Ricerche scientifiche hanno appurato che nei pesci che mangiamo ci sono piccole particelle di plastica; materiale che , ovviamente, viene scaricato nei fiumi e nei mari da noi che lo usiamo.
Con la norma che nel 2012 introdusse il divieto di commerciare e utilizzare sacchetti di plastica, il loro consumo e' diminuito del 55 %.
E siamo a oggi con la norma che obbliga all'uso di sacchetti biodegradabili per l'acquisto di frutta e verdura. Apriti cielo! Tuoni e fulmini! Scandalo!
Il prezzo di 1 o 2 cent ha aperto le ostilita' di chi non pensa che e' una misura che giova a noi e all'ambiente ed il cui costo non e' impossibile. Per una famiglia e una spesa media potebbe essere di 50-60 euro l'anno.
E gia' che ci siamo ecco l'ennesima occasione per confezionare una balla elettorale accusando il governo di aver emanato la norma per favorire l'azienda produttrice di un'amica di Renzi.
In Italia sono oltre 150 le aziende che producono questo tipo di sacchetti.
E, visti i tempi, prepariamoci ad altri "pacchi e sacchetti elettorali".
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