- Chi volle/vuole e oggi difende un SSN universale di buona qualità ?
Il SSN istituito con Legge del 1978 aveva Ministro della sanità Tina Anselmi (un non medico); il novello SSN fu il frutto di una delle parole d’ordine/rivendicazioni della stagione di “lotte” sociali iniziata nel 1969.
Fra le norme regolanti il SSN ricordo il “braccio di ferro” (nel 1999) fra il Ministro della sanità di fine secolo Rosy Bindi (un non medico) e i medici ospedalieri: la Bindi voleva normare che il medico ospedaliero lavorasse SOLO per l’ospedale e non potesse fare attività privata. La Bindi perse il braccio di ferro e il ministro successivo (un medico) introdusse l’intramoenia.
Il soggetto principale delle “lotte per le riforme sociali” dal 1969, era “il sindacato” (inteso come CGIL-CISL-UIL).
Oggi il “sindacato” ha firmato contratti collettivi di lavoro (CCNL) dove vengono istituiti “FONDI SANITARI”, ipocritamente definiti INTEGRATIVI, di varie categorie (metalmeccanici !!!!, chimici, commercio, alimentaristi, ecc. : vedi sito AGEAS purchè non aggiornato), finanziati in gran parte dalle aziende. In virtù di tali FONDI il lavoratore occupato e familiari a carico può fregarsene delle lunghe liste d’attesa nel pubblico o convenzionato in quanto tramite il FONDO può accedere a prestazioni private-private. Con un piccolo obolo, possono godere delle prestazioni del fondo anche i familiari non-conviventi !!!
Nota 1: lasciando sullo sfondo l’evoluzione del sindacato in soggetto che tutela i “garantiti”, non abbiamo più un soggetto sociale importante e milioni di cittadini sindacalizzati che, potendo by-passare le deficienze del SSN, non sono impegnabili in lotte per difendere l’universalità e qualità del SSN. Da questi soggetti neanche una parola di solidarietà generazionale (i pensionati=vecchi sono fuori dai FONDI !!!) né verso le categorie senza FONDO.
Nota 2 : i medici, in particolare quelli ospedalieri, ovvero “specialisti”, con la deriva introdotta dall’intramoenia, se vogliono fare soldi, hanno autostrade libere: nessuno rileva che questi medici erogano prestazioni fuori orario (cito Bertoli) in simil straordinario costante che, se fossero operai metalmeccanici o muratori, si solleverebbe più di una voce a segnalare che “sfruttano” il loro fisico !!!
In questi giorni ho sentito dire da un esponente del governo in carica che in sede di rinnovo del contratto degli infermieri e affini, loro, (solo il governo?) vogliono inserire la facoltà per gli infermieri del SSN (ndr. che sono oggettivamente malpagati) di fare un secondo lavoro nel settore privato. Le considerazioni sono 2: o gli infermieri del SSN, nell’orario di lavoro “si riposano” e così hanno energie e tempo per un secondo lavoro, oppure i proponenti questa luminosa idea sono impudici o dementi.
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