Nuovo accordo fiscale frontalieri con la
Svizzera.
CHI E’ CONTENTO
E CHI E’ TRISTE ??
Chi potrebbe
essere contento:
- la Svizzera, che ottiene la
cancellazione dalla “Black-list” del fisco italiano (e si semplificano i
rapporti economico-finanziari fra Svizzera e Italia).
- la Lega dei Ticinesi che era per abolire
ristorno (con sponda dalla Lega Lombarda, vedi Fontana): lo sarà dal 2033 con
cifre “a scalare” dal 2024 (per effetto della riduzione numerica naturale dei
“vecchi frontalieri”). Inoltre come conseguenza (illusoria ?), di ridurre il
numero dei frontalieri (obiettivo dichiarato nelle campagne elettorali, fatte
anche con l’UDC, con toni velatamente razzisti) per il peso fiscale che graverà
sui “nuovi frontalieri”.
- alcuni settori sindacali ritenevano le
condizioni giuridico-fiscali dei frontalieri quale causa dei relativi bassi
salari in vigore nel Ticino (dumping salariale). Statisticamente, in Ticino
vigono i più bassi salari (contrattualizzati o di fatto) della Svizzera.
- Da parte italiana c’erano malumori tra
gli imprenditori della fascia di confine (perdita di manodopera formata o
difficoltà a trovare manodopera) oltre al settore sanità italiano. Il peso
fiscale sui “nuovi frontalieri” residenti nella “fascia di confine” potrebbe
rendere per loro meno attrattivo il lavoro in Svizzera o accettare solo con un
salario più alto.
Gli imprenditori italiani di confine che sperano di trovare manodopera
(aiutati da aiuti economici all’occupazione nelle zone di confine italiane
ventilate nella Legge di ratifica italiana alimentata dal Fondo extra).
- I “vecchi frontalieri” per il
mantenimento del loro regime fiscale (salvo l’inciampo del nuovo “contributo
sanità” che ha rotto l’armonia e la condivisione che ha portato al nuovo
Accordo fra Sindacati IT e CH e Partiti e Governo IT !!);
- I Comuni di confine italiani sono molto contenti: garantito il
ristorno a livello 2019 “sine die” (con fondi dello Stato italiano) e, in più,
il Fondo extra per i territori di confine, per progetti pubblici.
- Possono essere un poco contenti TUTTI i frontalieri (vecchi e nuovi) perché la Legge
italiana di ratifica ha introdotto il diritto a un importo della indennità di
disoccupazione italiana (NASpI), pagata dall’INPS, che, per i primi tre mesi
sarà pari a quella che percepirebbe un residente in Svizzera (e non una
percentuale di un salario italiano).
- Possono essere un pochino contenti i anche i frontalieri “fuori fascia”, ovvero
residenti in un Comune italiano posto a oltre 20 KM dal confine, (che, da
sempre, pagano imposta alla fonte in Svizzera e poi l’IRPEF a conguaglio in
Italia sul reddito da lavoro frontaliero) per effetto dell’aumento della
franchigia (non tassabile in Italia), portata, dalla Legge di ratifica
italiana, da 7.500 a 10.000 euro annui.
Chi potrebbe
essere triste:
-
I
“nuovi frontalieri” residenti in Comuni della “fascia di confine”, ovvero anche
i nostri figli e nipoti: loro avranno un carico fiscale (alla fonte in Svizzera
più conguaglio IRPEF in Italia) di un discreto peso, decisamente superiore a
quello di padri o nonni.
Da notare una stranezza: per la norma italiana
che introduce il controverso “contributo sanitario” a carico dei “vecchi
frontalieri” si sono levate proteste e ricorsi ANCHE da parte degli
imprenditori ticinesi !! Perché ??? Al lettore l’ardua risposta !!!
R.L.
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Nota della redazione
Questo blog non ha mire elettorali, non ambisce a poltrone, riporta fatti e opinioni e non censura.