mercoledì 10 dicembre 2008

Relitti

Giorno dopo giorno ci addentriamo nella Crisi , e abbiamo sempre meno voglia di perdere tempo con certi argomenti. Tanto piu' che ci dicono che il peggio non e' ancora arrivato, e alzi la mano chi puo' dirsi al sicuro. Ormai i messaggi meno cupi sono del tipo: (il Corriere) : "Ci vorranno anni..." , "sara' una energica cura dimagrante"... e via cosi'. Pare che sia proprio arrivata l'ora di tirarsi su il bavero, e uscire fuori nel buio ad affrontare il gelo dei tempi nuovi. Tuttavia noi, con un piede gia' fuori dall' eta' dell'Oro che tramonta, ma l'altro ancora dentro, prima di consegnare all'oblio le polemiche sui lotti 1/2/3 eccetera ci concediamo un ultimo commento. Bastano poche parole, perche' adesso, caduto anche lo schermo delle ultime foglie di autunno, il pastrocchio del fu parco Hirschorn e' li' da vedere, in impietosa evidenza .
All'incombente Bocciodromo in stile Valle dei Templi si e' aggiunto un guazzabuglio di gabbiotti gradini gradoni terrazzini lamiere alberelli e vasoni, accozzati alla meno peggio. Ormai manca solo il famoso monumento equestre a Paperino, e chi sa mai che non si debba ringraziare proprio la Crisi, se ci sara' risparmiato. Dall'altra parte, di fronte al Campanile, c'e' l'oggetto misterioso
(vedi post del 9/6/08) ... la Sveglia . Quella sveglia che noialtri aborigeni di Lavena ci siamo ritrovata appesa al collo, merce' le buone intenzioni di un paio di ambiziosi capitribu' alla caccia di segni di distinzione (urbanistica) .
Se crediamo alle analisi, il processo storico che si e' avviato sara' lungo e molto, molto spiacevole. Ma se dobbiamo essere ottimisti, e cercare il lato buono di ogni vicenda - allora eccolo qua: l
'Era dei Consumi si avvia, finalmente, al suo termine. Dopo averci reso l'acqua imbevibile e l'aria irrespirabile; dopo aver messo sulla via dell' estinzione una buona parte delle specie che il buon Dio ha messo in Terra (inclusa la nostra); dopo averci riempito le case, attraverso la tv, di leccaculi saccenti, assorbenti hi-tech, e baldracche variamente ristrutturate; dopo averci saturati della epopea della palla coi piedi, e di dibattiti, se i sessi regolamentari della umana specie siano 3 o 4 o magari un numero non intero - dopo tutto questo, e molto di piu', l'inarrestabile marea del Consumismo sembra avere raggiunto il limite massimo, da cui non potra' che recedere.
E dopo?

Sulle spiagge, il limite dell'alta marea e' segnato da una cintura di rifiuti assortiti, depositati li' dalla risacca. E li' finira' anche la nostra baraccopoli acquatica, con i suoi annessi e connessi. Fra i rottami abbandonati dalla marea dello spreco.

lunedì 8 dicembre 2008

e' (quasi) Natale, dopotutto...

(Ricevuto da : Renato Latini)

Caro blog di Lavena Ponte Tresa,
volevo esprimere il mio apprezzamento per il nuovo albero illuminato che è stato realizzato sul lungo lago vicino all'area ex-Svit. Fra tante cose criticabili, questa a me sembra una cosa riuscita (anche se sempre opinabile). L'albero è bello di "natura", è alto, è illuminato senza troppi fronzoli.
L'unico neo, si fa' per dire, per me che sono di Lavena, è che è a Ponte Tresa e l'albero di Natale attuale di Lavena, deve ancora "crescere" per non farci più rimpiangere il nostro vecchio albero di Natale. Tempo al tempo.
Renato

Tennis a Lavena

E' stato costituito un Tennis Club, che conta per ora una quindicina di iscritti, tutti frequentatori abituali dei campi di Lavena. Le cariche sociali sono state attribuite Venerdi' 21/11, nel corso di una riunione a cui era presente l'Assessore allo Sport P. Muraca.
Un obbiettivo dichiarato della neonata associazione e' quello di rivitalizzare l'impianto di Lavena; il quale e' stato, in passato, un'opera di sicura qualita' ed efficienza, in grado di ospitare nel periodo estivo tornei bene inseriti nel circuito alto-varesino, e di suscitare l'apprezzamento dei partecipanti, che pure di campi ne giravano tanti. Pero' allora c'erano spogliatoi e servizi adeguati: in seguito, la impensabile "riqualificazione" degli spogliatoi/docce a rifugio dell'associazione Anziani ha ridotto l'impianto alle nude superfici di gioco, utilizzabili (al limite della legalita') solo dagli abitanti delle vicinanze. Intanto, l'area della "casetta" si degradava a ricettacolo di rottami ed erbacce.
Ora sembra che la Amministrazione intenda porre qualche rimedio a questo spreco davvero incredibile, rimettendo docce e spogliatoi al loro posto. Cosi' stando le cose, alla nuova associazione tocchera' il compito di legittimare la sopravvivenza dell'impianto , come luogo da tennis.
Auguri.

lunedì 1 dicembre 2008

Ai Confini della Realta'

La legge regionale che citammo nel post "Ti tutelo io" (Novembre) parlava di "...qualificata esperienza nel campo della tutela paesistico-ambientale" come requisito per i membri delle costituende "Commissioni Paesistico-Ambientali". Che bella cosa, dicemmo, ma attenti alle fregature . Santa ingenuita'! una successiva delibera della giunta regionale chiariva che i requisiti sono "...qualificata esperienza come libero professionista nel campo della tutela e della valorizzazione del paesaggio". Questa precisazione stravolge interamente il senso della formulazione originale . L'aggettivo "ambientale" e' sparito; in cambio e' comparso il sinistro termine "valorizzazione", che preso alla lettera sa di mercantile , e in generale non significa proprio niente, salvo che sul paesaggio comunque si interviene, altro che tutelarlo! e infatti e' termine largamente usato per travestire imprese nefandissime. Infine, colla pennellata del "libero professionista" si sono esclusi in blocco docenti universitari di discipline di profilo ambientale, perche' essi non sono necessariamente iscritti ad un albo professionale; anzi, si sono esclusi tutti quelli che dalla "valorizzazione" non possono trarre redditi sistematici . Tanto per essere sicuri. Bella roba! Federalismo? Regioni virtuose? ma non fateci ridere. La repubblica dei taja e medega e' una, e indivisibile .
E, poiche' il senso etico di amministratori di ogni ordine e grado si accontenta talvolta di una burocratica conformita' alla lettera delle norme , qui da noi la nomina della famosa commissione, che poteva essere l'occasione per fare una bella figura a poco prezzo, e' invece servita solo a chiarire che il buon gusto e' una di quelle virtu', che se uno non ce le ha, non se le puo' dare.
Non manchera' chi trovera' straordinariamente inopportuno, che fra i membri nominati figuri il professionista piu' attivo sul territorio comunale - fin quasi a sfiorare il monopolio. Noi , invece, ci chiediamo che genere di tutela del paesaggio ci possiamo aspettare, e percio' facciamo una nostra privata valutazione dei titoli.
E' troppo presto per essersi dimenticati l'HotelYachtClub&CentroNauticoAnnesso, il cui progetto si e' arenato in Sovrintendenza, perche' laggiu' non hanno trovato accettabili le autorizzazioni paesistiche. Questo non sembrerebbe un esito molto brillante, vero? Non certo una performance da esibire in un curriculum da tutore del paesaggio. E invece : uno dei due esperti in materia paesistico- ambientale, che espressero parere favorevole al progetto, e' stato nominato pari pari nella neonata commissione . Assieme a - a - a ...a chiii? - (rullo di tamburi) voila'! assieme all'autore di quel progetto, nientemeno!
Signore e Signori: avete assistito alla ...esima puntata di Ai Confini della Realta'.

giovedì 27 novembre 2008

Palazzi o palestre?

GL Pozzi propone un nuovo tema di discussione:

Nel programma di spesa triennale approvato con delibera di giunta nr. 104 in data 09/10/2008 ci sono degli importi non insignificanti (oltre 1 milione di Euro) per la progettazione e costruzione del nuovo Municipio. Considerando che siamo un paese che sicuramente non avrà nei prossimi anni un aumento demografico tale da far prevedere un vertiginoso aumento del personale della Amministrazione ritengo che, visto i problemi economici universali del momento, una simile spesa sia oltre che inutile anche non corrispondente ai reali bisogni del paese.
Le nostre scuole e i nostri ragazzi non hanno una palestra degna di quel nome. Il fabbricato attuale ha problemi di sovraffollamento, di capienza e anche di manutenzione e quindi ritengo sia più necessaria una nuova palestra che un nuovo Municipio.
Se ci sono problemi di spazio per il personale amministrativo si può benissimo - con una spesa ragionevole - alzare o allargare l'edificio posto sul retro dell'attuale Comune senza fare un nuovo fabbricato che servirebbe solo - forse - a soddisfare l'ego di qualcuno ma non certamente i reali bisogni della cittadinanza.
Chiedo pertanto a tutti di esprimere il proprio parere in merito ed eventualmente a partecipare ad una petizione in tal senso da presentare ai nostri Amministratori.
Gianluigi

lunedì 3 novembre 2008

Tranquillo, ti tutelo io...

(disse il lupo all'agnello)
Una legge regionale, numero tale e tal'altro, stabilisce che ogni comune "istituisca e disciplini una commissione per il paesaggio, composta da soggetti aventi particolare e qualificata esperienza nella tutela paesaggistico-ambientale". Questa Commissione "esprime parere obbligatorio in merito al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche di competenza dell’ente presso il quale é istituita."
Bene, benissimo, pensano le anime belle . Non sara' certamente questo nuovo organo che mettera' fine agli assalti al paesaggio, ma insomma questo e' un passo nella direzione giusta, no? Ahi ahi .. potrebbe esserlo, ma ci vorrebbero le intenzioni giuste, e non abbiamo ragioni di essere ottimisti in proposito. Giudicate voi. La nostra Amministrazione ha appena definito le procedure che seguira' per dotarsi di questo nuovo organo. La Commissione constera' di tre membri. Perche' tre e non cinque, come richiesto dalle opposizioni , per una volta meno letargiche del solito? Risposta: perche' l'Uff Tec Com dice che va bene cosi'.
Come verra' costituita la Commissione, per assicurare il rispetto dello spirito e della lettera della legge (soggetti aventi particolare e qualificata esperienza nella tutela paesaggistico-ambientale) ? I "soggetti" verranno selezionati dal responsabile dell' UffTecCom, a quanto pare a sua discrezione. In base a quali criteri? Boh. Non specificati. Sono faccende tecniche, no? cosa volete saperne voi.
A noi sembra come minimo opportuno che nessun professionista operante nel settore edilizio sul territorio faccia parte della Commissione. Sapete com'e', e' una questione di buon gusto...la particolare e qualificata esperienza di questi peraltro rispettabilissimi professionisti e' fin troppo ben documentata , anzi misurabile... in metri cubi di cemento. Per essere esperti, magari lo sono ... fin troppo. Ben pochi conoscono usi e costumi della fauna avicola tanto bene quanto i cacciatori; e allora, dovremmo affidare la tutela degli uccelli proprio a loro?
E poi ci pare legittimo aspettarci che vengano resi noti i titoli, in base ai quali la particolare e qualificata esperienza sara' stata accertata . Tanto per tradurre una volta tanto in fatti le molte chiacchiere a proposito di trasparenza ; e soprattutto perche' le credenziali dell' UffTecCom in materia di tutela del paesaggio lasciano forse un po' a desiderare. Parlano i fatti, e i fatti sono l'ex-Bagat e ...ahaha...la Proposta Indecente. Non sono questi tecnici gli stessi che l'avevano sposata senza riserve, e l'avevano fatta propria millantandone la inattaccabilita' sotto il profilo paesaggistico?
Abbiamo visto come e' andata a finire.

domenica 2 novembre 2008

pendii irrequieti?

Riceviamo la seguente segnalazione da GL Pozzi.

Non so se qualcuno se ne è accorto ma sulla parete disboscata al Bagat ci sono già evidenti segni di cedimenti franosi dovuti alle uniche piogge ultimamente cadute (figuratevi a primavera dopo il periodo di gelo che in quell'angolo è di rigore). Non c'è sicuramente nessuna "soddisfazione" nel rilevare che quanto era stato previsto e da alcuni "tecnici????" giudicato semplice catastrofismo si stà avverando, ma solo la triste constatazione che viviamo in una specie di Far West dove alcuni fanno quello che vogliono incuranti dei danni che causano al territorio e dove lo sceriffo siede sparanzato al sole con il cappello calato su gli occhi per non vedere quello che succede".
Gianluigi

Effettivamente, da qualche tempo non osserviamo quel che succede da quelle parti. Adesso bisognera' andare a vedere !

giovedì 9 ottobre 2008

La Proposta Indecente e' affondata?

Prealpina ha pubblicato ieri il "Bollettino della Sconfitta": la Proposta Indecente sarebbe stata abbandonata, e i proponenti (per quanto riguarda il comparto ex-Filanda) avrebbero ripiegato su un progetto di edilizia privata (65 unita' immobiliari=miniappartamenti?). Ora ci si chiede, se questo esito sia migliore o peggiore di quello prefigurato nella Proposta Indecente. Secondo il generale sconfitto, cioe' il Sindaco, non c'e' dubbio che esso sia peggiore; e la ragione e', che egli si e' sempre detto convinto che la PI avrebbe assicurato un inestimabile rilancio economico per il Paese. Cio' sembrava evidente a lui, ma neanche un po' a noi, e non ritorneremo su questo discorso ormai dibattuto ad usura, se non per segnalare che, gratta gratta, la finanza (e presto l'economia) e' arrivata al disastro presente anche grazie alla "mistica del fare" : cioe', atteggiamenti mentali, e "evidenze" fideistiche di questo genere. Le regole? pastoie burocratiche, che ostacolano il progresso.
L'ineffabile cronista di Prealpina, che deve essere un nostalgico della deregulation, recrimina sull'esito della Pi, e ne attribuisce le colpe (?) alla burocrazia (cioe', alle regole) , e ai riottosi dissenzienti. Bella questa. Ma non si era detto, nel Bollettino della Vittoria di un anno fa (vedi commenti al post del 25/10/07) che il dissenso era stato ormai ridotto a termini insignificanti? La verita' e', che la PI si e' incagliata sui suoi propri errori formali; e se mai fossimo stati sostenitori della PI, adesso sapremmo ben noi a chi dare la colpa, senza andare a cercarlo nel campo opposto.
In attesa di conoscere il nuovo progetto, la cautela e' d'obbligo. Tuttavia sembra di capire, che la costa a Sud della ex-Filanda e' salva... per il momento, in attesa di qualche nuovo balordo piano di "riqualificazione". Dunque, nessun audace nocchiero spieghera' le sue vele nelle acque tempestose del "piano di Lavena"? pazienza. Trovera' di sicuro posti piu' credibili dove sfoggiare le sue qualita' marinaresche.
La PI affonda, si', ma con la bandiera al vento: tant'e' vero che il Sindaco dal ponte di comando ammonisce, che si tratta di una sconfitta di tutti. Eh , eh (=sogghigno). Mentre la giornata di Waterloo volgeva al disastro , pare che Napoleone dicesse "questi Inglesi " (suoi avversari sul campo) "sono troppo stupidi, per capire che sono stati sconfitti".
Ecco. Per il momento, noi ci sentiamo stupidi proprio come quegli Inglesi.

Dopo la pubblicazione di questo post abbiamo ricevuto un testo di Italo Guarneri, che copiamo qui di seguito, vistane la lunghezza.

Se la notizia e' vera, la notoria iniziativa immobiliare in quel di Lavena, che contemplava un investimento abbastanza massiccio (sulla scala locale) e' stata alquanto ridimensionata. La notizia sembrerebbe in linea con i tempi, visto che da settimane i titoli dei giornali di tutto il mondo sono pieni di una crisi economica di dimensioni spaventevoli, e la temuta parola "recessione" e' entrata stabilmente nei bollettini. E' in corso una tempesta globale; dunque, se avviene che anche dalle nostre parti cada qualche comignolo , non pare ragionevole che le cause vengano per forza ricercate in riva allo stretto. Questo per dire, che il discorso sulle colpe, avviato dalla Prealpina, mi pare piuttosto futile, e inutilmente fazioso (tanto per cambiare).
In ogni modo, leggo che il Sindaco richiamerebbe ciascuno ad assumersi le proprie responsabilita'. Non e' chiaro a chi sia diretto questo quaresimale. Infatti, come mi pare venga accennato oscuramente nel post, esso si adatta assai bene a certi un po' maldestri partigiani della PI, che le hanno fatto piu' male che bene. Per non dire che non mancano, fra coloro che sono amareggiati dal naufragio del Progetto Albergo, quelli che ne identificano la causa piu' lontana proprio nella prematura caduta del Sindaco Mina, che ne fu la madrina ; a torto o a ragione, essi ritengono che la Signora , nel tempo che le restava, avrebbe avviato la Proposta su un percorso ben piu' difficilmente attaccabile.
Per quanto mi riguarda, non sono mai stato contrario a priori ad un albergo laggiu', e per molto tempo ho attivamente sostenuto la possibilita' di un compromesso, che da Indecente rendesse appena Decente la proposta; in cio' aspettandomi di trovare risonanza all'interno di una Amministrazione, che e' germinata dalla prematura destituzione di un'altra. La quale altra, bisogna ricordare, venne silurata, proprio perche' la si accusava di non ascoltare le ragioni di tutti a proposito della PI !!!
E invece ho dovuto registrare una intransigenza pressoche' totale, addirittura crescente: al punto che perfino la raccomandazione, formulata addirittura dalla Giunta stessa, di "ridistribuire i volumi", al fine di preservare il paesaggio, e' stata del tutto ignorata nella soluzione che alla fine e' stata adottata. Ma quale compromesso? presentare quella soluzione come frutto di mediazione, e per giunta con toni trionfali singolarmente fuori luogo, rappresentava un affronto alla intelligenza degli interlocutori, che ne ha reso inevitabile lo schieramento su una posizione specularmente intransigente.
Ma tant'e'. Se pensassi di avere avuto qualche efficacia nell'affondamento della PI, non di responsabilita' parlerei, ma di meriti; perche' continuo a ritenere che la PI sarebbe stata il male peggiore, e non il minore. Infatti, in attesa di conoscere il nuovo progetto, mi pare difficile che esso, se "conforme", possa essere altrettanto disastrosamente invasivo quanto la PI. Inoltre condivido i punti di vista piu' volte letti nel blog, e prima ancora nel defunto Forum , che qualificano come miraggi, e specchietti per i cannibali, le promesse di chissa' quale rilancio a base di cementi.
Con cio' naturalmente escludendo, sulla base di una duramente provata, ma in qualche modo ancora sopravvivente fiducia in una comune razionalita', che in localita' ex-Filanda venga posta in essere una qualche calcolata e deliberata mostruosita' ("cosi' imparano"), resa magari possibile da un atteggiamento rinunciatario, tipo "tanto, ormai..." della Amministrazione..

giovedì 24 luglio 2008

Un saluto ad un amico.

Due lutti recenti hanno colpito in modo particolare la nostra comunita', e non solo i conoscenti degli scomparsi, a causa delle circostanze insolite e repentine in cui si sono verificati. Con qualche ritardo, diamo spazio ad un messaggio che ci e' stato inviato da GL Pozzi.

Un saluto ad un amico.

Ho ricevuto la notizia verso sera mentre ero ancora sulla spiaggia. Ho fissato a lungo il mare senza riuscire a togliermi quel senso di vuoto che mi aveva preso. Ho avuto molte volte l'opportunità di farmi aiutare da Di Bella per le strutture della Pro Loco. Lo faceva lontano da tutte le beghe e pastoie burocratiche. Bastavano poche parole e poi un grazie ed una stretta di mano. Forse andavamo d'accordo grazie al nostro comune carattere un pò burbero. Ci siamo parlati pochi giorni prima che partissi per le vacanze. Mi ha raccontato della macchina per la pulizia delle strade e di tutte le attività che svolgeva nel nostro Comune e dalle sue parole scaturiva quel tanto di amor proprio che distingue una semplice occupazione per un salario da una professione intimamente sentita.
Se ne è andato per un incidente di lavoro. Troppo presto. Uno fra i tanti..uno fra i troppi!
Ciao Di Bella. Un amico
Gianluigi

lunedì 7 luglio 2008

in diretta dal parco acquatico


Ci sono stati vari acquazzoni nel weekend, ma nessuna delle due foto (destra : Domenica ore 13 . Sinistra: Lunedi mattina) e' stata scattata immediatamente dopo uno di essi. Questo per dire, che lo stagno che vedete non e' l'effetto passeggero di un rovescio particolarmente violento. Infatti e' rimasto li' tutto il tempo, e se andate a vedere capirete come mai.

Stavolta dobbiamo proprio prendere le difese dell'arte architettonica. Non si puo' onestamente pretendere che l'immaginazione creativa debba avvilirsi con banalita' come drenaggi e pendenze...a queste quisquilie ci pensino i tecnici, che diamine ! o altri inferiori artisti. Per fortuna, di tecnici qui da noi non ne mancano, e quindi siamo certi che quello che si vede nelle foto e' un normale fenomeno di assestamento... tettonico, del tutto previsto da chi di dovere.
Fra tecnici in organico, consulenti, e assessori in transito, ci sara' di sicuro chi sa a che cosa serve quel tombino che si vede li' in primo piano a sinistra , signorilmente al di sopra del livello delle acque. E anche il suo gemello, dall'altra parte dello stagno.

lunedì 16 giugno 2008

Contro l'architettura.

Qualche tempo fa e' uscito nella Rivista di Lugano un articoletto a proposito degli oltraggi al paesaggio del nostro lago, gia' perpetrati o in gestazione, che sono direttamente attribuibili alla "architettura creativa". L'ovvio riferimento era al mostro di Campione, e a quel che si sentiva trapelare a proposito della "Romantica". Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo l'onore di servire da "corpus vile" per le esercitazioni fuori porta di questa... poca arte, e molto mestiere, .... secondo la quale il mondo esterno esiste solo per essere ridisegnato. Adesso e' uscito da Boringhieri un libretto di F. La Cecla, il cui titolo e' quello di questo post; gli interessati possono vedere il link a lato. Qui riportiamo una recensione.

Mai come adesso l’architettura è di moda. Nelle riviste, nei quotidiani, in televisione le opere delle superstar dell’architettura sono oggetto della curiosità di lettori che prima erano completamente digiuni in materia. Eppure mai come adesso l’architettura è lontana dall’interesse pubblico, incide poco e male sul miglioramento della vita della gente. A volte ne peggiora le condizioni dell’abitare. Questo accade perché l’architettura è diventata un gioco autoreferenziale, tutta incentrata sulla «firma», sulla genialità del singolo architetto, genialità che è quotata nella borsa della moda al pari di un qualunque brand. L’architettura ha molta più influenza nel bene e nel male sulle condizioni dell’abitare in una città. Gli architetti però si rifugiano in una artisticità che li esclude da qualunque responsabilità. Purtroppo ad essi spesso viene affidata la trasformazione di interi pezzi di città, trasformazioni che spesso compiono con incompetenza, superficialità e convinti che si tratti di un gioco formale. Le città funzionano diversamente; sono il territorio profondo su cui agisce l’inconscio collettivo, sono il luogo delle appartenenze e dei conflitti. Questo libro invita ad abbandonare le archistar al loro egoismo e ad accettare che l’architettura ha esaurito la sua funzione. Oggi c’e bisogno di altro, soprattutto nella situazione di emergenza in cui le città e l’ambiente rischiano di diventare sempre più inabitabili.

Insomma, non se ne puo' proprio piu'. Non tanto degli architetti, quanto di tutti quegli amministratori, che gratificano gli architetti di un potere mai visto di aggredire e trasformare l'esistente. Pare che siano affascinati dal glamour che circonda la nobile attivita' ... chissa' mai che non ne resti un po' appiccicato anche a loro. E poi, male che vada, alle critiche potranno sempre rispondere "mah, lo sapete come sono gli architetti...". Percio' imparano in fretta il gergo minimo che serve a friggere l'aria in maniera architettonica, e vai con le declamazioni. E se poi fra i cittadini , che li hanno eletti, qualcuno trova che l'elegante creazione sembra piuttosto una dolorosa deiezione di sassi e di cemento, allora l'insolente viene severamente redarguito . Come si permette, lo zotico, di criticare? E' forse un architetto ? che presunzione!
Presuntuosi? noi? solo perche' rifiutiamo la parte del selvaggio Venerdi' di fronte all' Uomo Bianco? Di farci appendere una sveglia al collo, a noi non ci va proprio. Sara' che siamo rusticani, ma, firmata o no, la sveglia al collo la troviamo imbarazzante.

lunedì 9 giugno 2008

Concorso a Premi: l'Oggetto Misterioso.

Visto che "L'Immaginazione al Potere" o non c'e' oppure presenta sintomi di patologie di tipo allucinatorio (vedere le foto a lato), il Pozzi pensa che dobbiamo mettercene un po' noi. Ed ecco cosa propone :


Ohila'!! ! Sveglia , ragazzi, che fra poco i nostri amministratori, vestiti a festa con tutto l'ambaradan ed in pompa magna, ci faranno l'onore di inaugurare quegli assemblaggi di cemento armato e di cubetti di porfido denominati "terzo lotto del parco acquatico"; dove non si capisce se la parola parco è capitata li per caso o se ce l'hanno messa apposta, per far capire a tutti che, per loro, togliere del verde e dello spazio ai cittadini, per metterci posteggi e colate di cemento, vuol dire creare dei parchi.
Comunque, considerando il denaro pubblico investito, penso che si
debba collaborare attivamente, e quindi lancio un concorso per dare un nome a quel blocco di cemento armato con tanto di circonvallazione e ringhiera che si trova davanti all'oratorio.Il oncorso si divide in due parti:
1. Indovinare come lo hanno chiamato i famosi architetti milanesi che lo hanno ideato,
2. Dare un nomignolo all'opera.
Chi si avvicinerà di più al nome originale, e l'ideatore del nomignolo più caratteristico, che i frequentatori del Blog dovranno votare tra quelli pervenuti, verranno invitati a una serata con pizza e birra. Forza, dimostriamo che siamo anche capaci di proporre qualche cosa (logicamente senza cadere nella volgarità).

Radiolavena: l'idea e' apprezzabile. Noi, pero', per il momento non ci pronunceremo su questa opera. Il Consul Providentissimus ha chiesto di sospendere il giudizio, fino al completamento dei lavori ; vedi il commento del Sindaco al post "Odissea a Lavena", in cui si e' reso garante del valore delle opere....responsabilita' che a noi, nei suoi panni, toglierebbe il sonno fino a data indeterminata. Ma comunque l'audacia merita rispetto, e percio' , fin che l'ultimo nastro non sara' stato tagliato, zitti. Dopo, parleremo.
In ogni modo, ci pare un eccesso di considerazione stare a chiedersi quale nome diano gli artefici a questo prodotto dei loro ingegni.

lunedì 12 maggio 2008

rifiuti ovunque?

Segnaliamo il post di venerdi' 2 maggio nel blog di ceresium (link a lato), in cui si parla di spazzatura abbandonata in localita' Belvedere. Sottolineiamo quel post non per fini polemici verso le autorita' cui compete la rimozione - siamo certi che prenderanno i provvedimenti necessari- ma bensi' per constatare che il problema dell'abbandono di spazzatura si sta facendo sempre piu' serio, e non sembra realistico pensare di poterlo tenere a bada soltanto con periodici interventi di rimozione. Lo scandalo a margine della strada Ardena- marchirolo e' annoso e notissimo; gli interventi di pulizia si ripetono, ma poi si torna sempre daccapo. Mesi fa e' saltata fuori una discarica abusiva di proporzioni mostruose nei boschi fra Fabiasco e Montegrino (vedere il Forum Valganna). Gli argini della Dovrana a valle della strada per Luino torneranno presto, temiamo, alla condizione disgustosa in cui erano da tempo, prima della recente ripulitura: cosa tanto piu' inaccettabile, in quanto, grazie al mercato, la zona e' forse la piu' frequentata da visitatori di passaggio in questo paese. Bella vetrina davvero!
Ma basta un po' di attenzione, per rendersi conto che l'abbandono indiscriminato di rifiuti di piccola taglia e' ormai praticamente ubiquo nel nostro territorio. Certi siti sono presi particolarmente di mira: vedi le immediate attinenze del Captatore ...su quei luoghi pare proprio che incomba una maledizione, non bastava il contiguo ex-Bagat.
Tutto cio' rende paradossale l'aria di superiorita' che su queste sponde e' unanimemente riservata ai napoletani: "si', va bene, non avranno piu' discariche, ne' impianti di smaltimento ; ma, vogliamo dirla tutta? sono anche un po' sporcaccioni..." Se proprio vogliamo dirla tutta, allora diciamo anche che la specie degli imbecilli sporcaccioni e' abbondantemente rappresentata anche qui da noi. Questa conclusione e' inconfutabilmente provata dalle evidenti tracce che costoro disseminano dove gli capita. Gli interventi di rimozione sono inevitabili, ma se dovessero diventare una "routine", cio' equivarrebbe ad una implicita presa d'atto. No no e poi no! ci vuole repressione. Oltretutto, "tolleranza zero" e' una espressione di moda di questi tempi.
Non e' dunque il caso di pensare a sanzioni pesanti e inflessibili, da far perdere per sempre il vizio?
Altrimenti, bisognera' pensarci cento volte prima di rendere piu' facilmente accessibili "al Cittadino" le zone verdi. A certi "cittadini" bisogna rendere accessibili tutt'al piu' ... i porcili.

lunedì 5 maggio 2008

Ci siamo ancora

ci ha scritto un po' di gente che si chiede che fine abbiamo fatto. Avete ragione: ci siamo un po' distratti. Sono in effetti successe varie cose, al cui cospetto gli starnazzamenti all'ombra del moncaslano suonano assai flebili. Non alludiamo alle elezioni politiche, ma bensi' a vari eventi su scala planetaria, che rendono preoccupante il prossimo futuro ( e speriamo solo il prossimo ). In sostanza, alla "civilta' occidentale" e al suo modello di sviluppo (ormai globale peraltro) cominciano a pervenire raffiche di preavvisi e notifiche di conti da pagare. Crisi finanziarie, esaurimento delle risorse , ogni giorno si accende una nuova spia rossa. Tutto ampiamente previsto, ma sembrava una cosa cosi' remota nel futuro...
L'inossidabile idea, fatta propria dalle maggiori ideologie del secolo passato, che il progresso e' inarrestabile, e quindi la storia evolve inevitabilmente verso il meglio, entra finalmente in crisi. Sempre piu' gente comincia a capire che questa idea non e' una verita' ne' di scienza ne' di fede, ma piuttosto una superstizione - e, come tutte le superstizioni, e' basata sulla ignoranza. Oggi Repubblica (ma non e' il primo giornale a farlo) registra con malcelata inquietudine che certe tesi no-global sono fatte proprie nientepopodimeno che - da chi? dai soliti ambientalisti , il famigerato Pecoraro? o da Celentano? ma pensasse a cantare! o da Dario Fo, quel saltimbanco comunista ? nooo! nientepopodimeno che dal professor Giulio Tremonti! Benvenuto, diciamo noi, era ora che il professore si ricordasse di essere un figlio della Alma Mater Ticinensis, e delle responsabilita' che gliene vengono.
E tuttavia, inconsapevoli delle scure nubi che si addensano all'orizzonte, i soliti noti insistono. Iersera Report ci ha proposto un agghiacciante elenco di cio' che a suon di "accordi di programma", e "programmi integrati", e "aumenti di volume in deroga", si prepara a Roma e a Milano; rendendoci fra l'altro noto, che prestissimo l'Italia sara' rimasta l'unico paese UE (occidentale) a non porre limiti al consumo di territorio.
Viene davvero da piangere. Se cio' puo' accadere in una citta' unica al mondo, che contiene un patrimonio soverchiante di memorie storiche, e una cittadinanza ben consapevole , a chi volete che importi qualcosa dell'insignificante Lavena , e del minuscolo pezzettino di Insubria su cui sorgeva la Filanda ?
E quindi, si va avanti cosi'. Noi ci siamo ancora, e le cose a Lavena continuano al solito modo. I traffici in zona ex-Bagat sembrano essersi avvitati in un inconcludente pasticciamento, con il beneplacito del "livello intermedio di Governo" noto come Comunita' Montana; il quale, dal canto suo, e' impegnato ad assolvere il suo scopo primario, che e' quello di garantire la propria sopravvivenza. Lavena continua ad essere un operoso laboratorio della scuola urbanistica che si ispira al prestigioso "stile di Barbie" ( vedere il vezzoso giardinetto dalle parti della chiesa). Per quanto impressionato, il turista occasionale insiste tuttavia a chiedere ai passanti cosa e' quella roba biancastra che ogni tanto entra nel lago in certi punti. Dalle parti della Filanda tutto tace, ma si puo' star certi che il brain trust e' infaticabilmente all'opera per produrre le maledette autorizzazioni ( "insomma cosa rompono i c.. questi della Sovrintendenza, adesso che i Verdi li abbiamo fottuti? ")

mercoledì 19 marzo 2008

Serve davvero la Comunita' Montana?

Il forum Valganna ha ospitato vari interventi su questo tema , incluso quello della Presidente (link nella colonna di destra, in basso: una volta nel Forum, selezionare "la nostra valle" dall'indice ). E' andata a finire, che si e' svolto un pubblico incontro, cui hanno partecipato quasi tutti i Sindaci, ma pochi comuni cittadini. Ci pare - ma non ne siamo certi - di aver capito che, con questi partecipanti, la conclusione sia stata che la CM serve, eccome !

giovedì 13 marzo 2008

2008 - Odissea a Lavena ?

Per molto tempo non si e' saputo in cosa di preciso consistesse il "Lotto 3" a Lavena. Adesso i lavori sono in pieno svolgimento, e si comincia a capire quasi tutto. E anche qui le brutte sorprese non mancano. Va ricordato che questo Lotto era una eredita' della non rimpianta amministrazione Mina, reso in qualche misura necessario dalla sciagurata messa in atto della baraccopoli acquatica . La quale, come sappiamo, aveva avuto varie amene conseguenze, tipo quella di spedire gli anziani ...negli spogliatoi del tennis .
E' senz'altro una ottima cosa che i campi da tennis vengano salvati, in variante alle nefaste intenzioni della Signora; e vengano ri-dotati di spogliatoi, salvando cosi' almeno in parte quello che fu uno dei migliori impianti scoperti - se non il migliore in assoluto - di tutto l'alto varesotto; il cui grave difetto, agli occhi di alcuni, puo' esser stato, di non essere pacchiano abbastanza. Oltre a questo, il 3 Lotto aveva molte potenzialita' a priori , una volta tanto positive. Con tanto maggiore rammarico dobbiamo prendere atto di quel che vediamo : una incomprensibile overdose di cemento, al servizio della Futilita' eretta a valore estetico.
Per fare un esempio: dalle parti di quel che resta del tennis si e' repentinamente materializzato il massiccio affare di cemento che si vede nella foto. Questa presenza si impone alla attenzione dei passanti, che si soffermano a guardarla, davanti, di dietro, di lato, tentando di decifrarne il senso e lo scopo. Non riuscendoci, scuotono la testa e riprendono il loro cammino, e si capisce anche da lontano che borbottano qualche cosa. Magari poi pero' ritornano, assieme a qualche conoscente, perche' si sa che due teste sono meglio di una sola.
Tutto questo lavorio di immaginazioni ha prodotto le ipotesi piu' bizzarre. Qualcuno osserva che questo spreco di cemento sembra concepito per resistere alle cannonate: e allora, non potrebbe essere un elemento di una fortificazione costiera, per respingere assalti anfibi dalla svizzera? Secondo altri, l'arnese sarebbe un parente del famoso monolito alieno, del film
2001: Odissea nello spazio. Ricordate? Una bella mattina una stupefatta tribu' di pitecantropi se lo ritrovava sulla soglia di casa. Cosa fosse il misterioso parallelepipedo non lo si e' mai saputo, ma sta di fatto che, proprio all'ombra di quell' arcano poliedro, nelle zucche degli antenati sarebbe scoccata la scintilla, che alla lunga li avrebbe promossi a homines sapientes. Secondo i sostenitori di questa balorda ipotesi, anche il parallelepipedo di Lavena potrebbe marcare un salto evolutivo ...anche se non necessariamente nella stessa direzione.
Pero' alla fine sembra destinata a prevalere una ipotesi molto meno poetica : l'inesplicabile coso non servirebbe, in realta', a niente ; sarebbe un
elemento decorativo!
Fra tutte, questa ci pare l'ipotesi piu' incredibile. Ma nel caso, avremmo un suggerimento: se cosi' e', e' giusto che qualcuno se ne prenda il merito. Di coloro che ci hanno abbellito citta' e paesi , e soprattutto di coloro che hanno fornito i mezzi per farlo, la memoria e' rimasta nei secoli, iscritta su timpani e facciate. Lo spazio non manca sulla superficie di questo metro cubo e rotti di cemento...allora, perche' non scriverci sopra, in caratteri di bronzo, ..boh, vediamo...? qualcosa come
AD MMVIII Petro Victorio Consule Providentissimo...
State pure tranquilli, nemmeno la Sovrintendenza avrebbe da ridire ! E dunque, suvvia ! non fate i ritrosi, e prendete senza timidezza il vostro posto nella schiera dei Papi, dei Principi, e dei Bramanti, che hanno reso illustre l'Italia delle arti.

mercoledì 12 marzo 2008

Ruzzoloni a stampa

Ieri e' apparso sulla Prealpina un articolo, secondo il quale il Sindaco avrebbe trionfalmente annunciato, che il TAR ha respinto i ricorsi presentati da Legambiente contro la Proposta Indecente. Se cio' fosse vero, allora la vertenza al TAR sarebbe chiusa. Ne e' davvero sicuro il Sindaco? se si', avra' di certo smobilitato i suoi legali dal TAR , visto che non hanno piu' niente da fare, laggiu'... Eh, eh, ne dubitiamo: perche', a quanto apprendiamo da un comunicato stampa di Legambiente, il proclama di Prealpina travisa pesantemente la situazione reale. Le ragioni sono spiegate in dettaglio nel comunicato , che puo' essere letto nel blog di Legambiente Ceresium ( seguire il link a lato).
Oggi Varesenews ricorda che la Sovrintendenza (vedi il post precedente) ha recentemente annullato le autorizzazioni paesaggistiche alla PI, e che e' precisamente questa la ragione per la quale una istanza di Legambiente al TAR, che mirava proprio a questo annullamento, e' decaduta... infatti non aveva piu' ragione di essere. Il Sindaco, interpellato da Varesenews, ribadisce tuttavia che "e' un fatto...che i due ricorsi di Legambiente sono stati rigettati"; e, quanto alla Sovrintendenza, assicura che le sue valutazioni "verranno prese in considerazione". Quale onore ...la Sovrintendenza trabocchera' di gratitudine, di sicuro.
Insomma, gli "scarpuscioni" a mezzo stampa si susseguono. Si e' cominciato con la comica faccenda del canneto=fogna, e si e' continuato con l'ormai mitica sortita del "lavoro di cesello"; pochi giorni fa abbiamo letto che l'espulsione del vicesindaco dalla Giunta e' un "normale avvicendamento"; e adesso, leggiamo che la pelle dell'orso e' appesa in Comune ...anche se l'orso non lo sa ancora. Eppure non abbiamo voglia di ridere. Non vorremmo proprio doverci convincere che, alla prova dei fatti, la "trasparenza" a lungo millantata abbia finito per cedere il posto ai giochini petulanti col significato dei termini, e alle interpretazioni tirate per i capelli.
Lasciate stare , per favore. Queste cose generano veleni.

martedì 4 marzo 2008

La Proposta Indecente torna ai box

a quanto pare, la Proposta Indecente ha preso uno "scarpusc": e speriamo che sia solo un anticipo. In Sovrintendenza, ha ricevuto un altola'...qualche prosaico funzionario non si e' accorto della finezza del "cesello". Al contrario, ha trovato la confezione proprio inaccettabile, e cosi' l'ha rinviata agli artefici; che la rendano almeno presentabile, se proprio ci tengono - e se ci riescono.
E' presto per cantare vittoria; tuttavia, per ora, un sorriso ce lo possiamo permettere.
Precisiamo comunque che questo primo infortunio non e' conseguenza al ricorso di Legambiente, il quale sta seguendo il suo iter al TAR. Pero' ; se tanto ci da' tanto...

venerdì 15 febbraio 2008

A forza di novita'...

... gli umori a Lavena volgono al tempestoso. Il testo che segue e' stato inviato da Chukito4.

Dopo aver inutilmente tentato di registrarmi al nuovo forum del comune
di LPT ho pensato che l'unico posto dove poter scrivere fosse radiolavena...spero di aver fatto bene...
detto ciò, quello che mi premeva dire è che, da cittadino lavenese (orgoglioso di esserlo) sono veramente stanco delle ripetute prese in giro della nostra "ammirevole" amministrazione comunale:
- dopo aver assistito, impotenti, alla creazione di un "favoloso" parco acquatico;
- dopo aver visto radere al suolo il parchetto vicino alla chiesa di Lavena (ed al ridicolo tentativo di dare un contentino con quella specie di alberello - con tutto il rispetto per l'albero - che hanno piantato);
- dopo aver visto l'inspiegabile disboscamento della collina dietro al Bagat;
- dopo aver scoperto che probabilmente entro la fine di questa settimana verranno abbattuti anche i platani secolari del lungolago;
- dopo aver capito che probabilmente il paradosso della canzone dei Subsonica che parlava di "coriandoli a Natale" verrà smentito, dato che il carnevale è ormai passato da una settimana e a Lavena non sia stata pulita nemmeno in modo superficiale (...e poi ci lamentavamo di Econord...);
- dopo aver constatato che ci sono più ruspe a Lavena che a ground zero (l'ultima novità il tennis...);
- dopo che...potrei andare avanti all'infinito, ma credo che questi punti possano bastare per il momento...
è il momento di alzare la voce! ADESSO BASTA! non ne posso più, non sopporto di vedere il mio PAESE deturpato da questi "paladini" del turismo, che ci raccontano un sacco di caxxate e passano il tempo a distruggere tutto quanto di bello c'è in questo paese. non si può andare avanti così, dobbiamo fare qualcosa per fermare questo scempio!
Vorrei capire se sono l'unico che la pensa così o se altri come me abbiano raggiunto il livello di soglia della sopportazione. Spero di ricevere qualche notizia in merito...

giovedì 14 febbraio 2008

Tocca ai platani

Ieri 13 febbraio e' stato abbattuto uno dei platani secolari sullo stretto, e precisamente il primo che si incontrava provenendo dal Monumento . L'abbattimento si e' reso necessario, perche' l'albero e' risultato affetto dal cosiddetto "Cancro Colorato dei Platani", che, nonostante il nome, non e' una neoplasia, ma bensi' una malattia di origine fungina. Tuttavia e' una malattia letale e contagiosa, che ha gia' causato la morte di numerosissimi platani in tutta Italia, e ha motivato l'adozione di misure severe di prevenzione a livello nazionale e regionale. Vista la normativa vigente (reperibile al link "platani" nella colonna di destra) , questo intervento sembrerebbe essere stato assolutamente ineluttabile . Tuttavia, per fortuna, gli altri platani non sono risultati contagiati.
Noi non sappiamo come insorga questa malattia, e puo' anche darsi che si tratti di un evento casuale e imprevedibile; ci documenteremo. Pero', quali che ne siano le cause, per il momento non ci sembra azzardato ritenere che l'incuria e l'abbandono la favoriscano. Dovremo allora ricordare che da almeno tre anni, e nonostante ripetute segnalazioni a chi di dovere, i platani sullo stretto non vengono sottoposti a nessun tipo di intervento di pulizia e/o risanamento delle ferite (v. nota) .
Adesso, se qualcosa puo' essere fatto per tutelare i platani superstiti, venga fatto. E speriamo che qualche "arredatore" improvvisato non ci veda l'occasione per mettere in atto una nuova pacchiana "riqualificazione".



Nota: Le ferite, apprendiamo , sono le vie principali attraverso le quali il fungo infernale aggredisce i platani

martedì 29 gennaio 2008

Legambiente ricorre contro la Proposta Indecente


Siamo arcicontenti di pubblicare il seguente testo, pervenutoci da Legambiente Ceresium


Riceviamo da LEGAMBIENTE ONLUS - LOMBARDIA, la notizia che è stato presentato al TAR regionale e notificato agli interessati ( Comune e Imprese coinvolte) il RICORSO LEGALE contro l'approvazione del Piano d'Intervento Integrato relativo all'area ex- Filanda ex- Tresa Plastic e vicolo Covini.
Esteso a cura delle Assistenti Legali dell'associazione LEGAMBIENTE, il ricorso analizza, con grande chiarezza ed estrema puntualità, tutti i punti contestati a suo tempo dalle associazioni e dai privati cittadini che ne avevano vivacemente avversato l'approvazione, rilevandone la pertinenza legale e l'evidente difformità procedurale.
Legambiente Ceresium appoggia e fa proprie le motivazioni del ricorso e ne auspica il completo, meritato successo!

Il testo del ricorso e' disponibile sul sito di Radiolavena.
Per accedere, cliccare sulla scritta Radiolavena, in alto nella colonna di destra.

lunedì 21 gennaio 2008

Ponte Tresa: quale Futuro?



Testo e foto proposti da Franco Aldini:

Le foto che vedete non hanno bisogno di essere commentate, si commentano da sole. Questi sono soltanto alcuni esempi di negozi abbandonati a Lavena Ponte Tresa;, perché? Forse dovuto agli affitti troppo elevati, per cui i prezzi dei beni di consumo sono saliti, quindi divenuti insostenibili. L’€uro ha ridotto uno stipendio medio a quasi il 50% del suo potere d’acquisto, un misero caffè costava 1000 Lire, oggi costa minimo 1 Euro pari a 2000 Lire, ma gli stipendi non sono stati rivalutati. Nei confronti della vicina Svizzera, l’Euro ha cambiato la situazione commerciale transfrontaliera, per cui c’è un forte ridimensionamento nel CantonTicino che protende a fare restare a casa l’acquirente, mentre noi italiani, per la forte competitività della nostra valuta, abbiamo convenienza ad acquistare in quel paese. I motivi di questa precaria situazione però non sono solo dovuti all’Euro. Sulla questione commercio, sono state fatte troppe speculazioni che oggi andiamo a pagare a caro prezzo. .Ai tempi in cui “ Berta filava” non importava quanto fosse alto l’affitto , tanto gli svizzeri ed i frontalieri portavano i franchi (e tanti anche) creando così un mercato che ha avuto nel tempo una escalation irreversibile degli affitti. Oggi purtroppo la cosa si è capovolta. ALLORA, cosa farneticano i nostri amministratori che costruendo l’albergo a Lavena , questo ridarà vita al turismo, ... ma la finiscano con queste assurdità. Un sindaco che afferma che per il bene del paese si debba fare l’albergo, non tenendo conto del dissesto ambientale che va a creare. Signor Sindaco, Lei non vuole bene al suo paese, Lei lo vuole distruggere.

Se Le stesse a cuore, all’ultima assemblea pubblica, non avrebbe assunto l’atteggiamento di Ponzio Pilato. Si ricordi che le esigenze del paese vengono evidenziate e difese alla base, cioè dall’amministrazione. Le sorti del paese non devono essere demandate alle alte “sfere” dove, come Lei sa, camminando per quei viziosi meandri, incontrando un amico del “giro” e ungendo l’ingranaggio tutto “passa” e Lei è a posto con la coscienza … così crede Lei. Preoccupiamoci piuttosto del già difficile quotidiano e facciamo sì che gli amministratori prendano coscienza della realtà di questo nostro paese!

FA

lunedì 14 gennaio 2008

Liriche alla Filanda

Ottobre 2007


(Anonimo)

Radiolavena : come tutti avranno certamente riconosciuto, questa composizione, che pubblichiamo con qualche ritardo, e' costruita sul modello del Marzo 1821 di Manzoni.
(Cliccare sul Testo per ingrandire)

giovedì 3 gennaio 2008

Botti di Capodanno

riceviamo da GL Pozzi :


Caro Sindaco e cari Amministratori,

Per la prima volta dopo tanti anni Lavena non ha avuto alcun addobbo per le Feste (sul nuovo albero in piazza Matteotti stendo un velo pietoso). La cosa è strana, perché risulta che il Comune ha pagato una costosa campagna pubblicitaria in Svizzera per i commercianti di Ponte Tresa; in cambio della quale l’Ascom avrebbe dovuto effettuare varie attività, tra le quali risulterebbero anche le luminarie Natalizie. Si dà il caso però che :

  • i commercianti di Ponte Tresa le luminarie se le sono pagate singolarmente di tasca loro,
  • il portavoce dell’Ascom dichiara che la Ascom non ha mai chiesto la pubblicità in Svizzera, e quindi non poteva promettere niente in cambio di qualcosa che non aveva mai richiesto,
  • ciononostante, nella Determinazione nr. 166 del 27/11/2007 emessa dalla Gestione Tecnico Territoriale è scritto a chiare lettere che l’Amministrazione avrebbe pagato solo le tre luminarie da posizionarsi alle entrate del paese, e che delle restanti - su tutto il territorio Comunale –si sarebbe fatta carico la Ascom.

Questo è un altro sintomo dello stato di confusione nella quale sembra trovarsi l’Amministrazione. Cio’ potrebbe anche passare sotto la sigla “vai avanti te , che a mè vien da ridere”, se non fosse che sono stati spesi soldi pubblici per qualcosa che non era stata richiesta dai diretti interessati, in cambio di qualche cosa che non è stato fatto. Con il bel risultato che i Lavenesi, i quali, sino a prova contraria, contribuiscono a mantenere questo Comune, ancora una volta si ritrovano “cornuti e mazziati”.

So già che adesso ci sarà il solito balletto sulle responsabilità, ma, vedete: agli abitanti di Lavena non interessa sapere “a posteriori” perché sono stati dimenticati ; il fatto rimane, che le luminarie , per quanto di per se’ futili manifestazioni, erano comunque un loro diritto, visto che sono stati stanziati soldi pubblici.

D'altronde non ci si deve meravigliare di questo modo di agire . Questa Amministrazione si era presentata come i Cavalieri della Tavola Rotonda, e invece, dopo essersi assicurate le prebende, e divisi i titoli onorifici, si è adagiata su quanto era stato predisposto dai suoi predecessori (tre dei quali ripetenti!), senza alcun visibile scatto d’orgoglio, o parvenza di coraggio.

Dal progetto ex Filanda, per il quale 4 cavalieri della Apocalisse avevano lasciato credere di essersi dimessi dalla vecchia Amministrazione, allo scopo di bloccarlo - salvo poi, una volta rieletti, approvarlo (assieme a quel loro collega che, in campagna elettorale, aveva firmato la petizione “contro” il progetto) ; alla edilizia “intensiva” del Pianazzo; allo scempio del Bagat; al tira e molla di parcheggi inutili prima tolti e poi rimessi …

Ma come si dice in politichese “tout va bien madame la Marquise » l’importante è incassare a fine mese senza aver rogne, e non andare a cercarsele intervenendo - come sarebbe doveroso - per difendere la proprietà pubblica che, non dimenticatelo, vi è stata data con le elezioni solo da gestire, tanto se tutto va a rotoli un qualche ente da incolpare si trova sempre.

Non contenti di questo fate violenza alla intelligenza dei cittadini facendo passare per opere necessarie al rilancio turistico delle operazioni immobiliari che porteranno vantaggi solo a pochi, e danni a noi tutti. Vedete cari Amministratori, sarebbe bastato che in questi giorni di festa aveste fatto un giretto in Lavena sopra e sotto la provinciale, e, viste le centinaia di villette e appartamentini chiusi, vi foste posti una semplice domanda: “perché non ci viene nessuno?” Domanda alla quale la risposta, che conoscono anche i bimbi dell’asilo, è una sola: “mancanza di infrastrutture e caos viabilistico”. Due fattori, questi, per i quali avreste dovuto effettuare una immediata e coraggiosa revisione delle opere da approvare, con interventi sul piano regolatore, e sulla destinazione delle poche aree ancora disponibili.

Vi siete presentati con ben 4 Assessori uscenti e quindi con tutte le informazioni possibili per intervenire immediatamente la dove era necessario. Non lo avete fatto e così la squadra dei “quarantenni ruspanti” si è sgonfiata e le uniche cose rimaste a lavorare seriamente sono ………..le ruspe.

Gianluigi