venerdì 30 dicembre 2016

In questo caso sono molto piu' avanti....

Visto gli incendi boschivi  ed i notevoli danni che si sono verificati a causa di fuochi incontrollati, il canton Ticino ha deciso di VIETARE QUALSIASI tipo di fuoco sia d'artificio sia legato a celebrazioni religiose o tradizionali.
Le multe potranno arrivare sino a 20.000 franchi.
Pochi i paesi in provincia di Varese che, intelligentemente, li hanno proibiti  ma  come al solito gli italiani trasgrediranno l'ordinanza contando sul fatto che le poche forze dell'ordine non potranno multare tutti.
Comminare  una consistente multa anche solo a uno potra' educarne altri cento?

martedì 20 dicembre 2016

Monte Marzio/due

Il progetto dello "sbancamento" della cima del monte Marzio, era una fantasiosa provocazione a far da pari a quanto successo per la ristrutturazione dell'ospedale di Lugano.
Per la modernizzazione della struttura sanitaria ticinese era stato indetto un concorso al quale hanno partecipato 12 concorrenti: la giuria composta da architetti e amministratori aveva esaminato i progetti presentati in forma  rigorosamente anonima.
All'unanimita' e' risultato vincitore un lavoro che alla fine si e'  rivelato opera di uno studio di architettura di Firenze.
Alcune "illuminate menti di politici ticinesi" hanno elevato proteste perche' non era stato scelto un progetto fatto da svizzeri.
Pazzesco, ma vero!
Applicando la stessa logica, il famoso architetto ticinese Botta non avrebbe potuto disegnare decine di magnifiche realizzazioni all'estero.
Se i francesi si fossero opposti, il gaviratese Bertoni non avrebbe potuto stilizzare alcune delle piu' riuscite automobili Citroen.
La cappella Sistina, l'Ultima cena, alcuni palazzi di Leningrado e via via altre mille realizzazioni non realizzate da indigeni.
E il traforo del Gottardo avrebbe dovuto essere scavato solo da minatori svizzeri!
Fisiologicamente si puo' capire che lo smog, il freddo o qualche bicchiere di troppo influiscano su determinate funzioni cerebrali, ma il problema vero e' che trovano consenso.

sabato 17 dicembre 2016

Il Monte Marzio e il progetto svizzero

Come osservato da molti, la cima del monte Marzio nel periodo invernale e per un tempo di 45 giorni circa toglie la luce del sole all'abitato di Lavena a partire dalle 12.30 circa e sino al tramonto. La stessa cosa non succede invece per la zona di Ponte Tresa situata piu' ad est.
In altri luoghi della Lombardia si e' ovviato montando dei grandi specchi che riflettono la luce solare proiettandola sugli abitati.
Per anni si e' cercata una soluzione e il progetto di un'azienda svizzera, la Fritz & Co., ha vinto il concorso per il progetto risolutore: sbancare la cima del monte Marzio, togliendo diverse centinaia di migliaia di metri cubi, cosi' da abbassare la cima dello stesso e permettere cosi' alla luce solare di inondare con i suoi benefici effetti tutto l'abitato di Lavena.
Per l'esecuzione di questo innovativo progetto si e' gia' prenotata una ditta che ai tempi si occupo' di sbancare le colline poste di fronte a Nusco, in Irpinia, per inserdiarvi stabilimenti produttivi.
Nel contempo si e' vista la vibrante protesta di ambientalisti e cacciatori tesa a preservare la natura sulla sommita'.
Proteste sono anche state elevate da aziende italiane che si sono viste preferire un progetto svizzero e non vun di noster.

martedì 6 dicembre 2016

Le Sicilie del profondo nord

La maggior percentuale di votanti NO al referendum del 4 dicembre, registratasi in provincia di Varese e' nella nostra zona: Cadegliano-Viconago con il 72 % e Marzio con il 70%. La stessa percentuale registrata a livello regionale in Sicilia!