sabato 30 gennaio 2016

Facile ottenere consenso politico..

Basta un po' di demagogia, populismo, disinformazione, creare un nemico o avversario e soprattutto far leva sugli interessi o privilegi da mantenere. Con questa definizione si puo' sintetizzare la manifestazione dei frontalieri di oggi a Ponte Tresa.
Perche' sostenere che i frontalieri che abitano sino a 20 km dal confine non debbano pagare le tasse come gli stessi frontalieri che abitano oltre la fascia dei 20 km (e che hanno anche piu' disagi e spese) e' mantenere i privilegi. Dire che si paghera' anche il 43% di imposte (quando ancora non esiste nessun accordo firmato) e' fare disinformazione.
Sostenere che non si debba pagare il medico di base (perche' sinora si e' goduto di questo privilegio per inettitudine di chi doveva estendere la regola a tutti) e' fare populismo. Bastera' pagare l'irpef come gli altri lavoratori e non si dovranno pagare i 2500 euro annuali ipotizzati.
Sostenere che il governo attuale ha "scippato" i fondi della disoccupazione dei frontalieri, quando questa misura, ahime', fu messa in atto prima del 2013. e' creare un nemico per ottenere consenso politico.
E tanto altro ancora.
Di sicuro, questa tassazione fiscale dei frontalieri (per tutti e non solo per i 20 km) andra' in vigore SOLO dopo che la CH risolvera' la questione con l'UE sulla libera circolazione delle persone, votata dal popolo il 9/2/2014, sara' graduale nell'arco dei 10 anni, vedra' delle franchigie di 7500 euro e si potra' portare in detassazione mutui, ecc.
Di sicuro, come auspicato da molti, ci dovra' essere un lavoro comune di tutti gli eletti delle ns zone e rappresentanti regionali e nazionali per migliorare e modificare un accordo che dovra' essere firmato e ratificato in Parlamento. Perche' pressapochismo, intemperanze, aggressivita' e forconi agitati non portano da nessuna parte e non incidono sulle questioni da risolvere.

lunedì 25 gennaio 2016

Inaugurato!

L'ambulatorio comunale e' stato inaugurato oggi nei locali adiacenti alla piscina al parco Hirschorn. Funzionale, moderno, confortevole e vicino a numerosi posteggi, era proprio indispensabile, cosa si puo' volere di piu?.
Gli amministratori comunali, nei discorsi di apertura,  hanno tenuto a sottolineare che ci e' voluto tanto tempo per le solite burocrazie  all'italiana.
Era presente anche la d.rssa Dissegna (che ha sostituito il dr. Pezzoni) che molto probabilmente sara' la prima a usufruire dei nuovi locali-
Ai medici locali verra' richiesto un contributo per le spese vive (luce, risc, acqua) dell'ordine di 100 euro ca mensili, ma qualcuno ha gia' detto che non ne ususfruira'.
Quando iniziera' a funzionare? Qui bisogna votarsi a qualche santo: l'amministrazione ha terminato il suo compito, ora tocchera' a qualche foglio scritto passare da ufficio a ufficio, qualche firma, qualche impiegato di buona volonta, 'qualche autorizzazione e qui si entra nella terra di nessuno. Speriamo bene!
Tempi piu' lunghi ci vorranno invece per approntare gli ambulatori per tutti i medici nella vecchia palazzina in via argine Dovrana a Ponte Tresa; sono gia' stati accantonati fondi per 300.000 euro a fronte dei circa 500.000 che serviranno per ammodernarli e questo compito spettera' alla nuova amministrazione che sara' eletta quest'anno.

venerdì 22 gennaio 2016

ambulatorio comunale a Lavena

Finalmente! Lunedi' 25 gennaio alle ore 13.00 tutti sono invitati all'inaugurazione del nuovo ambulatorio medico comunale presso il parco Hirschorn a Lavena. Da anni si attendeva un ambiente consono alle esigenze mediche e questa e' la volta buona.

giovedì 21 gennaio 2016

Impressioni...

Sembrava di essere all'inaugurazione di un'opera pubblica italiana.
Questa mattina e' stato completato lo scavo della galleria ferroviaria del monte Ceneri e, dopo la caduta dell ultimo muro di roccia c'e'stata la festa; la maggior parte delle bandiere sventolate in segno di esultanza erano verdi/bianco/rosse impugnate da lavoratori che tutto erano meno che ticinesi o svizzeri.
A dimostrazione della capacita' di lavoro e di sacrificio dei nostri connazionali all'estero.
Insomma non e' una novita' che le principali opere infrastrutturali della CH siano state fatte da manodopera italiana e le poco illuminate menti di elettori e politici ticinesi se ne dimenticano in fretta.
Lo studio di un ente svizzero ha calcolato che, senza la manodopera straniera, nel 2050, i cittadini svizzeri dovrebbero lavorare sino a 81 anni per poter mantenere la produzione industriale e i relativi servizi.

Ahime', a qualche chilometro di distanza, sul suolo natio, tutto cambia: il  piccolo tratto ferroviario tra Induno Olona e Stabio, allo scoperto,  iniziato anni fa non e' ancora stato terminato.
A dimostrazione della inettitudine di burocrati e politici e della farraginosita' di procedure e leggi.
A volte basta un ricorso, un cavillo o una fantasmagorica denuncia per bloccare  urgenti lavori e opere di pubblica utilita'.