giovedì 26 agosto 2010

Poste d'agosto

Ricevuto da mi.le.na.be:


L'ufficio di Poste Italiane di Lavena, piazza Matteoti, ha... il singhiozzo!
Da tempo é aperto e funzionante ( si fa per dire) solo tre giorni a sttimana, sabato rigorosamente escluso. Se l'impiegato a cui è affidato il servizio di sportello ha degli impedimenti,senz'altro legittimi, l'ufficio rimane chiuso con grave disagio dei potenziali utenti, che non hano nemmeno il conforto di una comunicazione d'avviso. La settimana dopo Ferragosto ho trovato in buca lettere un avviso per il ritiro di... sigla e numero di "qualcosa" non meglio identificabile, ameno per il profano. Sulla cartolina è stampigliato il timbro: ritirare da lunedì a venerdì, dalle 8.30 alle 14.30, a cominciare da domani. Era mercoledì, fiduciosa parto il giovedì mattina ( il portalettre mi ha scritto " da doman" quindi...): come avrei dovuto prevedere, l'ufficio era chiuso. Riparto fiduciosa venerdì mattina ( il venerdì è giorno canonico, quindi...) : imprevedibilmente l'ufficio è ancora chiuso . Nessun avviso o cartello che spieghi l'accaduto. Una pazientissima signora di mezz'età, seduta sulla panca accanto all'entrata, pesantemente sbarrata, dell'ufficio mi rassicura: - Oh, aprono sa... manderanno qualcuno, forse dopo le undici... - e mi sorride rassegnata.
Torn a casa e telefono all'ufficio centrale di Ponte Tresa, facendo presente che non potevo ritirare l'oggetto misterioso del quale ero stata avvisata e che c'era gente che aspettava eroicamente ,sotto il sole d'agosto, che qualcuno aprisse le porte dell'ufficio di Lavena.
La capufficio mi risponde che non era andato nessuno a prendere le chiavi, che non sapeva spiegarsi l'accaduto e che non era responsabile del disservizio, ecc ecc. Mi sono fatta indicare il responsabile: la sede provinciale di Poste Italiane a Varese. Telefono al centralino e chiedo del responsabile dell'ufficio reclami: inevitabilmente è in ferie. Imbufalita, esigo che mi si passi il responsabile della gestione del personale, e, dopo qualche tentativo e la richiesta del numero diretto, parlo con un gentilissimo funzionario che mi comunica, oltemodo dispiaciuto, che la persona incaricata dell'apertura a Lavena aveva avuto un incidente imprevisto con l'auto e che non aveva preso regolare servizo. Chiedo come mai non è stato sostituito da un impiegato della sede centale di Ponte Tresa, come mi parrebbe ovvio. Mi risponde che ( testuale) " non sono in grado di supplire...quelli bravi sono in ferie, uno è nuovo e l'altro non se la sente".
Allibisco. Avevamo un servizio pubblico statale, che è stato privatizzato privilegiando l'aspetto bancario rispetto alla cura della corrispondenza; il personale e i servizi si sono ridotti, le tariffe sono aumentate e il risultato è questa vicenda paradossale, in cui un funzionario riconosce che i suoi impiegati "non sono in grado" di aprire uno sportello per i quattro pensionati e i due turisti che viaggiano in Lavena al 20 di agosto. Ricevo l'assicurazione che, se "riusciremo a mandare qualcuno" l'ufficio aprirà almeno per un paio d'ore e, gentilissimamente, mi avrebbero comunicato personalmente se e qualora ciò si fosse verificato.
Naturalmente la telefonata desolata del solerte responsabile della gestione del personale mi informa che per questa settimana non sarà possibile, se ne riparlerà lunedì 23.
Stamani un avviso informava gli utenti che l'ufficio avrebbe aperto dalle ore 11.30 alle 14.30. Nemmeno una parola di scuse per il mancato servizio. Le due signore che aspettavano pazientemente sulla stessa panchina, mi hanno guardato rassegnate : erano solo le undici e dieci, mezz'ora più, mezz'ora meno... l'importante è che, almeno, non piova.
Ciascuno può trarre la morale da questo apologo estivo, del tutto reale e comprovato : perchè ci sono aspetti della vita nei quali riflettere, al di là dei luoghi comuni ( privato= efficienza; pubblico= disservizio) può essere bello e istruttivo.