lunedì 12 ottobre 2015

sarebbe meglio non fare gli struzzi

All'incontro dedicato ai cambiamenti climatici, svoltosi sabato sera a Ponte Tresa, sono intervenuti due qualificati operatori del settore Marco Gaia del centro Meteo di Locarno Monti e Paolo Valisa del centro geofisico di Campo dei Fiori di Varese.
Hanno sciorinato dati riguardanti le nostre zone e che confermano, semmai ce ne fosse bisogno, che i cambiamenti che osserviamo alla tv, sono presenti anche da noi.
Da quando c'e' traccia delle misurazioni, dal 1864, la temperatura media annuale a Lugano si e' alzata da 11,5 gradi a 13, non sembrano tantissimi, ma nei delicati e complessi equilibri dell'atmosfera sono influenti.
Le foto dei ghiacciai vicini confermano la  riduzione della loro superficie; ad esempio ad Airolo se nel 1960 si contavano 40 giorni di neve all'anno, ora se ne contano solo una ventina. Lo scorso autunno e' stato il periodo piu' piovoso dal 1864 con esondazioni sia del Verbano che del Ceresio. Cosi' come lo scorso mese di luglio e' stato il piu' caldo da quando si misurano le temperature.
Se l'inquinamento causato dall'uomo continuera' di questo passo invece delle 4/5 notti "tropicali", (vale a dire con temperature notturne che non scendono sotto i 20 gradi) nel 2100 le notti afose potranno essere tra le 40 e le 60. Quello che noi ora immettiamo nell'atmosfera durera' per almeno 200 anni, non come l'acqua che in 4 giorni chiude il ciclo evaporando e ricadendo a terra.
Il 60 % dell'energia di cui abbiamo bisogno per illuminare, riscaldare,  muoversi e produrre proviene dalla combustione di prodotti fossili (petrolio, carbone, gas ) con la conseguente produzione di inquinanti.
Ogni anno nell'atmosfera vengono immesse 36 miliardi ti tonnellate di anidride carbonica (5 a testa ) e come esempio, una utilitaria di media cilindrata con una percorrenza di 10.000 km immette 1 tonnellata di CO2.
In definitiva, bisogna invertire la tendenza al riscaldamento climatico partendo dalle piccole azioni quotidiane con le quali  ognuno di noi contribuisce a innescare il punto di non ritorno del surriscaldamento dell'atmosfera:  non usando l'auto per fare una commissione a 300 metri di distanza (che fa bene alla salute) o spegnendo le luce di abitazioni private o insegne commerciali quando non ce ne e' bisogno. O acquistando frutta e verdure di stagione (comprare le fragole a Natale provenienti da 11.000 k di distanza ci sara' anche chi se lo vuol permettere, ma avvelena anche noi)

1 commento:

mile.na.be ha detto...

Ben risvegliato blog di Radio Lavena, era un po'che non rivisitavo la pagina che sembrava andata in freezer e non dava segno di sè... bene anche il rapido rapporto sull'incontro "IL clima cambia. Anche da noi" che ha lasciato un'ottima impressione ( e molti motivi di riflessione) ai presenti. Tra le varie implicazioni connesse all'intervento dei relatori, ne rivendicherei con orgoglio almeno due:
- l'utilizzo sconsiderato delle fonti fossili DEVE lasciare il posto a energie pulite e rinnovabili;
- la pericolosità degli eventi estremi ( in sensibile aumento come frequenza e intensità) PUò ESSERE CONTRASTATO con una gestione oculata e responsabile del territorio... che sono poi gli argomenti che Legambiente proclama nelle strade e nelle sale da conferenza, in occasioni pubbliche e private da almeno venti anni a questa parte. Quanto tempo si è perso e per quanto ancora ci toccherà sbraitare per convincere i privati e, dispiace dirlo, anche molte pubbliche istituzioni?