giovedì 28 gennaio 2021

Una buona notizia..

l'associazione Altroconsumo ha eseguito delle prove sulla possibilita' di riutilizzare le mascherine chirurgiche. Sono state messe in lavatrice a 60 gradi e stese all'aria ad asciugare. Si e' cosi' potuto verificare che rimangono filtranti ed idonee  all'uso anche sino a 5 lavaggi. Gli stessi risultati anche in lavatrice a 30 gradi. Medesimi risultati da uno studio francese dell'universita' di Grenoble e del centro nazionale di ricerche scientifiche che ha dimostrato che siano ancora idonee e protettive.

Pensando che nel mondo si consumano 130 miliardi di mascherine al mese, fare il riutilizzo sarebbe un bel risultato per la protezione dell'ambiente!

mercoledì 27 gennaio 2021

Torneranno ad essere amici quando...

I confini di una nazione sono a volte disegnati per motivi geografici o dettati da accordi dei politici.  

Ma mai, come in questi periodi nella nostra zona, segnano indissolubilmente diversita' sostanziali. 

I vicini ticinesi ed i loro rappresentanti politici per mesi hanno sottovalutato i pericoli del covid e, nonostante il consiglio federale continuasse a raccomandare regole e limitazioni, solo recentemente hanno introdotto mascherine obbligatorie e chiusure di esercizi commerciali e di ristorazione.

Per allontanare da se' le pesanti responsabilita' la lega dei ticinesi ha iniziato a dare la colpa della diffusione del virus ai frontalieri.

Nelle ultime ore ha proposto addirittura di obbligare ai tamponi ogni 3 giorni i frontalieri; prima all'entrata alla frontiera. Poi forse avendo capito che era una misura improponibile, sul luogo di lavoro o con certificato italiano.

La proposta dei tamponi alla frontiera e' stata respinta nei cantoni di frontiera francesi e tedeschi dalle stesse autorita' cantonali elvetiche.

L' associazione degli industriali ticinesi ritiene improponibile fare un controllo alle frontiere.

Torneremo a guardarli con amicizia  (i ticinesi) quando non voteranno piu' per questi politici incapaci e xenofobi.

Francesco Guccini - Auschwitz

mercoledì 13 gennaio 2021

post frontalieri aggiornato

ACCORDI bilaterali tra la Svizzera e i Paesi di confine sulla IMPOSIZIONE FISCALE del reddito da lavoro frontaliero (in gergo=salario) in Svizzera (aggiorn 03-2019)

FRANCIA a=Canton Ginevra (nel 2020, 90.500 front)

Il salario del frontaliero residente in Francia (Dipartimenti dell’Ain e Haute Savoie) è tassato in Svizzera=Ginevra. Il Canton Ginevra retrocede alla Francia (a favore dei due dipartimenti suddetti), a titolo di compensazione, il 3,5% del lordo imponibile dei salari dei frontalieri.

Accordo firmato il 29-1-1973

FRANCIA b=altri Cantoni svizzeri (BS, BL, VD, VS, NE, JU, SO, ecc.) (nel 2020, 96.500 front)

Il salario del frontaliero in questi Cantoni e residente in Francia è tassato in Francia. La Francia retrocede alla Svizzera, a titolo di compensazione, il 4,5% del lordo imponibile dei salari dei frontalieri.

Accordo firmato il 11-4-1983

GERMANIA (nel 2020, 62.000 front)

Il salario del frontaliero residente in Germania è tassato in Germania. La Svizzera, a titolo di compensazione, può tassare il reddito da lavoro di detti frontalieri fino al 4,5% del lordo imponibile di detti salari, ridotto di un/quinto. La Germania, “computa” quest’ultima imposta nell’imposta tedesca.

n.d.r.: contiene principio di reciprocità sullo Stato impositore e articolazioni diversificate per evitare la “doppia imposizione”

Accordo (Convenzione) base firmato il 11-7-1971 e aggiorn con Protocollo firmato il 21-12-1992.

AUSTRIA (nel 2020, 8.400 front)

Il salario del frontaliero residente in Austria è tassato in Svizzera. La Svizzera, a titolo di compensazione, retrocede all’Austria il 12,5% delle imposte su detti salari.

n.d.r.: contiene principio di reciprocità sullo Stato impositore.

Accordo (Protocollo) firmato il 21-3-2006, art. VIII, 3-4, che modifica Convenzione firmata il 30-1-1974.

ITALIA (nel 2020, 80.000 front, ma, destinatari del nuovo accordo fiscale solo 65.000)

Il salario del frontaliero residente in Italia è tassato alla fonte in Svizzera. La Svizzera (viene precisato: i Cantoni Ticino, Vallese e Grigioni), a titolo di compensazione, retrocede all’Italia il 38,8% delle imposte (federali, cantonali, comunali) su detti salari (inizialmente era il 40%).

n.d.r.: contiene principio di reciprocità sullo Stato impositore, ma prevede il “ristorno” solo dalla Svizzera all’Italia, specificando “a favore dei Comuni di Confine”.

Accordo base del 3-10-1974 recepito nella Convenzione generale successiva.

L’esame di detti vari Accordi evidenzia una grande variabilità del trattamento convenuto e di modalità di calcolo.

In particolare, se il Ticino ristorna all’Italia, circa 1.000 FranchiCH all’anno per ogni frontaliero in fascia 20 Km, Ginevra ne ristorna oltre 3.000. Tale differenza non è dovuta, se non in minima parte, alla differenza dei salari (più alti a Ginevra che in Ticino), bensì, ad esempio per Ginevra, segue una vera logica di integrazione transfrontaliera che considera i costi sociali delle comunità di residenza dei lavoratori frontalieri. Infatti a Ginevra, da tempo, si ragiona in un’ottica di “area metropolitana ginevrina” che scavalca il confine, con ottimi risultati socio-economici per tutti (ancorchè non esente da malpancisti locali).