martedì 13 luglio 2010

Questione di gusto, parte III


Questa e' la riva del lago in localita' "ex-Bagatt" ( anche nota come le ex-Cantine di Lavena). Il pontile che si vede a sinistra e' al servizio dell'impianto di captazione dell'acqua del lago, realizzato ad un costo considerevole, poi dismesso a causa di un'alga malefica , e mai piu' riattato (v. Nota sotto).
Le sventure di questa localita' un tempo rinomata sono purtroppo un argomento ricorrente nel blog. Non a caso essa e' il vertice 2 del Triangolo della Desolazione (v. la Gogolmappa sotto il titolo "Salvate Lavena", nella colonna di destra della pagina di apertura). Adesso sta per diventare il teatro di un "Programma Integrato" del quale abbiamo gia' segnalato l'imminenza (v. post del 2/2/10). In cambio di un paio di concessioni volumetriche di tutto rispetto, il proponente (=la parte privata del Piano) fara' omaggio alla collettivita' di un'opera di riqualificazione (ahia) di questa sponda (e di altre cosette: maggiori dettagli in un prossimo post), mirata al "recupero della spiaggetta". Prima di tutto segnaliamo che (1) qui non c'e' mai stata nessuna spiaggetta, (2) qui non c'e' niente di degradato salvo il pontile (per protratta omissione di intervento) e varie cose alle spalle del fotografo (per eccesso di intervento); a meno di non confondere il "degrado" con la "naturalita'' della sponda. C'e' di che preoccuparsi. Le note di apertura di questo rituale le abbiamo gia' sentite altre volte , e di quel che e' successo dopo non ci e' rimasto un bel ricordo.

Nei due post precedenti abbiamo mostrato due modi opposti di lasciare un ricordo duraturo. Vogliamo chiedere al polpo quale modo verra' scelto stavolta?


Nota: ci riportano una recente dichiaraz. in pubblica seduta, secondo la quale, grazie alle piogge abbondanti, l'impianto non e' necessario.

6 commenti:

mortodalridere ha detto...

le piogge sono state abbondanti pero' il divieto di irrigazione e' tornato, come sempre tutte le estati, e in piu' l'erogazione e' sospesa di notte per una settimana per "anomalie". L'anomalia non sara' mica la scarsezza, visto il consumo elevato?

Renato ha detto...

Tranquillo , Mortodalridere. Il Sindaco stasera mi ha detto e documentato che l'acqua non dovrebbe mancare in queste notti di sospensione, programmata per precauzione.

enrico somersalt ha detto...

guardate la foto in alto a destra. L'oggetto che si vede a sinistra, che sembra un sasso, invece e' un ceppo di platano, di dimensioni molto fuori dal comune. E' quel che e' rimasto degli alberi che un tempo facevano ombra al Grotto Bagat, e costituivano parte importante della sua immagine. Il primo atto della attuale gestione del luogo e' stato proprio quello di tagliarli, tanto per render chiaro agli aborigeni che la musica era cambiata. Ragione: ammalati. Solo che la "malattia dei platani", che ne impone il taglio, ne impone anche l'eliminazione totale, ceppi inclusi. Invece due eccoli ancora li' a rivalago, e un altro e' ancora vicino al sito originario!! Le stranezze in questo posto sono davvero tante, o no, signori della Amministrazione?
Gli alberi furono le prime vittime della SQUAlificazione energicamente posta in atto dalla attuale gestione, la quale non e' mai piu' riuscita a far funzionare un ristorante nel luogo storico dei ristoranti di Lavena, e xcio' si appresta a ricevere qualche premio di consolazione dalla collettivita', sotto forma di Piano Integrato, a riconoscimento delle sue prodezze.

mile.na.be ha detto...

Quando si dice che non c'è mai fine al peggio...

Tanto per chiarire e prevenire i commenti del tipo (strumentale) che Legambiente è contro lo sviluppo del paese,in generale, e contro gli alberghi, in particolare, la contrarietà dimostrata a questo piano di intervento integrato non si appunta sulla variazione d'uso, da privata abitazione ad albergo, di parte del fabbricato dell'ex- bagatt ( che pure avrebbe più di un motivo di contestazione) ma sulla concessione di volumi pari a due appartamenti per un restauro che doveva essere conservativo di un magazzino!
per maggiori informazioni vi rimando alla lettera aperta pubblicata sul blog di Legambienteceresium.

mortodalridere ha detto...

ho visto per caso una tv svizzera che parlava di grotti. Ho imparato che in svizzera il nome "grotto" e' tutelato e viene concesso solo a fronte di documentate caratteristiche di tipicita' e nostranita'. Infatti nella trasmissione hanno fatto l'esame a vari grotti ticinesi e hanno trovato molto da ridire. Con questo metro, in svizzera a chiamare grotti i posti che abbiamo all'exbagatt ci si becca una denuncia.
Forse loro sono un po' pignoli, ma pe rl'ennesima volta gli svizzeri ci fanno arrossire, visto che per loro i nomi e le memorie hanno un valore e invece noi abbiamo il coraggio di chiamare "grotti" in documenti ufficiali delle cose del genere. Complimenti alla amministrazione, che per prima dovrebbe tutelare le tipicita'. Ma il Sindaco non era svizzero?

mile.na.be ha detto...

@mortodalridere:Carissimo, se avessimo il coraggio di protestare rumorosamente, invece che limitarci ad arrossire di vergogna, motivi ne avremmo a bizzeffe!
E' così vero che il primo dei nostri peccati capitali è la "svendita" della nostra identità culturale. Tanto per non incorrere in equivoci, non mi riferisco alla presupposta "padanità" nè alla regionalità di per sè, intendo proprio la tipicità di una certa forma sociale, di cui si cancellano le tracce, invece di rivitalizzarle per ricomporre la "comunanza", che non solo è stata in passato una risorsa per la sopravvivenza, ma che cementava i rapporti all'interno del gruppo degli abitanti del paese. I "grotti" erano innanzitutto un luogo di aggregazione sociale, cosa che nessuna pizzeria o bed&breakfast ci restituirà mai.
Una forma simile sono i "pubs" anglosassoni, che loro si guardano bene dallo smantellare per farci un "american bar"!