Il pandemonio scaturito in questi giorni che ha coinvolto due sindaci di LPT e altri indagati per l'inchiesta sull'immobiliare Petra porta a diverse considerazioni.
La moda ricorrente di seguire le orme degli "astri illuminati" che propongono di abbattere il sistema e porsi come la novita' risolutrice dei problemi italiani dimostra tutta la sua infodatezza: non ci si improvvisa dall'oggi al domani capaci amministratori.
La burocrazia delle istituzioni poggia proprio il suo potere (sin dai tempi dei Savoia o degli Azzeccagarbugli di manzoniana memoria) sulla incomprensibilita' delle leggi emanate per impedirne una corretta, semplice e comprensibile amministrazione.
Con conseguenza della quale i politici devono farsi concretizzare le loro magari oneste iniziative da burocrati e capi dicastero che scientemente o inconsapevolmente "forzano"i parametri di legge.
E siccome non sempre arrivano i controllori a volte passano inosservate; in questo caso no, e ben venga l'intervento dei controlli istituzionali.
Insomma, fare l'amministratore implica competenza, esperienza e non sempre e' sufficente solo quella.
Fare l'amministratore non e' la battuta sui social e le foto dei cestini della carta pieni, bisogna fare la gavetta; fuori, il mondo reale e' seminato di pirati senza buone intenzioni.
E due persone, oneste, in buona fede e con un po' di esperienza come i sindaci che hanno ricevuto l' avviso di garanzia (che non e' un rinvio a giudizio) sono rimaste intrappolate nel dedalo della situazione.
Senza dimenticare che anche nel mondo della natura animale ci sono i grandi predatori che nuotano contornati da pesci piccoli e che i pescatori mirano solo alle prede piu' grosse.
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