Nonostante i fiumi di parole e di inchiostro, il valico di Cremenaga e gli altri due del Comasco, resteranno chiusi per le 6 ore notturne come la CH aveva deciso.
Nonostante lo sdegno a catinelle ostentato dai ns politici, dalla convocazione dell'ambasciatore svizzero a Roma e, addirittura la lamentela inoltrata al consiglio europeo.
In definitiva si e' trattato della solita commedia, del gioco delle parti e gli unici a essere stati presi per il naso sono i comuni cittadini.
Infatti basta una buca, un albero pericolante, una gallina dalle uova d'argento e subito e' pronto un politico a caccia di consensi a buttarsi nella mischia per racimolare voti.
Anche in questo caso, di fronte alle lamentele del sindaco di Cremenga, e' arrivato il politico del partito A alla affannosa ricerca dei consensi perduti e a prendere le parti dei cittadini "offesi".
Non poteva essere di meno un partito antagonista che, con toni piu' misurati e istituzionali si e' associato all'argomento. E via dicendo, in politica si fa cosi'.
Lo fanno gli italiani, lo fanno gli svizzeri. Quindi al "io so che tu sai che noi sappiamo" e' stata tutta una recita, un copione scritto e riscritto: insomma, io reclamo,ma lo sai che devo farlo per tenere buoni gli elettori.
E i valichi, giustamente, sono rimasti chiusi perche' la questione era veramente inconsistente.
Quella sera che invece chiusero il traffico di qualsiasi genere in uscita dalla dogana svizzera di Ponte Tresa, per imbottigliare gli autori di una rapina nel Malcantone, quello si che fu una cosa inconcepibile.
Ma l'ultima chicca che arriva dal vicino cantone e' ancora molto, molto piu' grossa: con una legge il canton Ticino proibira' alle imprese italiane di concorrere per appalti al di sotto degli 8,7 milioni di franchi (praticamente il 90 % dei lavori edili in Ticino)
Con quale credibilita' adesso i nostri politici (?!) affronteranno la questione con i dirimpettai ticinesi?
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