sabato 26 dicembre 2015

Un Natale un po' piu umano..

Non e' cosa comune che a LPT il giorno di Natale e S. Stefano negozi e supermercati siano chiusi. Invece e' successo: tutti i negozi e 4 supermercati (anche il mostro in collina) hanno chiuso. Solo uno e' rimasto aperto, ma non molto frequentato. Potrebbe essere stata la magnanimita' degli azionisti o, molto piu' probabilmente il rapporto costi/ricavi ha fatto scegliere per la chiusura dando cosi' la possibilita' alle centinaia di lavoratori di trascorrere il Natale in famiglia. E anche il centro  di PT ha assunto un connotato piu' a misura d'uomo senza il solito caotico traffico e valori di inquinamento elevati.

mercoledì 16 dicembre 2015

un po' di giustizia (a Berna) per i frontalieri italiani

La mancata nomina del consigliere ticinese Gobbi al Consiglio Federale  svizzero della scorsa settimana ha bilanciato quell'amaro in bocca ai lavoratori italiani  che recenti iniziative messe in campo contro il lavoro frontaliero avevano provocato.
Come dimenticare quegli offensivi cartelloni stradali sui frontalieri paragonati ai topi (rat)?
Come dimenticare la quota dei ristorni sulle tasse pagate in CH, trattenuta dal governo ticinese in maniera illegittima (l'accordo sul ristorno era infatti un accordo tra nazioni) con i comuni di frontiera impossibilitati ad eseguire opere necessarie o a stilare bilanci di previsione proprio per la mancanza di questi fondi?
O l'argomento che i frontalieri rubano il posto di lavoro agli svizzeri, quando uno studio operato dall'universita' di Lugano ha dimostrato il contrario e che, anzi, per certe mansioni specializzate, e' necessaria la manodopera straniera?
Senza parlare di quella norma (al solo scopo elettorale) che imponeva al lavoratore frontaliero di presentare il certificato penale. Infatti in Italia, eventuali carichi pendenti potrebbero essere registrati nelle oltre 100 procure italiane e non solo in quella di Varese o Como, mentre per le sentenze definitive dopo i 3 gradi di giudizio, in genere ci vogliono anche 10 anni e non tutte le sentenze vengono comunque trascritte sul casellario giudiziario. Questa norma e' stata anche oggetto di un reclamo da parte del governo italiano. Argomento messo sul tavolo durante i colloqui su quell importante accordo fiscale che la Svizzera da anni
stava cercando di portare  a termine con il nostro governo.
E come dimenticare l'alta percentuale (68%) di consensi  in Ticino al referendum sull'immigrazione di massa? Che pero' portera'  ad una chiusura sulla libera circolazione delle persone e delle merci con l'Europa e alla conseguente perdita  per la CH  di centinaia di miliardi di Pil nei prossimi anni. Questa e' la previsione di ben due studi commissionati dal governo federale a diversi istituti di ricerca.
 Non e' stato bocciato il Ticino o l'aspirazione ad avere un rappresentante di lingua italiana al consiglio federale, ma l'ostracismo dimostrato a una visione dei problemi lungimirante e non campanilistica o demagogica.

sabato 5 dicembre 2015

Lingue e ristoranti

Se la prima lingua parlata a LPT e' l'italiano seguita dal calabrese, per il terzo posto c'e' il ballottaggio tra il cinese e il romeno.
Specchio dei cambiamenti che stanno cambiando ormai da decenni il ns paese di frontiera.
Se un tempo c'erano le osterie come il grotto Bianchi e il Beverina a Lavena o il COP nella limitrofa  Brusimpiano dove si potevano assaggiare piatti popolar locali, ora su 17 ristoranti sparsi sul territorio ben 10 sono cinesi o orientali.
Dovremo forse imparare a mangiare con i bastoncini?

P.S. osteria del Cop, dove il proprietario, quando era in vena, intratteneva gli avventori con appassionati assoli di tromba!