martedì 25 settembre 2012
quale futuro per il centro di Lavena?
Come possiamo tutti notare nell'abitato originale di Lavena ci sono, come mai successo prima, molti appartamenti in vendita. Se, fino a una decina di anni fa era quasi impossibile trovarne in affitto o in vendita, adesso, complice anche la diminuzione del 50% della richiesta di muti (per ovvie ragioni) le cose sono cambiate. E' anche vero che si tratta per lo più di case vecchie, senza giardino o posto auto. Ma se a queste uniamo le case chiuse e quelle di proprietà o in affitto per le vacanze, si notano ormai grandi agglomerati disabitati. Il primo danno che si registra é la perdita di relazioni sociali che ai tempi connotavano i centri storici. Qualche anziano ricorda, con qualche punta di nostalgia, come invece dell' attuale squillo di telefonino, gli uomini, quando nevicava, si alzavano di buon mattino e si davano la sveglia a vicenda con il classico pollice/indice sulle labbra per ritrovarsi tutti insieme e andare a Lugano a spalare la neve.
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1 commento:
Guardando "i mostri edilizi" costruiti in e nelle immediate vicinanze di Ponte Tresa, l'andamento regressivo della richiesta di case e tenendo anche conto della evoluzione demografica negativa, oltre a chiedermi come hanno potuto i nostri amministratori concedere a raffica insulsi permessi di edificazione, mi vengono brutti pensieri sul futuro dei Ponte tresa. Uno, e il più importante è quello che la storia insegna che non c'è nulla di più "appetibile" per gli impenditori edili di centri dove ci sono vecchie case per lo più disabitate e farli diventare "centri moderni" con tutte le conseguenze negative che queste "trasfomazioni" comportano. Visto le ultime nefandezze costruite c'è davvero da rabbrividire di fronte ad un simile e purtroppo possibile futuro!
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