Sino a 50/60 anni fa nel nostro territorio c'erano specie che oggi non sono presenti: rane (che qualche giovane le uccideva per puro diletto) rospi e pure qualche sparuta salamandra.
Nel lago erano numerosi i branchi di alborelle; quando erano in "frega" anche il piu' dilettante dei pescatori poteva pescarne in gran quantita'. Ora quasi impossibile trovarne e anche i tentativi delle associazioni pescatori di reintrodurle con allevamenti e rilasci non sembrano dare frutti rilevanti.
Poi i "gobbi" o pesci sole e piu' numerosi erano i pesci persico e i cavedani. Queste biodiversita' sono state alterate per vari motivi. Forse la temperatura e la composizione dell'acqua, dalla presenza di specie come il pesce siluro (non delle nostre acque). Dagli uccelli come i cormorani, introdotti in Europa 150 anni fa; pescano e mangiano fino a mezzo chilo di pesci al giorno.
Non da ultimo un insetto affascinante: le "lucciole" che si accendevano nei campi nelle sere d'estate.
E poi ancora le talpe che scavavano nei prati e facevano emergere rotondi cumuli di terra.
Campi d'erba che con il consumo del suolo si sono ridotti a 2 a Lavena e 3 a Ponte Tresa!