giovedì 27 settembre 2007

ex Bagat : curiose urgenze

da interventi su Varesenews e La Provincia apprendiamo che (1) il macello in zona ex-Bagat sarebbe giuridicamente irreprensibile , essendo in sostanza coperto da autorizzazioni rilasciate gia' nel 2004 (2) esso sarebbe urgentemente motivato dalla instabilita' del versante. Ahi ahi qui qualcuno e' andato in testacoda ...che razza di urgenza e' questa, che dura fin dal 2004? L'intervento dunque era urgente gia' allora? ah si? e allora perche' non si e' fatto niente per due anni e si e' addirittura aspettata la scadenza prima di intervenire?
Quanto al resto,
- si veda il commento di John ( fatti vivo di persona!). Il luogo di cui si parla non e' inaccessibile e remoto. Invece e' da sempre familiare ai Lavenesi, che trovano alquanto sorprendente la descrizione quasi drammatica che emerge da queste dichiarazioni. Ancora piu' sorprendente, se si pensa che molto recentemente e' stata autorizzata dall' UffTecCom la ristrutturazione di un immobile situato proprio in questa zona cosi' critica (di questa ristrutturazione , e del suo curioso esito - del genere "l'operazione e' riuscita, ma il paziente e' morto" - si e' accennato in un post precedente. Andate a vedere, e vi accorgerete che l'intera faccenda ex-Bagat, dal principio alla fine, e' contrassegnata da un stile aggressivo unico, inconfondibile, e...incontrastato. )
- l'effettiva condizione del luogo e' stata stabilita come? per sentito dire? dalle interviste? o invece e' stata accertata da una prospezione tecnica specialistica e verificabile? l'entita' dei lavori e' stata rigorosamente commisurata all'effettivo grado di criticita' ? Da chi?
- che cosa precisamente e' stato autorizzato nel 2004 - qualunque cosa? ossia: Agente Danesi, licenza di uccidere? Intanto apprendiamo che sia il Comitato Civico sia la Amministrazione Comunale avrebbero chiesto di acquisire gli atti della Comunita' Montana . Benissimo. Cosi' sapremo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

domanda: e' possibile che sia stato proprio il primo intervento del Danesi a destabilizzare il pendio? dopo tutto, lo aveva tagliato al piede, per poter allargare l'edificio in profondita'.

enrico somersalt ha detto...

insomma alla fin della fiera si va sempre a sbattere contro l'inappellabile parere di qualche "esperto". Ma ormai il dilagare delle contestazioni - per non parlare del verificarsi di veri e propri disastri - su tutto il territorio nazionale segnalano che le maglie dell'ordinamento attuale sono diventate troppo larghe per far fronte alla situazione reale. . Il potere ambientale di cui questi professionisti sono investiti grazie alla generica qualifica di "esperti" va sottoposto a requisiti molto piu' stringenti riguardo le competenze, la CULTURA AMBIENTALE e la preparazione SPECIFICA. Non per colpa loro! essi sono di solito all'altezza e a volte al di sopra degli standard medi delle loro professioni. Il problema vero sono precisamente questi standard: dal punto di vista ambientale, la qualifica di "esperto" andrebbe ricalibrata.
La saturazione del territorio e il rapido mutamento delle condizioni ambientali ci mettono in una situazione da stato di assedio. E' finito per sempre il tempo spensierato del consumismo territoriale, i giudizi "ambientali" sono spessissimo assaI piu' delicati di quanto lo siano mai stati in passato, e gli errori rischiano di essere irrimediabili. Mi pare quindi che valutazioni di questo genere ormai richiedano un complesso bagaglio di competenze e di esperienze variegate, a un livello che i curricula tradizionali forniti dai corsi di laurea in Facolta' di Architettura non garantiscono piu'.