giovedì 19 aprile 2012

67.mo anniversario della Liberazione

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
"Se voi volete andare in pellegrinaggio
nel luogo dove é nata la nostra Costituzione,
andate nelle montagne
dove caddero i partigiani,
nelle carceri dove furono imprigionati,
nei campi dove furono impiccati.
Dovunque é morto un italiano
per riscattare la libertà e la dignità,
andate lì, o giovani, col pensiero
perché lì é nata la nostra Costituzione."
(Piero Calamandrei)

L'A.N.P.I sezione Valganna-Valmarchirolo, in occasione del 67.mo anniversario della Liberazione, il 25 aprile alle ore 21.00 propone la proiezione del film "L'uomo che verrà" presso la biblioteca comunale di Lavena Ponte Tresa.
La giornata commemorativa si svolgerà a Cunardo con ritrovo alle ore 9.45 al parco delle Rimembranze, la Santa Messa all'anfiteatro alle ore 10.30 e gli interventi delle autorità alle ore 11.30 in piazza IV novembre. Il tutto in collaborazione con Comune di Cunardo, Comunità Montana del Piambello e ANPI Valganna-Valmarchirolo.

3 commenti:

mile.na.be ha detto...

E' triste constatare che gli ideali e la tempra morale di chi ha vissuto ed è morta per un ideale di libertà e democrazia sono finiti in uno spettacolo di burlesque e in un pugno di diamanti...

radiolavena ha detto...

a volte cado anch'io in questa considerazione (quella di milenabe)ma freddamente penso che il sacrificio dei partigiani ha avuto come conseguenza un periodo inimmaginabile come quello del dopoguerra, in cui una nazione fu ricostruita socialmente ed economicamente e probabilmente ogni italiano si sentiva partecipe e unito in una prospettiva di futuro e di unità nazionale. Dopo vennero gli anni 70, le BR, l'assassinio di Moro e i servizi segreti deviati, poi ancora Craxi e Tangentopoli e da li non ci fu più storia degna di nostalgia. Da ultimo l'avvento, a dividere il paese, del più velenoso personaggio da 67 anni a questa parte (il plurinquisito di Arcore) e sappiamo tutti in quali condizioni la devastante e velenosa marea del berlusconismo ha ridotto il paese. Ben pochi possono prevedere come, se e quando la crisi economica e morale verrà superata. Forse ci riuscirà un'altra generazione? Per il momento una delle medicine contro il "male" é quella di continuare a pensare con la propria testa (e non con quella della TV), sviluppare capacità critiche e non chiudersi nell'individualismo. Proprio come fecero i partigiani.

mile.na.be ha detto...

Ok, molto ben detto.
La mia considerazione voleva appunto sottolineare la progressiva deriva da quegli ideali, perseguiti con il mettere in gioco la propria vita e le proprie prospettive del futuro, a questa situazione di disinteresse e di acquiescenza anche verso i comportamenti più ignobili.Se di colpa vogliamo parlare anche chi ha assistito indifferente al degrado morale del paese, senza impegnarsi nella correzione dei torti, ma giustificandoli e partecipando alla spartizione dei benefici "per gli amici degli amici" ha la sua parte di responsabilità.