I confini di una nazione sono a volte disegnati per motivi geografici o dettati da accordi dei politici.
Ma mai, come in questi periodi nella nostra zona, segnano indissolubilmente diversita' sostanziali.
I vicini ticinesi ed i loro rappresentanti politici per mesi hanno sottovalutato i pericoli del covid e, nonostante il consiglio federale continuasse a raccomandare regole e limitazioni, solo recentemente hanno introdotto mascherine obbligatorie e chiusure di esercizi commerciali e di ristorazione.
Per allontanare da se' le pesanti responsabilita' la lega dei ticinesi ha iniziato a dare la colpa della diffusione del virus ai frontalieri.
Nelle ultime ore ha proposto addirittura di obbligare ai tamponi ogni 3 giorni i frontalieri; prima all'entrata alla frontiera. Poi forse avendo capito che era una misura improponibile, sul luogo di lavoro o con certificato italiano.
La proposta dei tamponi alla frontiera e' stata respinta nei cantoni di frontiera francesi e tedeschi dalle stesse autorita' cantonali elvetiche.
L' associazione degli industriali ticinesi ritiene improponibile fare un controllo alle frontiere.
Torneremo a guardarli con amicizia (i ticinesi) quando non voteranno piu' per questi politici incapaci e xenofobi.
Nessun commento:
Posta un commento