giovedì 2 giugno 2011

Un segno


La banalita' non regna   ancora a  Lavena - dopotutto.
(Don Francesco e la bandiera per il si' al referendum sull'acqua)

16 commenti:

Ciccio ha detto...

MITICO!!!!!!!!

gianluigi ha detto...

Per la par condicio trasmetto alcuni interventi - non governativi - che si diversificano da quanto legittimamente il nostro don Francesco desidera simboleggiare:

Bersani settembre 2008 È vero che l’acqua è un «bene comune», ma è anche vero che «gli acquedotti italiani perdono metà dell'acqua che trasportano». È dunque ragionevole che le infrastrutture restino di proprietà pubblica, ma è altrettanto ragionevole che queste infrastrutture siano gestite al meglio: «Come faccio a perdere meno acqua, a depurarla meglio, a investire bene i soldi pubblici? Devo chiamare uno che sa fare quel mestiere lì... È tutto qua il tema!».

Disegno di legge 2006 Il disegno di legge è una delega al governo per il riordino dei servizi pubblici locali. Porta la firma di un presidente del Consiglio, Romano Prodi, e di cinque ministri proponenti. Lidia Lanzillotta, Pier Luigi Bersani, Giuliano Amato, Antonio Di Pietro ed Emma Bonino e propone di liberalizzare la gestione dei servizi di utilità pubblica e fare entrare i privati dove il pubblico non riesce, per incapacità o peggio.

Renzi sindaco di Firenze 4/6/2011 Dico no al quesito sulla remunerazione dell'investimento: è una norma del governo Prodi nel 1996, ministro Di Pietro" e aggiunge "Senza questa norma si bloccherebbero gli investimenti per acqua e depurazione.

Il fatto quotidiano del 4/6/2011 Acqua pubblica? Bersani dice sì. Ma mezzo Comitato per il no è del Pd.

Giugno 2011 Blog di Grillo attacca pesantemene Bersani e scrive: "Dopo aver boicottato il referendum, non aver aderito alla raccolta firme e, soprattutto, aver spalancato le porte alle privatizzazioni dell'acqua e lottizzato società di servizi in mezza Italia, pensiamo alle varie Hera (Emilia-Romagna) e Iren (Torino-Genova-Emilia occidentale), ora cavalca il "SI" al referendum sull'acqua".

Giugno 2011 Bassanini «Se dovesse passare il referendum sull'acqua faremo un tragico passo indietro in direzione di una minore liberalizzazione con gravissimi problemi che i promotori dei referendum, compresi ahimè alcuni ex liberalizzatori, come il mio amico Pier Luigi Bersani, fingono di ignorare completamente, perché la gestione pubblica di questi settori non è messa in pericolo. Nella legge Ronchi-Fitto, c'è scritto che l'acqua resterà un bene pubblico quindi non è in discussione; è in discussione il modo con cui si affida la gestione dei servizi di captazione, distribuzione, depurazione dell'acqua, di raccolta, smaltimento, termovalorizzazione dei rifiuti, di trasporto locale. Se questi servizi vengono gestiti direttamente dall'ente pubblico, c'è una conseguenza immediata: che tutti gli investimenti che in questi tre settori si calcolano nei prossimi dieci anni, per 120 miliardi di euro, vanno sul debito pubblico. Siccome dobbiamo per vincolo europeo, sanzionato ormai dall'Europa oltre che dai mercati, ridurre il debito pubblico del famoso 1/20esimo, praticamente del 3% l'anno, come si fa a investire in questi settori, che hanno disperato bisogno di investimenti?».

Corriere 4 giugno 2011 Casini: totale falsificazione che il NO dia l’ok alla privatizzazione dell’acqua….il mercato porterà miglior gestione e tariffe più basse….basta con i carrozzoni delle municipalizzate.

Giugno 2011 Chiamparino: penso che voterò no ai due referendum sull’acqua – Letta V. Presidente PD
voterò NO al secondo quesito sull’acqua

Articolo del Sole 24 ore del 5/6/2011: Il terzo polo si è sciolto nei referendum.
Gianluigi

radiolavena ha detto...

Ringraziamo Pozzi per per averci pazientemente trascritto un elenco di personaggi, dei quali purtroppo pero' a noi interessa poco o nulla. Infatti siamo fra quelli che considerano la questione dell'acqua una faccenda di per se' non partitica, per cui non riteniamo che reggere una bandiera che parla di acqua sia una manifestazione politica. Infatti non ci saremmo mai permessi e non ci permettiamo ora di attribuire a don Francesco una posizione politica qualunque,e cio' che ci e' sembrato notevole NON e' che egli si sia schierato politicamente (non ci risulta che lo abbia fatto: e poi, dobbiamo ricordare un'altra volta che in questo blog la politica NON e' benvenuta?) MA al contrario, che abbia manifestato la sua personale opinione sul referendum dell'acqua senza paura di essere etichettato
dalla politica da stadio.

PS cosa c'entra la "par condicio"? Questo blog non e' un servizio pubblico.

gianluigi ha detto...

Grazie per l’intervento che mi permette di chiarire che io non ho voluto dare nessuna connotazione politica alla foto di Don Renzo. E’ un cittadino come tutti che ha il diritto di esprimersi su ogni problema che riguarda la comunità. Se ho elencato una piccola parte (ci sono migliaia di voltagabbana nella politica) di gente che predicava una cosa ed ora ne cavalca un’altra è solo perché odio l’ipocrisia. Avrei potuto aggiungere anche nomi che riguardano LA ma non voglio aprire un vespaio. Comunque basta prendersi la briga di andare a controllare gli elenchi dei Consigli d’amministrazione dei vari enti (acqua, ambiente, territorio ecc.) per vedere in quanti posti – ben retribuiti – ci sono membri o ex membri di LA per capire che nei referendum sull’acqua ci sono conflitti d’interesse – non solo politici – grandi come una casa. Per essere chiari io sarei d’accordo a una soluzione che non permetta a politici trombati a ai loro amici di occupare dei posti senza avere alcuna conoscenza dei problemi. Sono d’accordo in questo con Bersani quando disse che ci vogliono dei tecnici che sappiano salvaguardare quel bene comune che è l’acqua. Lasciare tutto come è vuol dire fare un piacere a dei “bonzi” parapolitici che fanno la grana senza averne le capacità. Sarei d’accordo con il referendum sul nucleare ma solo se lasciasse una porticina aperta alla evoluzione degli studi scientifici su questa materia. Non credo che il futuro dei nostri nipoti si debba basare su un no ad una parte importantissima della scienza. Ed infine voterò si sul quesito che riguarda la giustizia proprio perché non la penso come Santoro e soci che ritengono che si possa processare chiunque in TV mentre l’unico posto in un paese civile dove si giudica, condanna o assolve è il palazzo di Giustizia e non media, giornali o chiacchiere da bar.
Gianluigi

mile.na.be ha detto...

A parte che si chiama Francesco, il parroco,e non Renzo, come il trota, cosa c'entra LA in questo forum??? :|
Nessuno ha mai detto che le cose vanno lasciate come stanno, perchè è ovvio che ci sono realtà differenti: personalmente trovo insopportabile e antidemocratico L'OBBLIGO a privatizzare anche laddove le aziende pubbliche sono efficienti e virtuose; tutto ciò che OBBLIGA mi puzza di interesse non trasparente e di prevaricazione.
In secondo luogo ( se ben ricordo) Gl stesso riteneva assurdo che si GARANTISSE il recupero della remunerazione del capitale investito con un decreto di legge, mentre qualunque altro rischio d'impresa è a carico di chi mette il capitale. Quindi i due referendum sull'acqua riguardano QUESTI ASPETTI DI UNA LEGGE che c'è già. Idem per il nucleare: la legge c'è già, non posso chiedere che si faccia ricerca sul nuke, o sulla fusione fredda con un referendum ABROGATIVO. Si faccia una legge che investe il denaro equivalente al costo di una centrale Nuc. sulla ricerca o su altre fonti di approvvigionamento energetico e poi discutiamo se sono praticabili o no, pericolose o no eccecc.
Non entro nel merito del quarto quesito ref, perchè è estraneo alla discussione corrente.
Quanto dicono, hanno detto, disdetto o rettificato i vari esponenti della politica mi lascia completamente indifferente.

gianluigi ha detto...

Mi scuso per il lapsus relativo al nome di don Francesco (anche don Renzo esiste e non è il...trota). Per il resto LA c'entra perchè attualmente alcuni vertici, che usano tutti i mezzi dell'associazione per ottenere il quorum, occupano posti ben renumerati e dato che siamo tutti esseri umani lo fanno in primis per difendere lo status quo. Sono d'accordo che il referendum è abrogativo ma da quando se ne parla io ho sentito solo parlare di votare contro la legge e mai, ne da politici ne da associazioni, ho sentito proposte atte ad evitare gli attuali sprechi e a mettere dei competenti a capo dei vari servizi di interesse comune. In particolare noto un voltafaccia a 360 gradi di chi pochi anni orsono la pensavano come la penso io oggi e questo mi fà venire forti dubbi sul risultato che voglione effettivamente ottenere le varie forze politiche che con il voltagabannismo oggi sono per il SI. Quindi, alcune parti della legge non piacciono anche a mè (e l'avevo già detto in precedenza) ma non ho nessuna intenzione di farmi "usare" per raggiungere scopi diversi dai quesiti referendari e quindi userò un diritto costituzionale e non voterò 3 quesiti su 4.
Mi spiace ma questo è il mio pensiero.
Gianluigi

radiolavena ha detto...

bene, ok. Di nostro aggiungiamo soltanto che ciascuno e' libero di fare quello che vuole, anche di tagliarsi le palle per fare dispetto alla moglie.
Adesso pero' basta con le valutazioni politiche : ripetiamo, non e' questo il luogo.

lenny54 ha detto...

ad essere franco, quando qualcuno scrive su un blog commenti di 40/50 righe, non li leggo neanche.Quando voglio leggere un articolo di approfondimento prendo una rivista specializzata.Quindi se volete far conoscere vostri concetti, siate meno logorroici. grazie

gianluigi ha detto...

Siamo in una democrazia e questo blog non è "un obbligo". Nessuno può insegnarmi quante righe debbo scrivere per chiarire il mio pensiero. Comunque do a tutti una bella notizia. Questo sarà il mio ultimo commento su questo blog e anche sulla situazione di Lavena. So che farò felici molte persone e quindi non mi rammarico di prendere questa decisione. Saluti a tutti e scusate se per tanti anni avete dovuto leggere i miei "inutilissimi" interventi.
Gianluigi

radiolavena ha detto...

caro GL, fin dal principio sei stato una colonna di questo Blog e i tuoi commenti fanno sempre schizzare all'insu' gli "indici di ascolto" . Pero' sei anche il piu' "politicizzato" di tutti noi; infatti anche questa volta hai trasformato il dibattito acqua privata si' o no in una polemica sui partiti dietro al si' o al no e relative ipocrisie. Le opinioni di ciascuno di noi sono buone quanto quelle di tutti gli altri (Lenny54 compreso) fino a che non cerchiamo a tutti i costi di imporre agli altri argomenti nei quali gli altri non vogliono entrare. Detto questo, se ci verrai meno ci mancherai davvero. Ma xche' dovresti venirci meno? internet c'e' anche in Germania (eheheh) !! Ciao

lenny54 ha detto...

Gianluigi, speravo che scrivendo in italiano si sarebbe capito, e invece! Ti piace scrivere e rileggerti con piacere? Vuoi comunicare ad altri concetti e argomenti in maniera che possano accrescere le loro conoscenze? Vedi tu! Viva la libertà!...

radiolavena ha detto...

lenny: per favore evitiamo i commenti polemici troppo "ad personam". Non e' una chat questa, e semmai delle questioni di "etichetta", in questo sparuto blog, ce ne occupiamo noi.

mile.na.be ha detto...

Sarò telegrafica: ritengo che andare a votare sia un mio diritto e voglio poterlo esercitare , fino a che me lo lasciano fare. Impedire il raggiungimeno del quorum è un colpo basso alla democrazia."Non ci vogliamo contare e peggio per chi ci va", non è un confronto è uno sgambetto.Poi ciascuno vota come vuole, su uno o su tutti... ma già che sei lì...

radiolavena ha detto...

la politica, destra e sinistra, ha fatto in modo che questo referendum diventasse un pronunciamento politico, e questo e' l'ennesimo abuso intollerabile.
Ci dicono perfino che qualche stupido stia mugugnando che "non si parla di politica in Chiesa".

una ha detto...

sento dire che gli astenuti rappresentano voti contrari al si' . Mi sembra una stupidaggine, con questo ragionamento questo governo non avrebbe mai potuto dire di rappresentare la maggioranza adegli italiani! e se avesse vinto il NO quelli del si avrebbero potuto dire che gli astenuti volevano dire SI !!!! mi pare una cosa davvero poco seria. Se uno e' a favore dice si', e se non e' a favore dice no. Chi si astiene non conta, e basta: affari suoi. Come faccio a sapere che quelli che non hanno votato e' solo perche' non gli sembrava una cosa abbastanza interessante per scomodarsi x andare al seggio. Cioe', perche' sono degli indolenti? se uno non vuole dire la sua padronissimo, ma dopo non deve sindacare sui risultati. Troppo comodo. Bisogna abolire il quorum, cosi' finiscono questi imbroglioncelli delle tre carte che invece sono solo due, si/no.

mile.na.be ha detto...

@una:Parole piene di saggezza!Questo del non-voto è un éscamotage che è stato sdoganato ai tempi del referendum sulla fecondazione assistita, dalla gerarchia ecclesiastica ( leggi cardinal Ruini) e, non me ne voglia Don Francesco, è proprio un cavillo gesuitico! La cosa buffa è che quelli che si lamentano dei soldi buttati nel referendum, sono proprio gli stessi che s'impegnano per mandarlo a vuoto... inspiegabile.