giovedì 21 gennaio 2016

Impressioni...

Sembrava di essere all'inaugurazione di un'opera pubblica italiana.
Questa mattina e' stato completato lo scavo della galleria ferroviaria del monte Ceneri e, dopo la caduta dell ultimo muro di roccia c'e'stata la festa; la maggior parte delle bandiere sventolate in segno di esultanza erano verdi/bianco/rosse impugnate da lavoratori che tutto erano meno che ticinesi o svizzeri.
A dimostrazione della capacita' di lavoro e di sacrificio dei nostri connazionali all'estero.
Insomma non e' una novita' che le principali opere infrastrutturali della CH siano state fatte da manodopera italiana e le poco illuminate menti di elettori e politici ticinesi se ne dimenticano in fretta.
Lo studio di un ente svizzero ha calcolato che, senza la manodopera straniera, nel 2050, i cittadini svizzeri dovrebbero lavorare sino a 81 anni per poter mantenere la produzione industriale e i relativi servizi.

Ahime', a qualche chilometro di distanza, sul suolo natio, tutto cambia: il  piccolo tratto ferroviario tra Induno Olona e Stabio, allo scoperto,  iniziato anni fa non e' ancora stato terminato.
A dimostrazione della inettitudine di burocrati e politici e della farraginosita' di procedure e leggi.
A volte basta un ricorso, un cavillo o una fantasmagorica denuncia per bloccare  urgenti lavori e opere di pubblica utilita'. 

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