Tutti sapranno che Legambiente ha rifilato al nostro Comune la bandiera nera per la cattiva gestione dei suoli (articolo in Varesenews qui ). In effetti le piu' importanti scelte recenti di questa Amministrazione (che pure in parte maggiore o minore ricalcano scelte di Amministr. precedenti), cioe' Bennet e ex-Bagat , lasciano sgomenti. Riportiamo 1) contributo di GL Pozzi, 2) estratto di lettera aperta inviata ai Consiglieri Comunali dal Circolo locale di Legambiente .
1) Pozzi:
la bandiera nera a Lavena Ponte Tresa è il risultato logico per tutto quanto è già stato criticato nel passato. Per due terzi la nostra popolazione è composta da persone che sono arrivate da noi per lavoro e purtroppo le varie Amministrazioni hanno fatto quanto necessario per agevolare gli immigrati "senza però pensare che qualche decennio dopo quell'edilizia dissennata, senza una linea guida atta solo a creare un grande dormitorio per i frontalieri e un centro commerciale all'aperto per il Franco Svizzero avrebbe presentato il conto". Infatti oggi, se pensiamo al futuro, dovremmo iniziare a buttar giù tante brutture edilizie per ridare spazio alla natura che è la base necessaria per poter uscire dall'impasse frontalierato/commercio con il Franco CH ed affrontare l'argomento "turismo" con armi appropriate. Invece!!?? solo a guardare le ultime costruzioni in corso e i progetti già presentati c'è da chiedersi "in che mondo vivono i nostri Amministratori" che, a quanto pare ritengono la diminuzione del lavoro nel Ticino e e quella del commercio transfrontaliero un qualche cosa di passeggero.......!
Io ho avuto l'occasione di vedere il progetto atto a rimodulare il traffico a Ponte Tresa Svizzera. Non è solo un progetto ma qualcosa approvato dalle superiori istanze con tanto di finanziamento e di permessi per l'inizio dei lavori. Bene, questo progetto che, se qualcuno non lo recupera prima lo farò pubblicare io dopo la metà di Agosto, prevede semplicemente la sparizione dell'attuale viadotto sul lato svizzero che diventerebbe un passaggio ciclabile o pedonale. Cioè si è puntato a recuperare e riavvicnare al lago quella parte che tantissimi anni fà era lambita dalle onde. Da noi invece? Ogni spazio a lago diventa o un posteggio, o un'opportunità per costruire inutili alberghi e similari. L'unico incentivo "turistico" che i nostri Amministratori conoscono è il "nuovo centro commerciale con caos viario incorporato". Ribadisco un concetto già espresso in un altro intervento. Ho l'impressione che lo scopo primario dei nostri Amministratori è quello di "fare cassa" e non quello di pensare a Lavena Ponte Tresa futura. Se è cosi lo dicano apertamente e chiariscano una volta per tutte che, secondo loro, il nostro paese è condannato a vivere solo di commercio e frontalierato per cui alè con cemento e affini e...accendiamo una candela alla Madonna della Porta!!
Gianluigi
2) Lettera aperta di Ceresium (a proposito del Piano Integrato di Intervento denominato "I Grotti"):
Questo e’ l’ultimo atto di una storia ormai trentennale che ha visto lo stravolgimento progressivo di una delle zone piu’ caratteristiche del nostro paese, attraverso una serie di interventi devastanti. Da un fatto compiuto all’altro, con l’acquiescenza di varie Amministrazioni, questa zona e’ ormai ambientalmente, urbanisticamente, e architettonicamente irriconoscibile. Al punto che , per trovare tracce dei “Grotti”, strutture tipiche del nostro lago, occorre andare in altri Comuni, o in Svizzera! dove tuttora prosperano: a schiacciante confutazione della scelta che qui da noi invece li ha sacrificati a una bislacca idea di promozione economica, il cui insuccesso e’ sotto gli occhi di tutti. Dei Grotti, in questo Comune, rimane solo il titolo che qualcuno ha voluto dare a questo PII, non si sa se per scherno o per macabro umorismo.
Valorizzare la peculiarità del territorio senza snaturarne l’identità è la carta da giocare per la sostenibilità dello sviluppo economico del paese. Ma non bastano le belle parole sulla vocazione turistica se poi, passando dalle parole ai fatti, si intaccano sistematicamente proprio le fondamenta sulle quali questa favoleggiata vocazione dovrebbe reggersi. (per leggere il seguito della lettera, v. il sito di Ceresium qui.)
1) Pozzi:
la bandiera nera a Lavena Ponte Tresa è il risultato logico per tutto quanto è già stato criticato nel passato. Per due terzi la nostra popolazione è composta da persone che sono arrivate da noi per lavoro e purtroppo le varie Amministrazioni hanno fatto quanto necessario per agevolare gli immigrati "senza però pensare che qualche decennio dopo quell'edilizia dissennata, senza una linea guida atta solo a creare un grande dormitorio per i frontalieri e un centro commerciale all'aperto per il Franco Svizzero avrebbe presentato il conto". Infatti oggi, se pensiamo al futuro, dovremmo iniziare a buttar giù tante brutture edilizie per ridare spazio alla natura che è la base necessaria per poter uscire dall'impasse frontalierato/commercio con il Franco CH ed affrontare l'argomento "turismo" con armi appropriate. Invece!!?? solo a guardare le ultime costruzioni in corso e i progetti già presentati c'è da chiedersi "in che mondo vivono i nostri Amministratori" che, a quanto pare ritengono la diminuzione del lavoro nel Ticino e e quella del commercio transfrontaliero un qualche cosa di passeggero.......!
Io ho avuto l'occasione di vedere il progetto atto a rimodulare il traffico a Ponte Tresa Svizzera. Non è solo un progetto ma qualcosa approvato dalle superiori istanze con tanto di finanziamento e di permessi per l'inizio dei lavori. Bene, questo progetto che, se qualcuno non lo recupera prima lo farò pubblicare io dopo la metà di Agosto, prevede semplicemente la sparizione dell'attuale viadotto sul lato svizzero che diventerebbe un passaggio ciclabile o pedonale. Cioè si è puntato a recuperare e riavvicnare al lago quella parte che tantissimi anni fà era lambita dalle onde. Da noi invece? Ogni spazio a lago diventa o un posteggio, o un'opportunità per costruire inutili alberghi e similari. L'unico incentivo "turistico" che i nostri Amministratori conoscono è il "nuovo centro commerciale con caos viario incorporato". Ribadisco un concetto già espresso in un altro intervento. Ho l'impressione che lo scopo primario dei nostri Amministratori è quello di "fare cassa" e non quello di pensare a Lavena Ponte Tresa futura. Se è cosi lo dicano apertamente e chiariscano una volta per tutte che, secondo loro, il nostro paese è condannato a vivere solo di commercio e frontalierato per cui alè con cemento e affini e...accendiamo una candela alla Madonna della Porta!!
Gianluigi
2) Lettera aperta di Ceresium (a proposito del Piano Integrato di Intervento denominato "I Grotti"):
Questo e’ l’ultimo atto di una storia ormai trentennale che ha visto lo stravolgimento progressivo di una delle zone piu’ caratteristiche del nostro paese, attraverso una serie di interventi devastanti. Da un fatto compiuto all’altro, con l’acquiescenza di varie Amministrazioni, questa zona e’ ormai ambientalmente, urbanisticamente, e architettonicamente irriconoscibile. Al punto che , per trovare tracce dei “Grotti”, strutture tipiche del nostro lago, occorre andare in altri Comuni, o in Svizzera! dove tuttora prosperano: a schiacciante confutazione della scelta che qui da noi invece li ha sacrificati a una bislacca idea di promozione economica, il cui insuccesso e’ sotto gli occhi di tutti. Dei Grotti, in questo Comune, rimane solo il titolo che qualcuno ha voluto dare a questo PII, non si sa se per scherno o per macabro umorismo.
Valorizzare la peculiarità del territorio senza snaturarne l’identità è la carta da giocare per la sostenibilità dello sviluppo economico del paese. Ma non bastano le belle parole sulla vocazione turistica se poi, passando dalle parole ai fatti, si intaccano sistematicamente proprio le fondamenta sulle quali questa favoleggiata vocazione dovrebbe reggersi. (per leggere il seguito della lettera, v. il sito di Ceresium qui.)