valsolda, facenti parte del "Consorzio dei Comuni di frontiera", coadiuvati dalle organizzazioni sindacali, si sono posti il problema e, se non altro, hanno fatto sentire la propria voce, raggiungendo intanto l'accordo di non fare tassare il 2. pilastro, che altro non è che un elemento di supporto alla pensione di vecchiaia.
E l'AMMINISTRAZIONE Comunale, TUTTA (maggioranza e minoranza) di Lavena Ponte Tresa che fa? TACE! Il SINDACO, che addirittura è il Presidente del Consorzio dei Comuni di fontiera che dice? NULLA!

Ciò non è solo deplorevole, ma vergognoso!
E' vero che ogni popolo ha il governo che si merita, ma non fino a questo punto!

La situazione occupazionale nel Canton Ticino diventa sempre piu' difficile e talune forze politiche fanno pressione per limitare l'occupazione ed i salari ai frontalieri. Va ricordato inoltre, che il nostro comune riceve gran parte del ristorno delle tasse pagate alla fonte dai frontalieri. Non va dimenticato che i frontalieri sono una colonna portante dell'economia del paese. Si pensi all'entità dei ristorni e al giro d'affari che i loro stipendi mensilmente creano, dando lavoro e conseguente guadagno a tutte le imprese ed al commercio locale. Quindi non evasori, ma semmai portatori di ricchezza di cui il nostro comune ha oggi sempre piu' bisogno. Si ricordi anche che le risorse in caso di perdita del lavoro non sono piu' garantite a questi lavoratori. Cosa farà allora l'Amministrazione nel caso in cui i cittadini frontalieri saranno disoccupati?
Pertanto, se ancora nessuno l'ha fatto, chiedo al Sindaco Pietro Vittorio Roncoroni, (anche) quale "Presidente del consorzio dei Comuni di frontiera" d'indire un'Assemblea urgente e pubblica del Consorzio presso la palestra comunale di Lavena Ponte Tresa per:
.- fare il punto e dibattere sullo Scudo Fiscale in quanto ritenuto legge iniqua
.- applicazione della Convenzione italo/svizzera come finora dal 1974 ed esclusione dei frontalieri dall'obbligo dello scudo fiscale
.- garantire l'indennità di disoccupazione in caso di perdita del lavoro (stabilire quindi nuovi accordi bilaterali tra I/CH)
.- infine redigere un documento unitario firmato (possibilmente) da tutti i sindaci del consorzio da sottoporre al ministro del tesoro

sostenendo così l'interesse vero del Comune e dei propri concittadini che, ripeto, sono la linfa dell'economia del paese.

Fanco Aldini

Nota nserita il 21/2/10: Varese News a proposito di un incontro svoltosi aPonte su questo tema.
clicca qui

martedì 2 febbraio 2010

"I crotti"

sul sito del comune e' appena apparso un documento riguardante l'intervento in preparazione in zona "ex-Bagatt" del quale abbiamo parlato in un post recente , denominato, chissa' perche', "I crotti". Cliccate qui, leggete, commentate.

Aggiunto l'8/2:
In zona "ex-Bagatt" si susseguono da anni interventi pesanti, che ormai hanno compromesso definitivamente l'aspetto di quella localita' storica. Chi non ne fosse al corrente trovera' almeno 4 post in questo blog dedicati a questo argomento sul finire del 2007. Se e quanto quegli interventi fossero giustificati da ragioni di necessita' non tocca a noi di dire, ma il dubbio e' lecito, che - come dire? - la tutela del paesaggio non sia sempre stata in alta priorita' (mettiamola cosi'). Adesso questo documento
- minimizza l'impatto sul paesaggio di questo nuovo intervento, che anzi viene presentato come un auspicabile adeguamento all'esistente. Considerato che bella roba e' "l'esistente" grazie agli sforzi precedenti, questa e' una valutazione non proprio positiva. Senza volerlo, suona quasi come un "tanto, allo stato in cui siamo... ".
- nobilita !! gli sfregi al versante alle spalle del luogo, come "interventi di ingegneria naturalistica"
(risate , urlacci , cachinni vari in platea).
Frattanto, dato che l'ingegneria e' il lavoro degli ingegneri, potremmo sapere chi e' l'ingegnere cui si deve la concezione del bel lavoro gia' svolto ?

Ricorderete che l'intervento che ha "depilato" il versante boscoso ha suscitato non poche polemiche, e in quella occasione la amministrazione si e' alquanto defilata dietro alla comunita' montana. Adesso e' uscita allo scoperto: dignifica il disboscamento, e si fa parte attiva in tutta la faccenda.
Insomma si avvia a sdoganare l'intero pacco, dalle origini ai giorni nostri. Speriamo che ci ripensi. A rischio di ripeterci, ci sono modi migliori per passare alla storia.
Infine, e ancora piu' importante: l'impatto ambientale, sulle acque in particolare, che viene minimizzato nel documento, dipende invece in modo cruciale da cosa c'e' in ballo per la "spiaggetta" e il pontile...e qui il documento e' oltremodo vago. Come altri si sono gia' chiesti, il pontile a che serve? a ispezionare le pompe di captazione che non captano niente? o non piuttosto alle "piccole imbarcazioni" (quante?) ad uso delle quali si prevedono opere per la messa in acqua?
Ci pare proprio che qui si prepari un nuovo porticciolo. Piccolo? difficile crederci. Da quelle parti, le iniziative non si sono mai distinte, finora, per particolare timidezza.

La documentazione relativa al piano e' accessibile qui

(aggiunto il 22/5/10) Non e' piu' accessibile.

domenica 10 gennaio 2010

Cani e puzze in riva al lago

Riceviamo da Italo Guarneri:
Passeggiata a lago, ore 12. Un signore e una signora tedeschi decifrano il cartello vicino alla casetta, che intima "cani al guinzaglio, raccogliere gli escrementi!!" Si affrettano a mettere il guinzaglio al loro terrier irlandese grande come un terrier irlandese, e accorgendosi della mia presenza mi rivolgono un mezzo sorriso imbarazzato. Proprio in quel momento da dietro l'angolo dell'ex-Lido schizzano fuori al galoppo tre giovani pitbull grandi come giovani pitbull, in preda a umore irrequieto e scorribandiero, seguiti da un gruppo di giovanotti e signorine, fra i quali i proprietari . "Oddio c'e' un altro cane" dice una . Segnalo gentilmente che un cartello li' vicino dice qualcosa a proposito di cani liberi e uno mi risponde gentilmente che non se ne parla, almeno "fin che non faranno un parchetto per i cani"... e che tanto "li lasciano liberi tutti", e comunque "sono ancora cuccioli".
Proseguo e poco dopo, la' dove il lungo lago transita nei pressi del du Lac, mi ritrovo senza preavviso dentro un banco di vapori mefitici di inconfondibile origine fognario, proveniente da un ruscello che proprio li' entra nel lago.
Alcuni sostengono che in Europa gli italiani non hanno niente da imparare da nessuno. Altri , ed io fra questi, sostengono, lasciando stare le nazionalita', che e' inutile fare le regole se poi non si fa niente per farle osservare.

(RadioLavena:) La presenza di cani liberi sulla passeggiata, specialmente nelle ore di scarsa frequenza (prima mattina, tardo pomeriggio invernale) non e' una novita', e ha il potenziale per produrre incidenti spiacevoli. Un altro pericolo e' che nella bella stagione la passeggiata e' spesso usata come pista ciclabile, ad andature che non sono accettabili su una sede a destinazione pedonale . Non si puo' pensare ad un presidio costante della Polizia Locale, ma un'occhiata ogni tanto (pero' piu' frequente di una vincita al Lotto) , tanto per smontare l'idea che la trasgressione comporti un rischio trascurabile, e qualche provvedimento esemplare, sembrerebbero indispensabili . La puzza stabilmente stagnante nel posto indicato ci pare sia stata segnalata piu' volte da molti a cominciare da Legambiente e l'ufficio comunale competente non puo' non esserne al corrente. Oltretutto il luogo non e' affatto secondario e nascosto. Dista una sassata dal Municipio , in bella stagione e' assai frequentato specialm. all'ora dell'aperitivo; proprio li' c'e' un attracco importante, insomma e' una posizione strategica nella carta di identita' del nostro paese.
Ebbene, puzza.




mercoledì 6 gennaio 2010

Ancora su moli e pontili

Cominciamo l'anno nuovo fornendo parziali risposte a domande sollevate nell'ultimo post dell'anno andato, e nei commenti ad esso correlati. Dunque: la " manutenzione straordinaria" sul molo della spiaggia dei tedeschi ( cioe' il nuovo molo) ha avuto parere favorevole, "per quanto di competenza" , dalla Giunta Comunale con delibera del 12/10/09 a seguito di domanda presentata al Consorzio Laghi Lugano, Ghirla, e Piano. Dobbiamo questa segnalazione a Renato Latini. Per leggere la delibera, clicca qui. IL virgolettato "per quanto..." e' importante perche' vari comuni rivieraschi, compreso il nostro, hanno da qualche anno in qualche misura delegato al Consorzio la gestione di approdi e ormeggi eccetera. Dalla delibera e da altre fonti apprendiamo che (1) da qualche parte in Germania si e' costituito un club "motorcoot-miralago" (non sara' mica "motorboot-miralago"? ) in qualche modo affiliato ad ADAC ( che sembra essere la maggiore associaz. automobilistica tedesca) . Il molo appartiene a questo club. (2) l'uso di terraferma demaniale (indispensabile per l'uso del molo) e' concesso per anni 2 a decorrere dal 7/2009 a fronte di richiesta per anni 9.
Questa seconda notizia (2) puo' essere degna di particolare attenzione.