giovedì 16 settembre 2010

Progetti dall'oltre Tresa

GL Pozzi ci ha fatto pervenire copia di un Rapporto presentato da una apposita Commissione al Comune di Ponte Tresa (CH). Si tratta di un documento corposo e a tratti di non facile interpretazione, che tuttavia su alcuni punti non pare del tutto corrispondere a notizie di varia fonte apparse in questi giorni. Prima di tutto, a proposito dello status di questo documento, citiamo alla lettera:

"Le proposte contenute nel presente rapporto vogliono rappresentare un piano di indirizzo globale inerente il futuro sviluppo del nostro Comune. Dopo l'eventuale approvazione del rapporto commissionale da parte del Consiglio Comunale, si dovra' comunque procedere agli studi di dettaglio per la preparazione dei singoli messaggi inerenti ai vari progetti proposti".

Essendo impossibile presentare il Rapporto nel blog nella sua interezza, presentiamo una sintesi dei punti piu' importanti per noi Italiani, cosi' come li abbiamo capiti. Fra i vari progetti proposti , uno riguarda i collegamenti stradali e quelli con l'Italia in particolare. Esso si divide in due fasi successive.

1 fase: realizzazione di una galleria dalla attuale stazione ferroviaria alla Tresa. La galleria ospiterebbe sia il prolungamento della ferrovia fino alla riva della Tresa, sia una circonvallazione stradale. Su quest'ultima verrebbe dirottato il traffico attualmente gravante sul viadotto sul Lago (v. Nota 1). E' infatti obbiettivo primario del progetto l'eliminazione del viadotto , totale in una variante, e parziale (se ne conserverebbe una corsia) in un'altra variante, al fine di recuperare, tutta o in parte, la "fronte lago". Ambedue le varianti vengono definite fonti di immediato e indiscutibile beneficio per il Comune Svizzero sotto ogni aspetto (Nota 2.)
In questa fase si prevede un attraversam pedonale della Tresa con arrivo in piazza mercato, e la realizzazione in Italia di 900/1000 posti auto in zona pazza mercato.
2 fase: "studio di fattibilita'" per uscire dalla galleria direttam in Piazza Mercato (cioe', attraversam. della Tresa non piu' soltanto pedonale, ma anche stradale)(v. Nota 3). Qui sono necessarie opere da parte Italiana per accogliere e convogliare il relativo traffico, e al proposito sono in considerazione due varianti. Da quel che si capisce, una prevede copertura parziale della Dovrana, l'altra approderebbe piu' a Ovest su via Luino.
Queste soluzioni vengono esplicitamente definite soluzioni di compromesso nel rapporto, dovute al fatto che il valico al Madonnone appare ormai di difficile realizzazione visti gli atteggiam dei comuni italiani interessati.

Segnaliamo infine un'altra interessante idea, di realizzazione di una Piazza "transfrontaliera" sopra la Tresa nella zona contigua al ponte attuale.

Nota 1 per viadotto si intende la prosecuzione del Ponte in territorio svizzero, dalla dogana alla stazione ferroviaria.
Nota 2 difficile dissentire.
Nota 3 la possibile collocazione del capolinea della Ferrovia in Italia e' menzionata in una "Scheda Riassuntiva" ma, curiosamente, non nel testo del "Piano Viario".

10 commenti:

lenny54 ha detto...

Le idee ricalcano un progetto di massima già approntato nel lontano 1992. Gli svizzeri erano disponibili, ma in Italia...se ne discuterà ancora per chissà quanto tempo. Non penso sarà la mia o di tanti altri speranza che sia portato a buon fine che cambierà la triste realtà all'italiana..

mile.na.be ha detto...

Ora che la Politica ( la maiuscola si riferisce alla scala territoriale, non alla dignità!:)è in tutt'altre faccende affaccendata, dubito che troveranno il tempo e il denaro per opere "ai confini dell'impero".
A meno che non intervengano i governi locali, perchè è chiaramente un progetto sovracomunale.
Ma qui scattano i tagli alle rimesse e le casse vuote di comuni e province. Dice bene Lenny, se ne parla dal 1992... il piano ormai ha raggiunto la maggiore età, chissà se potrà camminare con le sue gambe!

enrico somersalt ha detto...

...a quanto ricordo da una pubblica conferenza indetta dal "circolo Cattaneo" presso il Socrate, ancora ben dopo il 92, si parlava ancora di Madonnone, e le idee svizzere non avevano questa forma, se non forse in qualche dettaglio (ripeto: dettaglio) di trenini. Vorrei appunto segnalare che soffermarsi solo sui trenini e' fuorviante, per cui non vedo bene quali siano le ragioni di tripudio da parte nostra, se non , forse, il consolidarsi di un dialogo transfrontaliero fra le due comunita'. Il dichiarato fine strategico di questo progetto e' quello di eliminare il traffico da centro e rivalago di Ponte CH. Tuttavia, a differenza di noi (a quanto pare), i nostri vicini hanno ben chiaro che il nodo centrale della patologia del traffico e' il Ponte, e che esso non e' ne' intangibile ne' inalterabile. Li' dove e', da' loro giustamente fastidio, e i progetti che sento sono mirati a "scaricarlo" in varia misura. In questa logica, la possibilita' di accedere al trenino direttam dall'Italia, vuoi con attraversam pedonale, vuoi con capolinea in piazza mercato, e' suggestiva ma mi pare accessoria. Eliminerebbe soltanto una frazione minima del traffico che attraversa il Ponte. Forse si spera di incentivare drasticamente l'uso del tram a scapito del mezzo proprio?... boh, mah, sara'. E i camion? (CONTINUA)

enrico somersalt ha detto...

(SEGUITO) Dunque, la chiave di lettura del progetto dovrebbe essere: che ne sara' del Ponte? se capisco bene, una proposta univoca ancora non c'e', dipendendo da parecchie valutazioni, studi, e ...umori, ancora da farsi. Pero' una concretissima variante, e la piu' logica da parte svizzera, e' gia' li' sul tavolo. Nella fase 1, il Ponte rimane li', anche se depotenziato , ma il traffico viene deviato sul lungotresa CH, con un "gomito" poco ideale. Nella fase 2, il "gomito" viene spedito in Italia : il Ponte viene in sostanza spostato a valle, all'uscita della costruenda galleria e prima dello sbarramento sulla tresa. Uscendo diritto in Italia in direzione grosso modo W, il traffico dovrebbe "sgomitare" a SW e poi a SE per ritrovare il Marchirolo. Percorso abbastanza spigoloso, che cmque
allontanerebbe molto traffico anche da lago e centro storico di Ponte (la nostra). Vero che anche l'attuale ha una svolta ad angolo retto proprio in uscita dal ponte,
ma comunque il problema e' assai difficile, a meno che non si metta mano a una revisione radicale delle vie di uscita dal paese verso l'Italia ; ma questa (come nota Milenabe) sarebbe una impresa di dimensione sovracomunale, sovraprovinciale, sovraregionale assai impegnativa, sulla cui realizzabilita' non si vede ragione di essere ottimisti. In realta' la soluzione razionale sarebbe stata il Madonnone...ma non lo abbiamo voluto (o potuto).
In ogni modo questa mi pare una opportunita' da non perdere per riconsiderare la situazione.

mile.na.be ha detto...

Una verità incontrovertibile è che , così com'è, la situazione viaria della nostra Ponte Tresa è, a dir poco, da incubo.
Non oso pensare cosa sarà se, con il plauso unanime degli amministratori e dei commercianti, dovrà assumersi anche l'onere aggiuntivo dei consumatori da e per il costruendo Bennet.
Non ho ben chiaro quale sia il progetto ( evid. Somersalt è + addentro la cosa) ma i due scenari che mi faccio sono:
1- gli svizzeri sistemano le loro faccende, depotenziano il traffico sul ponte attuale e privilegiano, quindi, altri valichi per il traffico passeggeri e pesante
2- le varianti proposte dalla CH scaricano il peso del frontalierato sulla direttrice Cremenaga-Luino e tanti saluti.
Ci vorrebbe un interlocutore valido che negoziasse per la parte italiana, senza farsi condizionare da troppe lobby di commercianti e costruttori.
A prop. che ne dite della pubblicità di un'immobiliare di Agno (?) che invita a comprare lì, per non fare più coda? E' piazzata proprio sulla dogana.

enrico somersalt ha detto...

io non ho fatto che interpretare il riassunto di radiolavena. In una variante alla fase 2 si prevede che la circonvallazione stradale, carica del traffico direzione agno, sbarchi direttamente in Italia, e poi venga incanalata in un modo o nell'altro. Se un bipede pennuto fa coccode' io lo chiamo gallina. Allo stesso modo questa variante la chiamo ponte alternativo.

mile.na.be ha detto...

E' esattamente la clausola " in un modo o nell'altro" quello che paventavo: stanti come stanno le cose, non sia mai che ci scarichino la patata bollente nella piazza mercato.
Cosa succederebbe a tutta quella zona lì?
come sempre penso che ci saranno delle grandi discussioni, e alla fine, non se ne farà niente. Almeno da questa parte del valico.

radiolavena ha detto...

per non confondere i lettori: come abbiamo scritto nel post, sono previste e esplicitamente descritte due varianti (i modi di cui parla enrico) per canalizzare il traffico in uscita dal futuro ponte. Un "fotomontaggio satellitare" allegato alla relazione ne illustra il tracciato. Non siamo, purtroppo, in grado di riprodurlo nel blog.

gianluigi ha detto...

Non vorrei ripetermi ma per l'ennesima volta debbo dire che, come sempre, di fronte ad un progetto che stravolgerebbe (in bene) l'attuale situazione si guarda il "particolare" e non "l'insieme" e questo è il classico modo per creare progetti che non sono ne carne ne pesce. Qualcuno, prima delle ultime elezioni aveva tentato di presentare un'idea globale per una ristrutturazione futuristica del nostro paese ma, dato che da noi si vota per "gruppi, etnie ecc." presentare progetti non serve a nulla! C'è una idea Svizzera che ha la sua logica nel fatto che vogliono riportare il lago vicino alle case togliendo il viadotto e il passaggio dei veicoli, allargando la zona pedonale per rendere cosi "più vivibile" anche dal lato turistico, il loro agglomerato. E da noi? Si guarda solo a dove andranno le auto da piazza mercato in poi senza pensare che se in Svizzera fanno anche un grande parcheggio con uscita pedonale si dovrebbe sfruttare l'occasione per allargare la zona pedonale, rivedere l'utilizzo di piazza Europa facendone magari un'isola verde, riportare il mercato nelle vie del paese, ecc.ecc. Qualcuno dirà che non ci sono soldi. Può darsi che sia vero ma è anche vero che se non si fa un progetto globale che indichi esattamente che si vuole uscire dalla logica di essere "un supermercato all'aperto" per divenire un piccolo paese lacustre che attira un turismo qualificato per le sue bellezze naturali e per la possibilità di passeggiare e di vivere il paese senza traffico ne inquinamento, si continuerà e gettare "barcate di euro" per progetti inutili che in pochi anni diventeranno obsoleti. (vedi piazza Sangiorgio).
Gianluigi

mile.na.be ha detto...

Non tanto di obsolescenza si tratta, ma proprio di fare le cose malamente.
La pzza Sangiorgio non è la più scandalosa,ma certo non è l'unica c...zata che si è fatta negli ultimi 8...10 anni.