lunedì 7 luglio 2008

in diretta dal parco acquatico


Ci sono stati vari acquazzoni nel weekend, ma nessuna delle due foto (destra : Domenica ore 13 . Sinistra: Lunedi mattina) e' stata scattata immediatamente dopo uno di essi. Questo per dire, che lo stagno che vedete non e' l'effetto passeggero di un rovescio particolarmente violento. Infatti e' rimasto li' tutto il tempo, e se andate a vedere capirete come mai.

Stavolta dobbiamo proprio prendere le difese dell'arte architettonica. Non si puo' onestamente pretendere che l'immaginazione creativa debba avvilirsi con banalita' come drenaggi e pendenze...a queste quisquilie ci pensino i tecnici, che diamine ! o altri inferiori artisti. Per fortuna, di tecnici qui da noi non ne mancano, e quindi siamo certi che quello che si vede nelle foto e' un normale fenomeno di assestamento... tettonico, del tutto previsto da chi di dovere.
Fra tecnici in organico, consulenti, e assessori in transito, ci sara' di sicuro chi sa a che cosa serve quel tombino che si vede li' in primo piano a sinistra , signorilmente al di sopra del livello delle acque. E anche il suo gemello, dall'altra parte dello stagno.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

ma andate a dormire voi e la tettonica. Intanto segnalo che la fontana di piazza SGiorgio e' stata rimessa in attivita'.

mortodalridere ha detto...

come a cosa serve? e' chiaro: non e' un tombino, e' un troppopieno! serve a tenere sotto controllo il livello dello stagno, per impedire che invada il campo da tennis.

Unknown ha detto...

E' cosi' sorprendente? ho sentito che avete avuto una specie di nubifragio da quelle parti. Ne parla anche oggi Varesenews.

radiolavena ha detto...

eh no Toro, troppo comodo . Si sono avuti rovesci intermittenti per tutta la Domenica e il Lunedi, ma nessuno di particolare violenza, eccetto Lunedi' pomeriggio . La foto di destra - ripetiamo - e' di Domenica ore 13 (se clicchi puoi vedere l'ora sul campanile), quindi lo stagno si e' prodotto con una quantita' di pioggia che per gli standard di Lavena e' alquanto moderata. Adesso aggiungiamo che stamattina, Mercoledi, dopo un intero martedi' di sole, lo stagno si era ridotto di meta'...ma era ancora li'.

mile.na.be ha detto...

La cosa divertente, si fa per dire, sono i tombini sopraelevati: poca o tanta che sia, l'acqua non è mai andata in salita, almeno che si sappia qui da noi.
le grandi piogge portano sempre qualche inconveniente, ma le premesse ci sono anche per le piogge medie, mediopiccole e piccole'

Anonimo ha detto...

ieri (giovedi) e' stato messo in opera un tubo di drenaggio con tre (!) nuovi tombini (mi pare). Meglio tardi che mai.

enrico somersalt ha detto...

Inutile rilevare che, prima delle recenti opere del parco acquatico , di stagni, li', non se ne erano mai visti. Questo mi pare un bell'esempio da libro di testo; innocuo, e su scala minima, illustra chiarissimamente quanto e' facile sottovalutare certi effetti delle cementificazioni.
Purtroppo, rimediare non e' sempre cosi' facile.

radiolavena ha detto...

Morale della favola: il buon gusto puo' anche essere abrogato, ma l'idrostatica no.
Meno male.

radiolavena ha detto...

COMMENTO INVIATO DA GIANLUIGI POZZI:
Vedo che la questione è stata presa con una certa goliardia e sicuramente vien da ridere vedere un tombino che "galleggia" sopra l'acqua che avrebbe dovuto ricevere. Ci sono però in ballo oltre mezzo miliardo delle vecchie lire che il nostro Sindaco e la sua squadra hanno investito per questi lavori. Si può accettare a denti stretti che per mettere un rubinetto dell'acqua potabile il famoso studio di Architetti milanesi abbiano pensato bene di usare una bitumiera di cemento con annessi cubetti di porfido e ringhiera in zinco, ma non si può accettare che un professionista come il nostro Sindaco (sua dichiarazione "faccio il Sindaco per professione") non abbia mandato l' Assessore ai lavori pubblici (ma ne abbiamo ancora uno?) a fare dei controlli con i quali, con una semplice livella o con due secchi d'acqua, si avrebbe potuto vedere che il deflusso dell'acqua piovana, cosi come progettato, non era impeccabile. Che il Sindaco professionista e la sua squadra di assessori facciano funzionare - per esempio - la fontana in piazza Sangiorgio non è un merito ma un semplice dovere visto che i cittadini li pagano per far funzionar le cose, cosi come sarebbe loro dovere controllare i lavori pubblici in modo tale che i soldi dei cittadini colà investiti abbiano un senso - se non estetico - almeno materialmente accettabile.
A inizio lavori qualcuno aveva espresso il timore che l'acqua piovana potesse inondare l'oratorio. A lavori finiti si scopre invece che succede esattamente l'incontrario.
Gianluigi

mile.na.be ha detto...

Che dire? Gianluigi ha ragione da vendere, ma in questi casi di così evidente mancanza di professionalità ( sia dei politici che, in misura più grave e rilevante, dei tecnici) cosa si può fare?
Indignarsi, ok, ma più che prendere nota e farsi un nodo al fazzoletto? Per i politici, ultimamente, passa la convinzione , aberrante, che il mandato popolare solleva non dico dalle responsabilità, ma perfino dai reati veri e propri, e l'esempio vien dall'alto come sappiamo, perciò ...
Diversa è la questione tecnica, qui secondo me, si potrebbero impugnare i pagamenti di parcelle e consulenze, per manifesta imperizia professionale. Se un architetto, non dico, ma neanche un semplice geometra, non riescono a progettare dei tombini che assolvano alla loro funzione specifica, possono pretendere un compenso da professionista? Nei panni dell'Amministrazione io contesterei i lavori eseguiti, almeno quello.

mile.na.be ha detto...

Sempre d'acqua si tratta, anche se in altro contesto.Oggi abbiamo rilevato di persona un uso improprio dell'acqua (acqua potabile, supponiamo, ma, ai fini del discorso, poco importa) per irrigare il giardinetto di recente impianto in Piazza Matteotti a Lavena. L'impianto a spruzzo, interrato nel praticello, erogava copiosamente i suoi zampilli alle quindici, diconsi le tre del pomeriggio, in una situazione di pieno sole!
Non abbiamo bisogno di scomodare i maestri giardinieri, che comunque esortano a non innaffiare in pieno sole per evitare le bruciature al fogliame, ma bastano i principi della nonna: si innaffia al mattino presto o , meglio , la sera, per evitare che la maggior parte del liquido, spruzzato in superficie, evapori immediatamente col calore del sole.
Immaginiamo che l'impianto sia dotato di un temporizzatore: è facilmente intuibile che programmare l'operazione di innaffiatura per le tarde ore serali non debba essere eccessivamente difficile, nemmeno per i nostri addetti al verde pubblico, o no?
Segnaliamo questo evento, in grande spirito di collaborazione, sperando che sia dovuto ad un errore o a un guasto della centralina, in modo che chi di dovere provveda a correggere immediatamente l'anomalia.