Ricevuto da GL Pozzi. Sullo stesso argomento: - Legambiente Ceresium qui; - articolo nella Prealpina di Sabato 18/12; - articolo in VareseNotizie 20/12 qui (segnalato da Paolo Ricciardi) - articolo in Varesenews 23/12 quiSolo da un paio di settimane ho appreso del progetto “riqualificazione passeggiata golfo di Lavena Ponte Tresa” e solo da pochi giorni ho constatato che è stato preparata accanto ai campi da tennis una zona “cantiere” con tanto di transennamento. Purtroppo non so esattamente cosa si vuol indicare sotto la voce “riqualificazione” e quindi faccio un commento assolutamente privo di qualsiasi base concreta se non quella che la zona in parola è la parte più suggestiva di un “vecchio borgo” che si affaccia sul lago che, secondo logica, dovrebbe rimanere “visivamente” immutato. Incomincio dal fatto che ancora una volta in questo paese si fanno degli interventi che potrebbero dare un altro aspetto a una zona che da oltre cento anni non ha avuto cambiamenti e questo senza presentare preventivamente agli abitanti del luogo una documentazione visiva delle opere progettate.
Poi, memore di quanto è stato fatto sulla passeggiata attorno ai campi da tennis, ho il timore che ancora una volta si ricorrerà in modo massiccio a colate di cemento, all’uso di materiali “moderni e colorati” o ringhiere varie come quell’angolo “innominabile con inutile fontana” costruito davanti alla casa parrocchiale. Si lo so: bisogna essere moderni, si deve uscire dalle logiche di lasciare tutto immutato ecc. ecc. ma quando si vedono opere, costate soldi pubblici, che alla fine piacciono solo agli addetti ai lavori, mi si deve permettere di dire che forse lasciare tutto immutato è il male minore.
Ci sarebbe poi la necessità di modernizzare la zona degli ormeggi dei natanti e qui veramente, se ciò fosse progettato, il toccare l’unico praticello in riva al lago che ravviva e colora tutto il piccolo golfo sarebbe non solo un affronto al panorama ma soprattutto la prova provata che i nostri amministratori hanno una idea delle peculiarità dello stretto di Lavena del tutto difforme dalla sua storia e dalla sua importanza paesaggistica.
Da decine di anni, chi ha la fortuna di poter ormeggiare un natante allo stretto di Lavena dovrebbe sentirsi fortunato di poterlo fare in un luogo incantevole e dovrebbe essere il primo ha pretendere che non si tocchi nulla se non la messa in sicurezza delle piccole passerelle attaccate ai muriccioli. Se invece qualcuno ritiene di non volersi sporcare le scarpe per salire sulla sua barchetta e ritiene di aver diritto alle comodità può chiedere di trasferirsi agli ormeggi della fontana o accanto all’Hotel du Lac dove ci sono passerelle, servizio elettrico e acqua corrente.
Intaccare con “opere” di cemento il golfo creerebbe un precedente molto pericoloso. Chi va poi a dire a coloro che vorranno ricostruire sul terreno ex Dell’Oca che dovranno attenersi con materiali, colori e architettura alle case esistenti che sono sicuramente tutto ma non “opere moderne”?
Abbiamo un centro storico e tutti coloro che debbono e vogliono ristrutturare le loro abitazioni debbono attenersi alle norme che tutelano l’esistente. Lo abbiamo fatto in tanti. Per favore signori Amministratori perché non lo fate anche voi?
Gianluigi Pozzi