venerdì 11 febbraio 2011

ci risiamo con gli architetti

C'e' poco da stare allegri. Le 3 forze finora in campo per le elezioni prossime si sono espresse sullo sputtanamento dello stretto. Per farlo, tutte e tre hanno chiesto il parere del loro architetto di riferimento ... ciascuna di loro ne ha uno (ovviam , quello della forza uscente e' l'autore della prodezza). Ma perche' mai? Cosa c'entra? Possibile che a nessuno sia venuto in mente che il primo parere che conta e' quello di chi in questo luogo ci passa la vita?

Qui di seguito riportiamo un eloquente commento postato qualche tempo fa nel Corriere da un anonimo lettore:


Quando Brunelleschi costruì la cupola del Duomo di Firenze, egli, un genio, si fermava ad ascoltare i commenti dei semplici cittadini fiorentini. Ne raccoglieva i suggerimenti, le idee. Parliamo di un architetto geniale, la cui opera ancora riserva segreti non compresi del tutto. E costui aveva l' umiltà di relazionarsi coi cittadini cui dedicava la sua opera. Ed è giustissimo perché l' architettura riguarda l' ambiente di tutti, la vita di tutti e deve esprimere il sentimento e il gusto della comunità. Possiamo evitare di andare a una mostra di arte moderna, evitare di sentire certa musica, ma non possiamo evitare di vivere nei luoghi dove l' architettura si esprime. E' perciò di una violenza immane questa architettura moderna che piace sempre e solo a una stretta elite di autoelettisi "esperti" pieni di boria e supponenza. Un' architettura violentemente cosmopolita e priva di radici, apertamente menefreghista rispetto a ciò in cui si inserisce.

2 commenti:

lenny54 ha detto...

riandando alla vita amministrativa di LPT, i sindaci hanno avuto le difficoltà maggiori e la rielezione non scontata se non sfumata con le opere pubbliche: Sanna la vecchia ferrovia, Mina la piscina e Bennet, Roncoroni questa dello Stretto. Insomma la storia non insegna niente. Chissà se il prossimo sindaco troverà ancora dello spazio da cementificare!

mile.na.be ha detto...

Purtroppo sarà la mancanza di "materia prima" a fermare l'opera dei cementificatori di professione e di coloro che identificano le parole "benessere e progresso" con i metri cubi di cemento e mattoni che si riversano sul terreno. La redattrice del piano di valutazione ambientale strategica (VAS)del nostro comune ha dovuto prendere nota del fatto che IN TUTTO L'ABITATO DI PONTE TRESA NON C'E' UN METRO LIBERO DI VERDE PUBBLICO! Se ne è molto stupita e ha chiesto come mai: perchè tutto il costruibile è stato costruito, l'asfaltabile è stato asfaltato, il recintabile è stato recintato e quel che resta è colorato in rosso sulle mappe comunali: potrà essere usato come scambio per altre inutili e invasive opere pubbliche, monumenti elevati all'ego dei progettisti e dei loro frustrati committenti.