domenica 7 settembre 2014

Il .posto c'é!


Un'associazione di volontariato sociale sta preparando un progetto che renda fattibile l'ospitalità ai rifugiati dalle zone di guerra. Memori del fatto che a Ponte Tresa fu eretto un monumento in ricordo della vicinanza con la Svizzera e dell'ospitalità che in tempi di guerra molti italiani usufruirono oltreconfine.L'idea é che potrebbero essere ospitati nella ex-caserma della Guardia di Finanza, ancora perfettamente agibile e con notevoli spazi. Per questa dovrebbe essere fatta una richiesta al Ministero delle Finanze. Per quanto riguarda il vitto é risaputo come molti alimentari ancora perfettamente commestibili vengano buttati via ogni giorno dai numerosi negozi e dai supermercati (unico supermercato che destina a fini sociali é la Coop che rifornisce due onlus della zona). Per l'abbigliamento la locale Caritas é sempre stata disponibile a fornire vestiti usati anche per le più lontane zone del mondo. Vedremo se questa lodevole iniziativa prenderà avvio.

4 commenti:

gianluigi ha detto...

L'idea è buona ma...1) la disponibilità dei posti deve essere fatta dalla Regione; 2) c'è la struttura ma ci sono tutti i servizi? (letti, armadi, luce, gas, riscaldamento ecc. ecc.) 3) quante persone si pensa di poter accogliere? Solo adulti uomini o promisqui? e se ci sono bambini chi se ne curerebbe? 4) Davvero si può pensare che basta dare un tetto, cibo e vestiti per sistemare le cose ma bisogna pensare anche a come far trascorrere il tempo a chi viene aiutato per aiutarli a evitare l'autoghettizzazione (incontrarsi sempre nello stesso posto in paese a bighellonare con tutto ciò che questo potrebbe comportare nella convivenya con gli altri. Ripeto l'idea è buona (è una vita che chiedo che l'amministrazione si attivi mper poter usufruire di quel complesso perima che diventi un rudere da abbattere, cosa che i soliti "caimani" del mattone stanno attendendo con ansia) buona ma...1) la disponibilit

radiolavena ha detto...

E' chiaro che tutto deve passare attraverso i canali ufficiali. Quanto all'agibilità e ai servizi necessari, la caserma é stata funzionante sino a poco fa e per il riscaldamento usufruisce dell impianto di cogenerazione comunale.Quanto all'integrazione o al tempo da trascorrere: il ns paese ha sempre visto integrarsi varie etnie sia italiane che straniere. Ricordo inoltre che la maggior parte di questi rifugiati cerca sistemazioni nel Nord Europa.

gianluigi ha detto...

Un conto è integrare chi ha un lavoro e che quindi condivide la nostra vita. Un'altro è quando ci sono parecchie persone che vivacchiano per qualche mese in un posto in attesa di avere il permesso di andare altrove o che vengono rimandati al loro paese. Queste persone non possono essere integrate e, in mancanza di una struttura idonea che aiuti l'incontro con la comunità locale si autoghettizzano. Ripeto. L'idea è buona ma di diofficile attuazione (anche perchè bisogna poi vedere quale Amministrazione si accolla i costi!!). Comunque buona fortuna e disposto a un aiuto se ci riuscite.

radiolavena ha detto...

Sull'argomento dell'integrazione, il ragionamento non fa una grinza e, vedendola da italiano, lo condivido. Da parte dei rifugiati, penso che piuttosto che bivaccare alla stazione centrale di Milano o essere un pò confinati, quale sceglierebbero..?