domenica 16 maggio 2010

Taglio di boschi : striscia la notizia



La foto sopra non ha nessuna rilevanza ai contenuti del post, oltre a quella pura e semplice di mostrare un esempio di bosco insubrico. E' stata presa dal sentiero che da Breno (TI) sale al Poncione omonimo, passando per l'Alpe di Mageno.

La presidente di Legambiente Ceresium ci invia il link di un servizio di Striscia la notizia, girato da Laudadio nei boschi tra Ganna e Cuasso o Cavagnano, dove lui ha casa. E' l'ultimo atto di un dibattito avviato dallo stesso Laudadio molti mesi fa a proposito del taglio dei boschi in queste zone, ampiamente documentata nel Forum Valganna e nella stampa varesina , e si connette a un nostro recente post. Cliccare qui
Il servizio di striscia ha sollevato un putiferio e provocato una levata di scudi da parte dei silvicoltori. Per gli ultimi echi, cliccare qui
Aggiunto Mar 25/5: sul bosco ticinese, informazioni qui

20 commenti:

paoric ha detto...

Purtroppo è una cattiva abitudine quella di fare i tagli in maniere assurde e sopratutto di "abbandonare" le ramaglie cbe rimangono in giro per i boschi, anche alberi interi!! Guardate l'ultima mossa sulla strada che porta ai 7Termini
http://www.valganna.info/phpBB3/viewtopic.php?f=7&t=1916

mile.na.be ha detto...

Vi rimando al blog di legambienteceresium, dove potrete trovare il carteggio fra Legambiente e le istituzioni regionali deputate alla silvicoltura.
Non aggiungo altri commenti, se non invitarvi ad una profonda riflessione sull'efficacia delle immagini TV, anche quando, apparentemente sono improprie a descrivere la realtà.

gianluigi ha detto...

Sono appena rientrato da un viaggio in Germania (ca. 500 Km di autostrada circondata quasi sempre da boschi)e ho visto parecchie zone dove il taglio degli alberi è stato fatto per "diradarli" onde permettere a quelli che restano di poter crescere e allargare i propri rami. Non sono un esperto ma 65 anni fa alle elementari si studiavano i fiori e le piante e mi ricordo che mi insegnarono che ogni arbusto aveva bisogno di uno spazio vitale. Questo è tutto quanto conosco in materia. Che poi il servizio di striscia "calchi un po la mano" non è altro che la conseguenza del "catastrofismo giornaliero" alimentato da persone che vogliono visibilità anche perchè molti poi ci guadagnano una barca di quattrini. In certe notizie c'è sicuramente del vero; ma presentare sempre e tutto come se il mondo sparisca domani non fa altro che rendere inutili anche le cose sulle quali tutti invece dovremmo seriamente riflettere. La favola del "al lupo..al lupo" purtroppo non ha insegnato nulla ho forse ha insegnato troppo ai...furbasti.
Gianluigi Pozzi

italo ha detto...

ciao gian. Che i boschi vadano diradati lo sappiamo tutti (spero), ma le obiezioni erano rivolte *non al taglio in se*, ma al modo in cui vien fatto. Io giro per boschi da sempre e posso assicurare che c'e' molto da ridire. A cominciare dalle strade aperte a viva forza per i mezzi di trasporto, a continuare con l'abbandono sistematico delle minutaglie, quando va bene accatastate alla meno peggio in attesa del prossimo incendio, e quando va male lasciate li' alla rinfusa a cavallo dei sentieri, che diventano impercorribili se non al prezzo di acrobazie non banali. Senza andare in germania, basta andare nel vicino malcantone, che e' identico a noi per la tipologia dei boschi, per sbattere il naso nell'evidenza che qualcosa qui da noi non va.
La reazione sdegnata della associazione boscaioli, che a quanto pare garantisce "al buio" sull'opera di tutti i taglialegna, a me non piace per niente.

rusiatt ha detto...

come al solito gli ambientalisti vedono catastrofi dappertutto...

mile.na.be ha detto...

Il divertente è che la "catastrofe" nella fattispecie non è annunciata dagli ambientalisti, ma dell'estensore del servizio televisivo!
Vi rimando alla lettura del blog di Legambienteceresium, in cui potrete trovare commenti pro- coltivazione dei boschi ( in dotte e interessantissime teorie) e rilievi sullo stato (di fatto) dei boschi che ciascuno di noi può percorrere nella realtà e non in tv.
Personalmente trovo che la vigilanza non è mai troppa... GL per primo ne sa qualcosa.
Dobbiamo rinfrescarci la memoria su quanto è successo dietro il Bagatt?

una ha detto...

Non sono d'accordo su alcune cose che sono state scritte. I boschi sono un prodotto della natura e non sono stati fatti dall'uomo, erano gia' qui prima di noi senza bisogno delle nostre cure (???) e quindi non mi pare indispensabile per il loro benessere che noi ci mettiamo la scure . Anzi le foreste pluviali della Amazzonia e del Congo grazie alle nostre cure si riducono rapidamente. Il taglio dei boschi e' una scelta economica che puo' essere giusta, ma non e' una legge di natura e quindi non e'indiscutibile.

radiolavena ha detto...

Questo non e' mica il giardino dell'Eden, dove si puo' star seduti a guardare il panorama senza far niente, che tanto ci pensa il buon Dio. Non possiamo permetterci di lasciare che i boschi prealpini diventino come le foreste amazzoniche. L'abbandono totale avrebbe gravi conseguenze, per esempio sul sistema idrogeologico .

una ha detto...

io non volevo dire che i boschi vanno lasciati a se stessi. La pulizia dei boschi e il taglio dei boschi non mi sembrano la stessa cosa e per me non e' chiaro che per tenere pulito un bosco bisogna tagliarlo. Vorrei chiedere se
sono i tagliaboschi quelli che tengono puliti i ruscelli e eliminano i rami caduti e tutto il resto. Anche nei boschi che non vengono tagliati?

rusiatt ha detto...

Cioe' il bosco dovrebbe essere una specie di parco, affidato a qualche amministrazione pubblica? Tanto per cambiare, al diavolo l'economia, e avanti l'intervento pubblico.

radiolavena ha detto...

non ci pare che la domanda di Una sia banale. Siamo ignorantissimi, ma ci pare la gestione dei boschi (che e' piu' complessa del taglio) coinvolga necessariam. la proprieta', in termini anche finanziari. Rusiatt: non sappiamo se i ticinesi siano statalisti, ma guarda qua cosa abbiamo trovato in rete a proposito dei boschi del cantone ticino:
"La situazione attuale è condizionata da una forte frammentazione fondiaria del bosco
privato e dalle limitate disponibilità finanziarie
di gran parte dei Patriziati, rispetto alla forza dei Comuni. È perciò auspicabile che i Comuni (...) siano sempre più chiamati ad assumere un ruolo trainante per quel che concerne la gestione dell’area forestale."
Abbiamo messo il link cliccabile nel testo del post.

mile.na.be ha detto...

Beh, ho imparato sui boschi più nell'ultima settimana che negli ultimi 30 anni!
Ho imparato che "diboscamento" e "deforestazione" sono due termini antitetici e non sinonimi, per esempio... il primo significa che il bosco viene rinnovato con diradamenti e tagli appropriati a far crescere e sviluppare alberi d'alto fusto e non la "baraggia" di arbusti e sterpi delle zone incolte, mentre il secondo indica la pratica di abbattimento totale per ricavare terreno da pascolo o coltivabile o edificabile.
Direte, potevi informarti prima... vero, ma mica ci si può intendere di tutto, cribbio.
La posizione di Una è quella di chi vede solo il lato naturalistico ed estetico, i poeti principalmente e... le ragazze romantiche ( a Una: lo dico con simpatia), mentre ci dimentichiamo che i nostri boschi non sono mica nati così, sono stati coltivati da secoli e da generazioni di montanari che cercavano di ricavarne abbastanza per la loro sussistenza. In un soprassalto di paura, si possono scambiare le due pratiche, in ciò anche svantaggiati dall'improprietà di linguaggio.Quanto alla situazione di certe aree intasate di detriti e fogliame che più nessuno raccoglie, quello è un altro discorso. Poi ci sono gli abusi... perciò stiamo comunque all'erta!

una ha detto...

@milenabe: la informo che non sono piu' una ragazza, e se poi io sia un'oca poetica e' una valutazione non richiesta che lei si permette non so a che titolo, simpatia o no era molto meglio astenersi, punto.
Per restare in tema, se si puo':
gli altri hanno scritto, che i boschi non si possono abbandonare a se stessi, richiedono altri interventi oltre il taglio periodico. La mia domanda era: chi li deve fare? Adesso vedo che gli svizzeri suggeriscono: i Comuni. E da noi?

rusiatt ha detto...

ditemi che state scherzando. Nel post di Pozzi voi stessi avete commentato che i Comuni non hanno i soldi, e dovrebbero caricarsi la gestione dei boschi?

radiolavena ha detto...

@rusiatt: hai ovviam. ragione, ma noi abbiamo usato gli svizzeri solo come esempio. C'e' in giro una ideologia con illustri rappresentanti, il cui principio fondamentale e' che "al pubblico" non si deve affidare la gestione del territorio/ambiente xche' farebbero un lavoro di m...: infatti, secondo loro, "per definizione" chi gestisce beni non suoi li gestisce male, proprio xche' non sono suoi. Per cui, la gestione ottimale di ambiente e territorio andrebbe affidata esclusivam. *ai proprietari*. Senza stare a rilevare che chi enuncia un principio del genere ci dichiara a chiare lettere che per lui l'etica non esiste, e uno cosi' sembrerebbe meglio perderlo che trovarlo;
e senza bisogno di notare che la buona gestione "proprietaria" e' tutta li' da vedere nel caso immobiliare/speculativo, noi volevamo segnalare che in un paese insospettabile come la Svizzera si pensa al contrario che certe realta' territoriali tutt'altro che secondarie possano essere gestite meglio dal "pubblico" che dal "privato". Sempre naturalm. che ci siano i mezzi per farlo.
Ma ci era sembrato che tu non ne facessi una questione di mezzi, ma di principio.

mile.na.be ha detto...

A una. mi spiace che se la sia presa così a male, io non ho parlato nè di oche nè di altri volatili, questo, a casa mia, si chiama voler andare oltre le intenzioni. Confermo che la mia definizione si riferiva solo ad un atteggiamento romantico e idealistico, che possso anche condividere, seppure in ragione del fatto che io pure non sono più ragazza.
Non trovo che il termine sia offensivo, non era detto in senso ironico ma esattamente con simpatia, come avevo specificato. Comunque non intendo entrare in polemica per una incomprensione della quale non mi sento assolutamente responsabile. punto.
Quanto al quesito su chi si deve occupare dei boschi, mi verrebbe da dire: la comunità montane, che dovrebbero curarsene proprio per vocazione naturale... ma anche qui ci si scontra col problema dei fondi.
I proprietari dei boschi sono spesso anziani o eredi di famiglie che non possono occuparsene in prima persona e la manodopera, anche i taglialegna, costa.
Forse si potrebbero creare delle cooperative di addetti alla bisogna, con il fatto che c'è richiesta di legna da ardere... Mi pare che sia un campo dove c'è molto da inventare.
La speculazione è sempre in agguato, anche se, per legge, sui terreni boschivi non si può costruire e, da noi , almeno, i terreni agricoli sono già fagocitati dall'urbanizzazione.

una ha detto...

@milenabe: Radiolavena e lei avete frainteso il mio primo post e lei mi pare che continui. Io ho scritto che il bosco era qui prima di noi e resterebbe qui anche senza le nostre cure (come tutto il resto del pianeta), ma questo cosa c'entra con le ragazze romantiche o le nonne in carriola o altre definizioni superflue. L' atteggiamento da "ragazza romantica" che lei mi ha cucito addosso io lo chiamo un atteggiamento da oca poetica e se lei ha in simpatia le oche poetiche da trattare con benevola superiorita', questi sono suoi gusti personali, niente da eccepire, ma io non faccio per lei. Mi dispiace questo incidente perche' questo blog mi piace e anche perche' da altri suoi interventi che ho letto lei mi sembra una persona valida con idee che condivido. Percio' spero che l'equivoco sia chiarito e che la cosa si possa chiudere qui.

radiolavena ha detto...

per parte nostra non abbiamo difficolta' a riconoscere di avere frainteso la entrata di Una. Adesso pero' (se possiamo permetterci): fischio dell'arbitro, azione ferma, se fallo c'e' stato, ce n'e' stato anche un altro di reazione , percio' datevi la mano e andiamo avanti. Visto che siamo gia' tre gatti, e che argomenti di polemica ne abbiamo quanti ne vogliamo, suggeriamo di non cercarceli anche fra noi.

rusiatt ha detto...

tutta questa filosofia non e' il mio mestiere e poi non ho capito a cosa serve e dove va a finire. Io sto ai fatti e i fatti sono questi: i boschi sono abbandonati, non ci va quasi nessuno, non si sa chi li deve curare, pero' non si vuole che i tagliaboschi facciano il loro lavoro. Intanto vedo sul sito svizzero che i boschi CRESCONO anche troppo, dunque non si capisce tutta questa angoscia degli ambientalisti.

mile.na.be ha detto...

"Non si vuole che i tagliaboschi facciano il loro lavoro" è un'affermazione che esula dal significato di quanto è stato detto e passato sui vari forum, fin qui.
Nessuno ha mai detto che non si devono tagliare i boschi, se si seguono le corrette regole della ceduazione e si coltiva il bosco come ci è stato dimostrato dalla cultura montanara del passato , questo non può far male all'ambiente.
Non è altrettanto se si trascurano le regole della corretta silvicoltura e, per lucro o per speculazione, si fanno più tagli del dovuto o più frequentemente o non si tien conto della sicurezza contro le tracimazioni o gli incendi.
Quel che preoccupa "gli ambientalisti" è che si dia per scontato che tutti quelli che hanno in mano una motosega siano corretti e ligi alle buone pratiche silvicole, perchè sappiamo che non sempre e non dappertutto questo è vero.La posizione degli addetti ai lavori è , qualche volta, pregiudizialmente convinta che chi non è dell'ambiente dice solo cavolate... magari qualche volta è così, ma non lo darei per scontato a priori.Esistono delle selve che sono assolutamente conservate come tali, impenetrabili o quasi, e campano benisssimo senza l'intervento dell'uomo, ma se ci sono interessi contrastanti è giusto cercare un equilibrio che non danneggi in modo principale la conservazione del patrimonio boschivo. Poi tocca a ciascuno il compito di non danneggiare, non rischiare l'incendio, non abbandonare rifiuti ingombranti o meno , nei boschi.
Per accorgerssi di quanto anche queste raccomandazioni, che parrebbero ovvie, siano disattese basta fare un giretto per le strade confinali dei boschi qui attorno.